IL TESTAMENTO MANCATO
Quella sera Alyssa era davvero stanca, i preparativi della festa per gli ottant'anni della nonna erano stati meticolosi e avevano richiesto molto impegno.
Alyssa aveva fatto in modo che tutto fosse perfetto, voleva che nonna Ingrid fosse felice.
La nonna era sempre stata molto energica e gioiosa, ma ultimamente era molto stanca, sembrava che qualche segreta preoccupazione le avesse tolto l'energia e la vecchiaia improvvisamente era comparsa sul suo volto elegante.
Era gennaio, un gennaio meno freddo del solito, con meno ghiaccio ma con molta più neve.
Proprio per quella notte era prevista una nevicata eccezionale, i primi fiocchi stavano già scendendo, bianchissimi ed enormi.
Alyssa si affrettò a spegnere il caminetto, l'aspettava il letto e finalmente il sonno.
Nonna Ingrid si era già addormentata, lei ed Alyssa erano rimaste sole in casa.
La governante infatti se ne era appena andata.
Alyssa stava salendo le scale quando,
all'improvviso, si sentì un urlo agghiacciante.
Alyssa sussultò, tremando spaventata, si guardò attorno, ma sembrava che ci fosse solo il buio fitto della notte e niente più.
Chissà, forse era stata solo la sua immaginazione!
Alyssa continuò a salire le scale, si sentì il rumore improvviso di un tuono, accompagnato dalla luce scintillante di un lampo attraverso la vetrata.
Era davvero strano!
Stava infatti nevicando, e anche molto forte, in quel momento, quindi era impossibile che ci fossero lampi e tuoni.
Adesso Alyssa era davvero spaventata e non sapeva cosa fare.
Cercò di mantenere la calma, fece un respiro profondo, guardò dritto davanti a sè e fece di corsa l'ultimo tratto di scale.
Cercò di aprire la porta di camera sua ma la maniglia era bloccata, provò ancora ma non riuscì.
All'improvviso ci furono un altro tuono ed un altro lampo, la radio si accese improvvisamente e la musica di un valzer lento, d'altri tempi risuonò improvvisamente nella notte scura.
Adesso Alyssa era davvero terrorizzata, il suo respiro era diventato affannoso, le sue labbra tremavano e un brivido freddo le attraversò il corpo.
Non sapeva cosa fare, il terrore si era impossessato della sua mente e lei non riusciva più a muoversi.
Era paralizzata, proprio come le accadeva in quei sogni vividi che faceva ogni tanto.
L'immagine di un viso distorto, accompagnata da una risata agghiacciante, comparve nello specchio in cima alle scale.
Alyssa era ormai in preda al panico, cercò ancora di girare la maniglia della porta, ma era serrata.
"Non hai scampo, non potrai fuggire, questa è la mia vendetta e tu non potrai fare nulla. Ah, ah, ah! ".
La voce che pronunciò queste parole era stridula e terrificante.
Alyssa stava per svenire quando due mani raggrinzite, con le unghie appuntite, cercarono di stringerle il collo, afferrandola da dietro le spalle.
Alyssa lottò con tutta se stessa per liberarsi e alla fine svenne.
Quando si svegliò, le luci erano accese, lei aveva le mani legate ed era stesa a terra, la musica continuava a suonare.
Alla fine qualcuno arrivò ed Alyssa non avrebbe mai immaginato di vedere davanti a sé la governante.
I suoi occhi apparivano lucidissimi, quasi spettrali e lei le parlò con voce melliflua.
"Ci ero quasi riuscita, sai!"
disse.
"Ma poi tu ti sei intromessa. Se tu non fossi tornata dal College, ce l'avrei fatta! Ingrid si era affezionata a me e cominciava a fidarsi.
Stava quasi per firmare il testamento in cui mi avrebbe lasciato tutto.
E poi l'arsenico che le stavo dando in piccole dosi con il cibo avrebbe fatto effetto.
Tutti avrebbero pensato a un improvviso crollo, causato dalla tristezza, e alla fine tutto sarebbe stato finalmente mio.
Dopo tutto mi spettava, dopo tutti quegli anni passati ad occuparmi della casa e ad accudirla mentre tu eri lontana!
Ma poi tu sei tornata, hai deciso di rimanere a vivere qui e hai scombinato i miei piani.
Ma ora improvvisamente scomparirai e tua nonna, per il dolore, si affezionerà ancora di più a me e finalmente tutto sarà mio!".
Alyssa stava cercando di liberarsi, quando all'improvviso sentì uno sparo.
La governante cadde a terra senza vita.
Nonna Ingrid era in piedi dietro di lei, con la pistola ancora fumante in mano.
"Io non mi fidavo per davvero di lei, sai Alyssa?”
Per questo non avevo ancora firmato niente"
disse Ingrid.
"E poi tu sei tornata e lei continuava a guardarti con quell'espressione indecifrabile e io sentivo qualcosa, come un campanello d'allarme, come una vocina sottile che mi parlava.
E stasera lei era stranamente eccitata, c'era qualcosa che non quadrava.
Io ho solo finto di addormentarmi e meno male!
Sennò non avrei potuto salvare la mia dolce nipotina"
disse ancora, sciogliendosi in lacrime.
Nonna Ingrid slegò Alyssa con insolita forza nelle mani e le due si abbracciarono.
Quella era una notte che Alyssa non avrebbe mai dimenticato!
La polizia arrivò e ci mise un po' a ricostruire i fatti.
Poi Alyssa e nonna Ingrid bevvero una tazza di cioccolata accanto al caminetto, che Alyssa aveva prontamente riacceso, liete di essere scampate a quel pericolo.
Alyssa non si sarebbe più allontanata da casa.
Non voleva più staccarsi da nonna Ingrid.
Certe avventure, o meglio certe disavventure, servono a farci capire quanto importanti siano per noi le persone!