Veglione 1970, Saint Vincent. Il locale dove si svolgeva il cenone di fine anno era il “Polo Nord”, avevamo prenotato l'ingresso per il dopo cena in quanto non avevamo la disponibilità economica per il classico cenone, questo l'avremmo consumato tutti insieme a casa di Paolo a base di spaghetti alla carbonara e pizzaiola. La temperatura si era abbassata di molto, eravamo abbondantemente sotto i zero gradi, la colonnina di mercurio appesa all'ingresso della tabaccheria di via Chanoux segnava - 22, il naso e le orecchie pizzicavano, le strade erano deserte, non poteva essere altrimenti visto che la neve si era tramutata in ghiaccio e si faceva fatica a camminare, non si vedeva più il candido paesaggio bianco dei primi giorni di neve se non sulle montagne e sui tetti delle case ma nelle strade ormai era presente un misto di ghiaccio e terra di uno schifoso color marrone dovuto al passaggio dei veicoli, sinceramente cominciava a rompere i coglioni.

Trascorremmo il pomeriggio chiusi al calduccio della casa di Paolo in attesa della cena e di recarci al locale. Gustammo un cicchetto di ottima  grappa casalinga con le note della canzone “Per una lira” del grande Lucio Battisti e giocando a carte per  ammazzare il tempo fino all'ora stabilita per recarci al locale.

Improvvisamente Claudio tirò fuori dalla tasca un porta pasticche. - Ragazzi, guardate cosa ho portato con me, qualcuno ne vuole una? Ci disse mentre l'apriva. Al suo interno c'erano delle piccole pillole bianche.

- Che cosa sono? Chiedemmo incuriositi. 

- Pasticche di simpamina - rispose Claudio - per tenerci svegli tutta la notte, così ci godremo il Capodanno per intero, arriveremo tranquillamente all'alba senza stancarci.

- Ma che è, droga? Chiedemmo impauriti.

- Ma quale droga! Sono pillole che ti danno un po' di energia -, ribatté Claudio, - se ne volete ci sono per tutti.

- Ma non ci faranno male? - Chiesi.

- Le ho già prese diverse volte e sono ancora qui -, disse Claudio.

Guardavamo quelle pillole come fossero bombe a mano, non volevamo metterci nei guai e magari perdere la fiducia dei nostri genitori. Alla fine qualcuno si lasciò convincere e le prese. Consumammo in fretta il nostro cenone a base di spaghetti alla carbonara cucinati sapientemente da Speedy e le nostre pizzaiole dopodiché cominciammo a prepararci per il ballo.

All'ora stabilita eravamo tutti  all'ingresso del Polo Nord, un bel gruppetto, noi venuti da Roma e amici e amiche del luogo, tutti incappottati e muniti di sciarpe e zucchetti. Dall'interno del locale proveniva un vociare di gente e note musicali, la festa era già cominciata. Entrammo ordinatamente e ci dirigemmo verso i tavoli a noi assegnati, ci mettemmo in libertà da cappotti, sciarpe, zucchetti e quant'altro e iniziammo a prendere confidenza con l'ambiente. C'erano molti ragazzi della nostra età, molte famiglie e qualche nonnetto dall'aspetto arzillo, anche il gruppo musicale che suonava era abbastanza giovane. Erano quattro ragazzi più o meno della nostra età, a prima vista dall'aspetto molto antipatico e che si rivelò tale nel prosieguo della serata. Alcuni di noi si gettarono nella mischia e cominciarono a ballare come forsennati, altri preferirono rimanere al tavolo ed osservare quel che succedeva intorno, mentre alcuni cominciarono a girare per la sala in cerca del famoso “acchiappo”.

Si entrò ben presto nel vivo della festa, la gente si scatenava sempre più man mano che si avvicinava la mezzanotte ma anche perché faceva incetta di vino, birra e quant'altro, non c'era tavolo ove non ci fosse una bottiglia di  grappa o Genepy.

Speedy in un momento di relativa quiete mi disse: - Lo sai che questi che suonano sono proprio antipatici? Ma chi se credono di essere? 

- Se sentono fighi perché c'hanno quattro corde tra le mani - risposi io - gliele metterei al collo le corde. -

- Ora te li sistemo io, vieni con me. - disse Speedy dirigendosi verso il bar.

- Mo che te devi inventa'? Nun famo cazzate che qui ce pìano a calci. - risposi seguendolo preoccupato. Giunto al bancone chiese cortesemente al barista alcune fette di limone, il quale gentilmente gliele offrì in un piattino e ringraziandolo ce ne ritornammo al nostro tavolo. Remo e Arcangelo ci guardarono stupidi vedendoci maneggiare le fette di limone. 

- Perché avete quei limoni? - chiese Remo - avete ordinato qualcosa da mangiare? -

- No, No - rispose Speedy - adesso ci divertiamo, andremo davanti al palco e cominceremo a succhiare queste fette di limone guardando in faccia quelli che cantano, magari mimando qualcosa di veramente aspro da far raggrinzare tutti i muscoli della faccia. -

- Bellissimo - gridò Arcangelo - voglio proprio vedere che faccia faranno. Io ci sto. -

- Ma così rischiamo di farli smettere di cantare, succederà un casino. - Esclamò Remo preoccupato ma nel contempo divertito. -

- E che ci possono fare - continuò Speedy - mica è vietato mangiare i limoni, andiamo. - e facendosi largo tra la gente che ballava si diresse verso il palco.

Ci disponemmo in posizione strategica per il nostro piano, alcuni ai lati del palco, altri al centro in posizione frontale e ad un segno convenuto iniziammo a succhiare le fette di limone al cospetto del gruppo musicale che stava cantando, facendo le smorfie più incredibili e  mimando l'asprezza del nobile agrume. I musicisti cominciarono ad impallidire, le loro facce si sconvolsero al punto che furono costretti a guardare da tutt'altra parte piuttosto che verso la sala, qualcuno steccò qualche nota musicale così come il cantante che nel frattempo si era rivolto verso il batterista per non vederci, volgendo le spalle alla sala.

Fu a quel punto che decidemmo di smettere per evitare che accadesse qualcosa di poco simpatico con i gestori del locale che già si erano allertati. Ritornammo quindi al nostro tavolo sbellicandoci dalle risate.

- Così imparano a fare gli stronzi - disse Speedy ridendo, con lo sguardo rivolto verso il palco e incrociando gli occhi “avvelenati” dei quattro musicisti.

Tutti i racconti

0
0
4

La "Ciucca"

24 November 2024

La ciucca ti aiuta. Ti porta in un mondo instabile, pronto a capovolgersi in ogni momento e ti viene voglia di scrivere come ti senti. Vino bianco "Vecchia Torre" gelato su "linguine alle cozze in bianco, belle brodose con pepe a morire". Scivola giù che è una meraviglia, trasparente e fresco, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

0
0
6

Gaetano

24 November 2024

Intrecciati tra le dita teneva i grani del Rosario. Ma la mente tumultuosa si affollava di pensieri tanto lontani da quella sacra preghiera. Un turbinio di immagini, senza un apparente collegamento, si proiettava sul grande schermo. Al cinema "Soul" quel giorno davano un film da Oscar. Il biglietto [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

0
0
4

Mammamia

24 November 2024

Tutta colpa del vento. Tre notti prima aveva soffiato con folate rabbiose e casuali come calci di un mulo imbizzarrito e il polacco era finito oltre le linee nemiche. Polacco, sì, perché mica erano tutti americani, gli Alleati, e solo quando ce se li trovava davanti, invece che sugli arei a bombardare, [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
6
25

Call Center

23 November 2024

Call Center Mi sono alzata molto presto anche stamani Il buio sembra ancora più buio, quando fai una cosa che non piace Prendo il solito tram, il numero dieci, sempre pieno a quell’ora mattutina Volti di persone che sembra non dormano da giorni Ma in queste giornate fredde di Inverno, emanano [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

2
1
16

La felicità perduta

23 November 2024

Io sono nato in un piccolo borgo della bassa bresciana, in una vecchia cascina circondata da campi di grano e prati fioriti incorniciati da una rete di canali di irrigazione e fossati di acqua incontaminata, dove insetti pattinatori ed eterotteri, scivolavano danzanti sulla superficie. La felicità [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • zeroassoluto: Caro Gianni, purtroppo è così dovunque e per la stupidità [...]

3
6
28

La signora del quinto piano

23 November 2024

Si era inventato un mestiere per arrotondare una pensione sottile come un'acciuga e permettersi qualche fetta di prosciutto in più, magari accompagnata da una mozzarella minuta ma gustosa, con la goccia di latte che scivola verso il piatto simile ad una lacrima salata. Salì sull'utilitaria di sua [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
4
22

I ricordi del becchino : L'uomo delle vespe.

22 November 2024

E’ una caldissima domenica estiva. Sul furgone sto percorrendo le strade di campagna per affiggere i manifesti del caro nonno ‘Tonino’. Il sole picchia, l’asfalto della strada balla per la calura, l’aria condizionata del mezzo è fuori uso. La testa è coronata da perle di sudore. Nonostante tutto [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

12
15
87

Il pupazzo di neve

22 November 2024

Devo ammettere che ho fatto un ottimo lavoro. L'ho chiamato Lumiukko, che tradotto dal finlandese significa "pupazzo di neve." Ecco una descrizione veloce e sommaria di cosa mi sono servito per realizzarlo: innanzitutto, la materia prima cioè la neve, i due pomodori di Pachino ne ricreano gli occhi, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • zeroassoluto: E bravo a Lumiukko siciliano, che resiste e non si scioglie...
    Un bel racconto [...]

  • ducapaso: il primo appunto riguarda il pupazzo di neve: in otto mesi non si è [...]

0
3
15

Sono incazzato... 3/3

22 November 2024

A diciassette anni ero seduto al secondo banco del quarto liceo. La matematica è sempre stata la mia passione… non avevo bisogno di studiare la teoria… e soprattutto non ne avevo voglia… teoremi, enunciati, postulati, mi sembravano cose ovvie e banali e non sopportavo di mandare a memoria quel [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • zeroassoluto: Scusate, ma nelle prime due parti, ho dovute modificare di recente alcuni nomi [...]

  • zeroassoluto: Ma non so perché le prime due parti sono in programma il 20 e il 21 [...]

2
7
21

A38

Una mattina alle poste

22 November 2024

Uno dei luoghi più noiosi della terra suppongo che sia lo spazio dedicato agli uffici postali della mia piccola cittadina. Frustrato da una multa ricevuta poche ore prima mi avviavo, sconsolato, verso quel pezzetto di mondo in cui qualcuno sistematicamente sfoga ansie, rabbia e risentimento nei [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

4
5
24

La fermata

21 November 2024

Siamo sette alla fermata, è umido ma i saluti fioccano. Siamo un gruppetto abitudinario nel quale Crocefissa spicca. Guarda le moldave, le russe e le africane con distacco. Se non avessi giurato sui miei figli di tacere le spiegherei che la fermata è il punto dove i mezzi pubblici stradali si [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • zeroassoluto: Crocifissa sarà nata sicuramente in uno dei tanti paesini del sud dove [...]

  • Ellissa: credo tu debba rileggere il racconto almeno tre volte.
    Il tuo commento [...]

3
4
20

Egregio Sig.Ictus

21 November 2024

Ex alza il viso dal piatto al ristorante e la vita è cambiata in un solo istante. Il suo viso è una ridicola maschera tanto che immediatamente penso stia facendo lo sciocco, la ragione non vuole vedere l’abisso che mi aspetta se solo lasciassi entrare i pensieri logici. Poi tutto precipita. Capisco. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Adribel: Mi sono venuti i brividi ma penso che il sig. Ictus sia un ver0 signore, determinato [...]

  • zeroassoluto: Il signor ICTUS è terribile e occorre essere molto vigili e capire subito [...]

Torna su