Quella mattina mio marito era partito molto presto, non sarebbe tornato che a tarda sera; contrariamente al solito che mi svegliavo molto....molto dopo che il gallo avesse cantato, mi alzai per salutarlo, partito lui, non mi sembro' opportuno ritornare a dormire, quindi, decisi di uscire e scoprire la città al suo risveglio.
Bank! La porta si chiuse con violenza alle mie spalle, forse qualche finestra aperta! oddio..le chiavi, odio quelle porte prive di maniglia all'esterno che se non hai le chiavi con te....sei fottuto!
Con frenesia cercai le chiavi nella borsa, oh!...eccole; mi tranquillizzai e, scese le scale, uscii per la via.
Anche in città le prime ore del mattino sono gratificanti, l'aria e' ancora respirabile, una brezzolina ti solletica piacevolmente, pochi passanti mattinieri ti sorridono, i gas delle macchine non hanno ancora raggiunto il tuo livello di sopportazione e sopratutto e' interessante scoprire con quale, più o meno, ottimismo i commercianti aprono i loro negozi, scambiando coi vicini le prime parole della giornata.
Or dunque; camminando baldanzosa, consapevole del mio incedere perfetto, mi trovai davanti ad una vetrina che portava la scritta "prodotti antichi" la vetrina era opacizzata e non riuscivo a capire quali prodotti fossero; girai l'angolo ed altre tre vetrine completavano il negozio ma ugualmente confuse, intravedevo scatole di diversa forma e dimensione; me ne stavo li' ferma e perplessa quando, da una porticina laterale usci una bambina : "ciao Usuelli " l'apostrofai, mi guardò sospettosa, ritorno' alla porta mise la testa all'interno e disse :"mi ha chiamata Usuelli" qualcuno ridacchio'; ritorno' verso di me imbronciata "non mi chiamo Usuelli" "lo so! ma le assomigli molto, e' bello incontrare una compagna di scuola" si ammorbidi e mi accompagno' all'interno del negozio: quale meraviglia!! Una grande pasticceria, il mio sguardo scorreva gli scaffali soffermandosi su dolci confezionati magistralmente, creme, decorazioni , torte di ogni dimensione traslucide di glassa, invitanti in modo impressionante, soprattutto una diffusione di liquore e rosolio che abbondava nelle ricette antiche; non sapevo decidermi, alla fine scelsi il più scialbo dei dolci, una opaca schiacciatina con all'interno del croccante; in quel momento mi arrivo' un aroma inebriante, in un angolo una piccola signora dallo sguardo spiritato, vorrei vedere immersa costantemente in quelle essenze odorose, distribuiva caffè alle signore, abbandonai il dolce e corsi verso di lei gridando "si!...il caffè si". Era una pasticceria da favola, proprio da favola, infatti stava nel mio sogno!
Con un sospiro mi svegliai.
Ero sveglia ma trattenevo ancora un sapore di dolci ed un inebriante profumo di caffè.
Ed ora? come interpretare questo sogno? Che le mie cellule si fossero "ammutinate" con l'intenzione di far capitolare questa indomita vegana oppure era urgente e vitale che provvedessi al ripristino alimentare per la sopravvivenza delle mie "truppe"?
Mi arrovellai per tutto il giorno, dopo otto ore avevo fatto la mia scelta.
Decisi che mi sarei abbuffata di dolci e caffè, qualora avessi incontrato una "Usuelli" davanti ad una pasticceria "da sogno".