Due giorni dopo il dottor Franz Hubert rientrò al turno di giorno, Sarah non era ancora arrivata. Trovò Foster accanto al distributore di energizzante, ne stava sorseggiando una lattina dall’apposita cannuccia inserita nel casco.

“Buongiorno.” Esclamò Foster di buon umore “Ti sei ripreso dalla nottata?”

“Perfettamente.” Rispose Franz “Devo parlare con lei in privato, molto in privato.” Disse facendo cenno alle telecamere.

Foster si guardò attorno, gettò la lattina di energizzante nel contenitore dei rifiuti e fece cenno al suo assistente di seguirlo.

Svoltarono a sinistra lungo il corridoio, una zona cieca del laboratorio dato che non vi erano macchinari da controllare. Il dottor Foster aprì una porta segreta celata nel muro bianco, fece cenno a Hubert di entrare, diede un ultimo sguardo attorno e lo seguì. Tolse la sicura dal casco e lo sfilò.

“Puoi toglierti il marchingegno, se ti fidi di me.” Disse a Hubert.

Ci fu un solo attimo di esitazione e il giovane assistente imitò il suo superiore, tirando un sospiro di sollievo.

“Cosa c’è di così importante?” Chiese Foster appoggiando la schiena al muro.

“Sarah è in pericolo di vita.” Sussurrò Franz.

“Che cosa vuoi dire? Parla tranquillamente, qui nessuno può sentire.”

“Che cos’è questo posto?” Chiese l’assistente guardandosi attorno.

“E’ il mio studio privato.” Sorrise Foster.

“Uno sgabuzzino?”

“L’ho costruito per le emergenze. Il Comitato non ne conosce l’esistenza. È completamente isolato dalla sfera madre. Non ci sono telecamere o microfoni, solo io so e ora anche tu. Non tradirmi, mi fido di te.”

“Non lo farò signore. Anche io ho i miei segreti.”

“Davvero? Vorresti rendermi partecipe? Io l’ho fatto.”

“L’altra notte ho violato tutte le norme del protocollo, avevo promesso a Sarah che l’avrei aiutata. Sta morendo dottore, il suo cervello ha raggiunto dimensioni troppo ampie, non resisterà a lungo. Ogni terapia a cui viene sottoposta aumenta le dimensioni del cervello. Sarah è una cassaforte di dati, immagino preziosi, per il Comitato. Quando hanno iniziato a imporre i loro dati da impiantare?”

“Cinque anni fa.”

“I ricordi di vita non vissuta sono ridotti ai minimi termini, ci sono nozioni sul pianeta Terra, formule fisiche e chimiche, discorsi politici, dati su virus conosciuti e sconosciuti. Quando Sarah morirà è logico che preleveranno il suo prezioso organo e lo chiuderanno in cassaforte.”

“Cristo Santo! È tutta colpa mia!” Asserì Foster inorridito “Sarah non si fiderà più di me.”

“Non si fida di lei già da molto tempo, da quando le diede quelle fotografie di cui non ha più saputo nulla.”

“Avrei dovuto immaginarlo. Le fotografie sono al sicuro, non volevo si cacciasse nei guai, è solamente una ragazzina.”

“Una ragazzina con una conoscenza che va ben oltre la sua giovane età. Come ha potuto pensare che sarebbe riuscita a sopportare tutto questo? Non ha mai parlato a nessuno delle nozioni che conosce e, quel che più mi sorprende, è che non è neppure spaventata, solo curiosa.”

“Immagino sia per questa sua incapacità emotiva che il Comitato ha scelto lei.”

“Incapacità emotiva? Sarah è una bomba che sta per esplodere di emozioni. Non si rende conto di che danno potrebbe causare? Per la miseria, dottor Foster, lei è il suo analista, non un compagno di scuola!”

“Me ne assumo tutta la responsabilità. Cercherò di porre rimedio.”

“L’unico rimedio è sospendere la terapia. Non si può più impiantare nulla in quel cervello. Che razza di gente c’è nel famigerato Comitato? Da chi siamo manovrati? Non si è mai posto la domanda? Io molte volte, caro dottor Foster, da quando mi prelevarono per inserirmi nel programma Nuovo Mondo.”

“Non sei tu che hai fatto domanda per partecipare?”

“La cosa peggiore che ho fatto nella mia vita ma ero solamente un bambino che voleva giocare al piccolo chimico. Non avevo idea di cosa stessero facendo. Hanno creato un pianeta nuovo, un posto dove la gente vive isolata nelle sfere, siamo tutti sorvegliati, tutti cervelloni manovrati da gente che neppure conosciamo.”

“E cosa vorresti fare Hubert? Ribellarti?”

“Ci sarà pure un modo per venire fuori da tutto ciò?”

Foster non rispose, rimise il casco sorridendo, con la mano pigiò sull’interruttore della luce e fuoriuscì il gas tossico. Hubert si portò istintivamente la mano alla gola, cercò di rimettere il casco che diventò improvvisamente pesante fra le sue mani. Trattenne il respiro per qualche secondo poi gli occhi iniziarono a bruciare, allora urlò e il gas tossico gli entrò nella bocca, spinto giù nella faringe da un respiro liberatorio, l’iride perse il suo colore azzurro e un rivolo di sangue colò dal naso. Riverso sul pavimento Franz Hubert morì in trenta secondi.

Tutti i racconti

3
3
20

La fermata

21 November 2024

Siamo sette alla fermata, è umido ma i saluti fioccano. Siamo un gruppetto abitudinario nel quale Crocefissa spicca. Guarda le moldave, le russe e le africane con distacco. Se non avessi giurato sui miei figli di tacere le spiegherei che la fermata è il punto dove i mezzi pubblici stradali si [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Ellissa: la vita è un continuo ricercare un' equilibrio tra noi e gli altri. [...]

  • U1657: Santa crocifissa!!!

2
3
17

Egregio Sig.Ictus

21 November 2024

Ex alza il viso dal piatto al ristorante e la vita è cambiata in un solo istante. Il suo viso è una ridicola maschera tanto che immediatamente penso stia facendo lo sciocco, la ragione non vuole vedere l’abisso che mi aspetta se solo lasciassi entrare i pensieri logici. Poi tutto precipita. Capisco. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Vally: Grazie Dario.
    Buona giornata

  • Adribel: Mi sono venuti i brividi ma penso che il sig. Ictus sia un ver0 signore, determinato [...]

3
4
15

Le mollette

21 November 2024

Ho sempre odiato stendere i panni. Sempre. Lo faccio solo perché mi piacciono le mollette. Ho mollette sparse per casa e spesso ancora attaccate a lenzuola, pantaloni e camicie che ritiro e piego in modo rapido e ripongo in luoghi riparati e sicuri chiamati armadi. A volte indosso i miei vestiti [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ecate: Grazie!!! Mi fa piacere alleggerire i cuori :-)
    @Dario: un corso accelerato [...]

  • L’esilioDiRumba: Da bambino mi divertivo con i miei amici e parenti maschi della mia stessa [...]

2
9
14

Racconto ln breve la schiavitù dal cellulare

Le persone sono portate a schiavizzarsi.

21 November 2024

È già da tempo che le persone non ragionano con la propria testa, ma con la testa degli altri. Cioè di quelli che manipolano gli individui per portarli a raggiungere gli scopi che si sono prefissati, e la gente crede che tutto si svolge nell'interesse e nel bene dell'umanità- (Praticamente schiavizzarsi [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Gennarino: Rubrus: Si, vero, ogni epoca ha avuto il suo prodotto innovativo criticato, [...]

  • L’esilioDiRumba: Molti ragazzi di oggi riescono, ancora più di quelli ddella mia generazione [...]

6
13
23

Il caffè col babbo

20 November 2024

È uno dei miei ricordi più belli. A prima vista può sembrare banale ma non lo è. Avevo preso l'abitudine, a metà mattina, di bere il caffè col papà. Ovunque mi trovassi per noi era un'appuntamento fisso. Se potevo andavo a casa dei miei, altrimenti lo bevevo con lui a distanza: dai clienti se ero [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Lawrence Dryvalley: Ciao Dario, ho letto questo e le ultime tue proposte anche se non ho commentato. [...]

  • Dario Mazzolini: grazie Lorenzo. Ti leggo sempre volentieri pure io. Grazie ancora per il tempo [...]

2
1
8

Condanna D'Amore

20 November 2024

Condanna Ad ogni battito di ciglia i suoi occhi indigo sprigiona in me ardente ardore. Ha dimenticato il mio sole caldo nel suo vascello come astro d'amore in quei fluttui delle sue tribolazioni. Ero al suo fianco come ancora di salvezza per non farla annegare, conficcata nella sabbia della sua [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

2
3
22

Doppio sogno (2/2)

PG
19 November 2024

Nomina Omina. C’è un destino nei nomi, come nelle collocazioni geografiche. Quella di Los Angeles, confinante con il mare del tramonto giustificava una nota malinconica e decadente, come le palme del vialone mi suggerivano con garbo. Forse avrei potuto inserire questo pensiero, che mi pareva passabilmente [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Un buon racconto, ben costruito, con una trama ben articolata e ben scritto. [...]

  • Gennarino: Molto bello. Bravo

3
3
30

Goal

19 November 2024

Fare il medico gli piaceva. Dopotutto non era un lavoro pesante come fare il fonditore. E lui per tanti anni di estate quando chiudeva la scuola il fonditore lo aveva fatto davvero. Dalla mattina alla sera insieme al suo babbo. Di quei giorni lontani gli erano rimasti sulla pelle del dorso delle [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Cavallaselvatica: un goal indelebile, le emozioni che lo circondano sono infinite. complimenti

  • Adribel: Il passato, spesso si vorrebbe fare un rewind e si vorrebbero sistemare cose [...]

2
3
17

La luna in una stanza

Ispirata a "il cielo in una stanza"

19 November 2024

La luna in una stanza Varco l'uscio, chiudo la porta, accendo la luce, mi trovo solo con la luna. In una stanza.

Tempo di lettura: 30 secondi

  • L’esilioDiRumba: Ciao @Dario, apprezzo il tuo commento praticamente immediato e la tua opinione. [...]

  • Adribel: Solo, è questo il punto, essere soli, capita, a molti.

6
8
26

Sensuale

18 November 2024

Ho scompigliato i tuoi capelli stelle filanti di argento e oro Ho baciato i tuoi occhi di mandorle e miele la tua bocca letizia di scandalosa grazia Ho baciato I tuoi seni che sono onde di mare Il tuo innocente candore di lussuria, estasi che trascende il corpo, in un triangolo oscuro di umido [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • PRFF: Eros, Bacco, un goccetto di innocente perversione, un tocco di spiritualità [...]

  • Dario Mazzolini: grazie prff per il tuo commento spiritoso. Se vogliono pagano il biglietto [...]

2
5
20

Doppio sogno (1/2)

PG
18 November 2024

La vita influenza il sogno. E viceversa. (Dialoghi Onirici, Thomas J. Plight) Era una mattina di uno splendido Luglio, mi sentivo molto vivo, immerso negli scarichi ignoranti di uno degli quattro letali serpenti di veicoli. Scorrevano affiancati e vagamente consapevoli l’uno dell’altro. Anche [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

0
0
9

CENTRALE PARANOICA 6

CICCIONE FA UN BUDDHA

18 November 2024

CICCIONE FA UN BUDDHA Hi, qui è la Centrale Paranoica, non siete ancora stufi di noi? Oggi è la volta di Archie, un gran predicatore ed un gran ciccione. "CICCIONE FA UN BUDDHA" sta scritto su una specie di arco sul vialetto che porta al suo bungalow a forma di Igloo. In effetti il suo giardino, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

Torna su