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Il mio primo ricordo è di quando avevo suppergiù tre anni. L’immagine iniziale che si materializzò davanti ai miei occhi fu un orologio quadrato con cornice in legno appeso alla parete. Tic tac, tic tac, tic tac… Imbambolato e con sguardo alzato, fissai quello che definii un giocattolo, ed ebbi il desiderio di prenderlo al fine di divertirmi a scassare le povere lancette. Ecco, se fosse stato un orologio a cucù, sicuramente mi sarei focalizzato sull'uccellino. Appoggiandomi al muro, salticchiai con le mani alzate per cercare di afferrare quel Casio marrone. Ma piccino com'ero non ci riuscii. Mi resi comunque conto di essere padrone del mio corpo e di poter interagire con l’ambiente circostante, ponendomi inoltre una riflessione esistenziale. Mi chiesi, infatti come ero giunto in quella cucina irradiata da una meravigliosa luce solare che proveniva da una porta finestra spalancata. Tale apertura conduceva al balcone dove un triciclo di colore rosso mi invitava a giocare. Quell'atmosfera mi procurava una fantastica suggestione, addirittura gli oggetti presenti sembravano brillare: le tazze, la caffettiera, le pentole, il tavolo... Un po' come la volpe con l'uva, decisi di lasciar perdere quell'affare "ticchettoso", e girandomi notai mia madre che rideva. Quanto era bella la mia mamma! Praticamente una ragazza poiché aveva circa venticinque anni. I lunghi capelli neri ondulati che le scendevano sulle spalle, gli occhi grandi e castani, e il suo vestito a fiori furono i dettagli su cui mi soffermai con attenzione. «Vieni qui, monellino!» esclamò con dolcezza. Mi prese in braccio e dandomi dei bacetti sul viso mi comunicò che papà stava tornando dal lavoro. Pochi minuti dopo rincasò mio padre con addosso l’uniforme della polizia penitenziaria e con la sigaretta in bocca che spense in un portacenere. Appena ci avvolse tutte e due in un abbraccio, avvertii un indescrivibile calore famigliare. Improvvisamente, sentii un ulteriore "calore", visto che avevo riempito il pannolino di pupù e di pipì. Di quel giorno, non rammemoro nient'altro.
Lawrence Dryvalley, 02 November 2024
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Utente Anonimo
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Ex alza il viso dal piatto al ristorante e la vita è cambiata in un solo istante. Il suo viso è una ridicola maschera tanto che immediatamente penso stia facendo lo sciocco, la ragione non vuole vedere l’abisso che mi aspetta se solo lasciassi entrare i pensieri logici. Poi tutto precipita. Capisco. [...]
Ho sempre odiato stendere i panni. Sempre. Lo faccio solo perché mi piacciono le mollette. Ho mollette sparse per casa e spesso ancora attaccate a lenzuola, pantaloni e camicie che ritiro e piego in modo rapido e ripongo in luoghi riparati e sicuri chiamati armadi. A volte indosso i miei vestiti [...]
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Dario Mazzolini:carissima Ecate mi è piaciuto molto. Ti dirò che io evito di [...]
È già da tempo che le persone non ragionano con la propria testa, ma con la testa degli altri. Cioè di quelli che manipolano gli individui per portarli a raggiungere gli scopi che si sono prefissati, e la gente crede che tutto si svolge nell'interesse e nel bene dell'umanità- (Praticamente schiavizzarsi [...]
È uno dei miei ricordi più belli. A prima vista può sembrare banale ma non lo è. Avevo preso l'abitudine, a metà mattina, di bere il caffè col papà. Ovunque mi trovassi per noi era un'appuntamento fisso. Se potevo andavo a casa dei miei, altrimenti lo bevevo con lui a distanza: dai clienti se ero [...]
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Adribel:Mi sono commossa, ancor prima di leggere le ultime righe stavo pensando la [...]
Dario Mazzolini:grazie di cuore Adribel per le tue parole. Il dolore per la perdita di un genitore [...]
Condanna Ad ogni battito di ciglia i suoi occhi indigo sprigiona in me ardente ardore. Ha dimenticato il mio sole caldo nel suo vascello come astro d'amore in quei fluttui delle sue tribolazioni. Ero al suo fianco come ancora di salvezza per non farla annegare, conficcata nella sabbia della sua [...]
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PRFF:Eros, Bacco, un goccetto di innocente perversione, un tocco di spiritualità [...]
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CICCIONE FA UN BUDDHA Hi, qui è la Centrale Paranoica, non siete ancora stufi di noi? Oggi è la volta di Archie, un gran predicatore ed un gran ciccione. "CICCIONE FA UN BUDDHA" sta scritto su una specie di arco sul vialetto che porta al suo bungalow a forma di Igloo. In effetti il suo giardino, [...]