È già da tempo che le persone non ragionano con la propria testa, ma con la testa degli altri. Cioè di quelli che manipolano gli individui per portarli a raggiungere gli scopi che si sono prefissati, e la gente crede che tutto si svolge nell'interesse e nel bene dell'umanità- (Praticamente schiavizzarsi con i ragionamenti degli altri diventa normale).
Si è, purtroppo, convinti che tutto è giusto quando la moltitudine la pensa allo stesso modo, ma è il pensiero di una massa di schiavi e colui o colei che vi partecipa è a sua volta uno schiavo/va.
Siamo giunti oramai alla catastrofe generale. Quella catastrofe che anticipava Pasolini, parlando della Mutazione Antropologica, qualora il popolo non si fosse ribellato, contro ogni imposizione trovando così la sua legittima libertà di pensiero e di azione. Ma ciò non è avvenuto e non avverrà visto che quelli che saranno gli uomini o le donne del domani vengono sin da piccoli schiavizzati dai propri genitori i quali gli impongono il pensiero e le azioni comuni e cresceranno con quelle convinzioni e a loro volta contageranno gli altri. Una specie di moto perpetuo sociale.
Io che cammino molto, faccio lunghe passeggiate in centro o sul lungo mare, non incontro una persona senza cellulare in mano, che si fa un selfie o cammina fissando lo schermo del cellulare perché è in videochiamata. Pochi giorni fa in via San Biagio dei Librai, all'altezza della casa natale di
Giambattista Vico, due ragazze si sono, incidentate, cioè scontrate come si possono scontrare due auto. Entrambe in videochiamata, intente a parlare, nessuna delle due si è accorta della presenza dell'altra nella medesima direzione. I cellulari a terra e risate a non finire.
Ma ciò che mi dà più fastidio e mi deprime è vedere mamme che spingono un passeggino, parlando al cellulare e il bambino, silenzioso e isolato, nel carrozzino, con un cellulare in mano intento a seguire cartoni. Ecco il dramma: la schiavitù. Oramai i genitori non parlano più e non giocano con i bambini. Gli insegnano ad isolarsi, come si isolano loro stessi, parlando ed inviando in continuazione messaggi. Non si comunica più umanamente.
Le persone non si incontrano più fisicamente ma solo virtualmente. Se capita che alcuni amici escono insieme, ognuno con il proprio cellulare entra nel suo mondo e si esclude dal gruppo.
Potrei continuare all'infinito, ricordando quello che vedo ma mi fermo qui con il racconto, in quanto mi ci vorrebbe la scrittura di un intero volume.
Con internet e i cellulari tutto è peggiorato. Anche la scuola non insegna più a ragionare con la propria testa ma si modella al pensiero comune il quale è dannoso a livello sociale ed individuale. Si creano dei robot umani pronti a dire "SI" per qualsivoglia ragione.