Faceva freddo, cazzo se era freddo!
Passavo dal bancone ad un misero tavolino in legno, vecchio come i desideri .
Bar da amari e caffe' neri bruciati, la chiave del bagno, nessuno stile, solo il suo.
"Una serata tranquilla" mi dissero, ma i vasi erano dilatati e le mandibole indurite.
La vidi.
M'innamorai.
"E' facile", pensarono quando esclamai.
E se fossi fuggito? Se avessi dato fiato a stronzate strafatte?
Non era li per caso, un soffio d'inverno la fece apparire.
Non ero pronto, la ricordavo cosi' come non era adesso.
Labbra unte di carne, occhi grandi da eclisse, corti capelli, piccoli arti, un bicchiere in mano che faceva su e giu' dalla bocca.
Oh,che bocca!
A volte mi succede, m'innamoro di un'icona, una semplice, fottuta icona, prendo a sberle la realta'."Bevi ancora?" disse, passandomi dietro quasi furtivamente e accenando un malizioso sorriso.
"Bevi con me e proverò a smettere", la invitai.
Vivevo la fretta o sara' stata la voglia di rivederla, ma svanì nel fumo di una sigaretta e nel chiasso dei vetri che brindavano.
Continuai a non mantenere la promessa, non potevo.
Ero privo di conforto, ma fiducioso.
Eccola!
Riapparve dopo un tempo che non saprei, m'innamorai di nuovo, la toccai, divenne finalmente mia.