Alle cinque della sera tutta la città tace.
Io non mi ero fatto molte domande, in quel momento ero nella mia officina di elaborazioni moto. Beh sì un'officina dove insieme al mio socio Bombacè modificavamo motociclette di ogni tipo, marca e cilindrata.
Alle cinque della sera eravamo io, Bombacè, Paprika - la rider settantenne Torinese e Olga - una cuoca delle isole Samoa soprannominata la "Culona".
Alle cinque della sera tutti e quattro ci stavamo strafogando di Wurstel, crauti, patatine fritte, birra a fiumi e per non farci mancare nulla fumavamo degli spinelli fatti con le foglie essiccate di eucalipto, lasciate 24 ore a mollo nel rhum Giamaicano.
Alle cinque della sera quattro motociclisti se la stavano spassando quando una massa di energumeni si avventarono contro la vetrina chiusa.
-A fii de na mignotta, l'officina è chiusa. Piano che rompete la vetrina!!!
Bombacè stava per per andare a dirgliene quattro quando lo fermai in tempo.
-Bomba fermati, a me questi mi sembrano un pò strani!!
-Hai ragione cjanno proprio na brutta faccia!
A quel punto anche la Torinese e la culona si erano avvicinate per la curiosità.
-A stronzi ma non li vedete che questi sò zombi?
-Mortacci loro!!! E adesso che facciamo?
-Ma cavolo da dove sono usciti fuori, sono troppi conviene scappare!!
L'officina aveva una scaletta che portava sul tetto del fabbricato a due piani dove noi quattro ogni tanto andavamo a fumare e a prendere il sole, così le ragazze potevano mettersi in topless al riparo da occhi indiscreti.
-Forza prendiamo un pò di pistoni, le bielle dentro la cassetta, pure i barattoli del lubrificante, abbiamo una tanica di benzina piena li bombardiamo dall'alto!
-Sì è un idea. Forza andiamo.
Da sopra il tetto ingaggiammo una feroce battaglia, gli lanciammo di tutto e per affumicarli per bene gli rovesciammo sulla testa tutta la benzina.
-E vai zombiii adesso non zombate più eh!!
Sembrava che avevamo vinto il mondiale dell'82!!
-Ragazzi ma adesso abbiamo un problema, io quei cosi li ho visti solo al cinema!
Ormai le cinque della sera erano passate, sarebbe giunta presto la notte e la situazione sembrava essere drammatica.
-Telefoniamo al club dei motociclisti sgassati per avere qualche notizia.
-Ma no, chiamiamo la polizia.
-Io chiamerei don Pasquale che sà sempre tutto.
-Ma no, chiamiamo l'ospedale.
Insomma, passammo due ore a farci domande, le comunicazioni sembravano interrotte e così, per la paura di rimanere intrappolati, decidemmo di montare in sella alle moto e di prendere il largo. Ognuno si armò come poteva, Paprika trovò una pistola della grande guerra, Olga un pupazzo con gli spilli per i riti voodoo acquistato per corrispondenza, Bombacè la spada da samurai e io un registratore con inciso il ruggito del leone.
State dicendo che gli zombi, appunto essendo zombi, del ruggito del leone non gliene frega un piffero?Boh, forse avete ragione, comunque in alternativa tengo la mazzafionda!
Gli zombi avevano invaso le strade, era tutto vero come nei film e noi dovevano trovare di corsa un posto sicuro per passare la notte. Scegliemmo il ristorante di Carmine il Molisano perchè sapevamo di trovare da mangiare e poi conoscevamo la cantina dove Carmine aveva più di 1500 bottiglie di vino e quella cantina sotterranea poteva essere un buon nascondiglio. Nel ristorante non c'era nessuno e come nei film di George Romero barricammo porte e finestre. Ci sentivamo al sicuro, il 7° cavalleggeri sarebbe arrivato a salvarci, che cacchio!
-Ragazzi abbiamo una cucina e un frigo ben fornito che ne dite di prepararci una bella spaghettata, pollo arrosto con patate al forno, dolce, caffè e ammazza caffè?
L'idea di Olga non era male e tutti si misero al lavoro. Avevamo pure la discografia completa di Burt Bacharach. Ci mettemmo a tavola e dimeticammo per il momento gli zozzi zombi!
-Divino questo vino!
-Squisito questo pane cotto a legna; ma che ce frega de li zombi!
-A proposito, ma secondo voi come hanno fatto a trasformarsi?
-Boh forse un virus.
-Ma no è stato un complotto.
-Per me hanno visto troppa televisione, Bombacè assaggia stò babà al maraschino.
Ma mentre Olga si era attaccata alla bottiglia del Sangiovese, dalla cucina sentimmo del frastuono.
-Saranno cadute delle pade....
Paprika non finì la parola che gli zombi avevano invaso la sala, ci accerchiarono. Porca vacca la pistola della Torinese fece puff! Il pupazzo voodoo di Olga fece gneeeekkk e comiciò a cantare l'alli galli, la Katana del Bomba si scoprì che era di cioccolata, il mio registratore aveva le batterie scariche e la mazzafionda aveva l'elastico di Paperino. Che disdetta eravamo circondati dagli zombi affamati.
-Qualcuno sà pregare?
Lo zombi Gina la postina si tuffò sul Bomba, quello che una volta era Mario il benzinaio agguantò il culone di Olga, la torinese venne presa per il collo dal maresciallo in pensione e io caddi sotto le sgrinfie di Cinzia l'insegnante di Tango.
-Ahhhhhhhhhh...perchè siete scappati?
Gli zombi anzichè mangiarci ci lasciarono e si misero tutti a tavola sgargarozzandosi tutta la tavolata!
-Scusate zombi ma che razza di zombi siete? Ma come siete stai contagiati?
- Veramente non lo sappiamo. Erano le cinque della sera e a un certo momento è stato come se si fosse spento il cervello, tutti hanno cominciato a vagare nel nulla. Sì eravamo come zombi ma non cercavamo umani da mangiare ma solo gente con la quale parlare, ridere, mangiare in compagnia, socializzare un pò, insomma ci sentivamo soli in solitudine e con tutti i rapporti umani ormai inesistenti, a proposito avete qualcosa da bere?
-Beh sì la cantina è ben fornita.
Il maresciallo baciò Paprika.
-Vieni amore che brindiamo.
E così zombi e motoclisti superstiti scesero in cantina è notorio che il vino allenta i freni inibitori e così lì sotto fecero scintille e amici miei a questo punto chi vuole capire avrà capito come andò a finire.