La sta penetrando da dietro con rabbia, mi sale il sangue al cervello, c’è riuscito, sono arrivato tardi, ma non per poterti vendicare: «Sei morto, maledetto bastardo!»
Nel momento in cui l’accetta entra nella sua faccia vedo gli occhi stupirsi dell’accaduto e la bocca che aveva riso fino a poco prima, piegarsi in una smorfia di dolore.
In quel momento era già diviso in due, nell’attimo successivo la parte superiore del viso vola attraverso la stanza, il cervello schizza dappertutto, compreso sul mio viso, e la parte inferiore si affloscia lentamente come una ruota sgonfia.
È finita, finalmente. Gli sputo addosso del cervello che mi è finito in bocca, ha un sapore metallico, mi nausea.
«Aspetta, ti aiuto a pulirti»
Linda si è rialzata dal letto, prende un asciugamano bagnato e me lo passa sul viso per potermi baciare, mentre mi toglie l’accetta dalla mano gettandola lontano
«Sei il mio eroe, peccato che sei entrato troppo presto, stavo per godere»
«Che stai dicendo, non eri disperata quando sono entrato?»
«Ti è piaciuto? Sono sempre stata brava nella recitazione, guarda!»
Si butta sul cadavere, spalmandosi con voluttà il sangue sul suo corpo nudo
«Me l’hai ucciso! Hai ucciso il mio uomo»
«Ma che cazzo dici? Non ti stava violentando?»
«Ovviamente no, mi stava scopando con gusto! Lui era mio marito, vuoi vedere i documenti?»
«Quando ci siamo conosciuti mi hai detto che lui ti aveva fatto del male e che avevi paura, quando sarebbe uscito di prigione ti avrebbe ucciso per vendicarti»
«Bello cucciolone mio che credi a tutto, guarda, ora mi tocco per te, per ringraziarti, per l’ultima volta, ti dovrà bastare per tanti anni, mentre ti masturberai pensando a me in prigione»
«Sei una troia!»
«Sì, sono una troia ricca, non possono scoprirmi, ho trovato il coglione perfetto»
Corro per la stanza per recuperare l’arma
«Maledetta puttana, lo seguirai presto» Alzo di nuovo l’accetta e…
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«Sfondatela!»
I due poliziotti colpiscono insieme la porta volando all’unisono attraverso l’entrata, mentre l’ispettore colpisce la nuca dell’uomo armato proprio mentre stava colpendo la donna nuda, altri schizzi di sangue e materia cerebrale volano per la stanza. La bellissima donna si rialza sanguinante e piangendo le si getta addosso abbracciandolo
«Sono salva, lei è il mio eroe»
«Tenga, prenda questa giacca per coprirsi»
Docilmente lei se la infila senza chiuderla, lasciando che il suo seno rimanga libero e trionfante, rimanendo attaccata al braccio di lui
«Aveva ragione, riguardo al maniaco che aveva visto aggirarsi intorno alla sua casa con un’accetta in mano»
«Peccato che siete arrivati troppo tardi, mio marito è morto»
«Mi dispiace»
Lo abbraccia di nuovo guardandolo in viso, quasi sfiorando voluttuosamente le loro labbra
«Le sarò sempre riconoscente» mentre l’eccitazione di lui si fa spazio attraverso la stoffa della divisa sul pube di lei entra un carabiniere seguito da due brigadieri armati
«Collega, stia attento, devo farle sentire una cosa, quell’uomo ha chiamato la centrale facendoci ascoltare ciò che stava succedendo, le metto a viva voce il registrato»
Si sente la scena accaduta poco prima
«Che stai dicendo, non eri disperata quando sono entrato?»
«Ti è piaciuto? Sono sempre stata brava nella recitazione, guarda!»
Continuano ad ascoltare mentre l’ispettore si scioglie imbarazzato dall’abbraccio di lei
«Questo cambia tutto, mia cara signora»
«Maledetto stronzo, quando ha fatto partire la telefonata? Non me ne sono accorta»
Si getta sul cadavere colpendolo ripetutamente, mentre fiotti di sangue la colpiscono ancora… e ancora… e ancora…