Nella notte dei tempi di Facebook, quando l’uomo mono-neurale cacciava con logorroici discorsi filantropici le proprie prede e le donna disquisiva con le amiche sull’importanza di una borsa Gucci rispetto alla crisi siderurgica del Tavoliere delle Puglie, nacque la capostipite della “Selfista Incompresa”.
La “Selfista Incompresa”, dopo aver studiato per anni le tecniche di comunicazione di massa e aver conseguito Master alla Bocconi quali: “Come ti mostro la parte migliore di me anche se non la trovo”, “Corpo, frattaglie e dintorni”, ”Parlare stando zitte e zittire gli altri con un rutto”, “L’esatta postura delle labbra nel XXI secolo” e “Push-up estremi”, è solita diffondere il proprio verbo attraverso tonnellate di foto che ritraggono nell’ordine:
1 - due ginocchia iper abbronzate simil carbonizzate sempre con il mare sullo sfondo;
2 - le punte dei piedi, scalzi o con scarpe, su un qualunque tipo di pavimentazione, anche fossero i carboni ardenti;
3 - unghie con mirabolanti e sbrilluccicanti costruzioni diamantifere prive di concessione edilizia;
4 - il proprio lato “B” rimaneggiato sapientemente con l’elaboratore della NASA;
5 - il proprio viso colto in un’espressione ascetica che è un misto di sobrietà, convinzione, purezza, stupore, apatia, moderazione, esaltazione mistica, serietà, divertimento, castità monacale, esplicito invito a congressi carnali e, soprattutto, come firma, labbra a “culo di gallina”;
6 - se stessa ripresa da oltre due metri d’altezza grazie al sapiente utilizzo di braccia telescopiche che si è fatta impiantare;
7 - scollature audaci ma non troppo, modello: vedo non vedo, guardo o non guardo, che cazzo faccio, non lo so, turbo o non turbo, Invernizzi o Soresina, caciocavallo o mozzarella, sono mie o sono rifatte, che grazia di Dio o Madre Teresa di Calcutta, sono una tipa seria come ti permetti di giudicare o godi ragazzo godi, trombiamo o sono casta e illibata;
8 - vignette modello santino benedetto raffiguranti paesaggi da Mulino Bianco o tramonti da Dirty Dancing, contenenti frasi tratte dagli ultimi discorsi dei Premi Nobel del tipo: “La vita è bella, vivila”, “L’amore può sconfiggere tutto, pure la cellulite”, “Credi in te stessa e nella tua VISA”, “Il cielo è blu”, “Il prato è verde”, “Sono vergine dentro”.
L’approccio con le esponenti di codesto movimento pro-beauty-farm che, a quanto dicono, avviene in ogni millisecondo della giornata, notte compresa, dovrà sempre essere in perfetto bilico tra il serio e il faceto, tra l’austero e buffone, tra l’esoterico e l’iper realista, tra il colto e l’ignorante e mai, sottolineo mai, azzardarsi a commentare in tono ironico e provocatorio le scelte di vita, la scelta dell’inquadratura delle foto e soprattutto il dannato fottutissimo "perché".