THE END IS KNOWN
Chi è Roy Kearney e perché si reca a casa di Bayard Paulton, che non conosce, lanciandosi dalla finestra mentre lo aspetta, sfracellandosi al suolo?
Al rientro, Bayard rimane sconvolto e decide di intraprendere un viaggio nel passato di Roy, per capire come mai si fosse recato proprio da lui per chiedere aiuto.
Così si mette alla ricerca delle persone che lo avevano conosciuto e scopre che...
Questo l'inizio di LA FINE E’ NOTA, un romanzo eccellente, che ti trascina e ti appassiona, fino all'amarissimo e dolente finale.
Pubblicato nel 1949, ed uscito nei Gialli Mondadori nel 1952 con il titolo de LA MORTE ALLA FINESTRA, quest'opera resta l'unico scritto di Geoffrey Holiday Hall, quest’autore 'sconosciuto': nato nel Nuovo Messico nel 1913, pare sia morto nel 1981, nessuno ha sentito parlare ancora di lui dopo l'uscita di questo titolo e non ne ha più scritti in seguito, a parte QUALCUNO ALLA PORTA, che non ha riscontrato il successo del primo.
Leonardo Sciascia, dopo avere letto il libro, acquistato casualmente alla stazione di Caltanissetta, era rimasto letteralmente folgorato cercando, inutilmente, di trovare notizie dell’autore.
Lo stesso Sciascia, pochi mesi prima di morire, ha scritto la postfazione all’edizione pubblicata da Sellerio nel 1990.
Il titolo è tratto da un verso del GIULIO CESARE
di William Shakespeare
«O that a man might know
The end of this dayes businesse, ere it come:
But it sufficeth that the day will end.
And then the end is knowne.»
E' certamente anche un 'giallo' hard-boiled (come usava in quegli anni), ma è principalmente un ottimo romanzo, di forte impatto, sceneggiato, pardon, scritto con cura dei particolari (ambienti, personaggi, luoghi) e forte linearità drammaturgica.
Devo ammettere che, da cinemaniaco, ho ritrovato echi di capolavori quali CITIZEN KANE e VERTIGO.
Nel 1993 Cristina Comencini ha scritto e diretto l’omonimo film, tratto dal romanzo, ambientandolo in Italia, con Fabrizio Bentivoglio, Carlo Cecchi, Valérie Kaprisky, Valeria Milillo, Mariangela Melato.