Stringi forte la mia mano e mi torna alla mente il giorno in cui sei nata e rimasi a contare una ad una le tue piccole dita per assicurarmi che ci fossero tutte.
Non essere triste bambina mia, non piangere, sono stata fortunata: ti ho vista crescere, gioire e piangere, anche se solo per sei anni, ma ti assicuro che sono stati i più belli della mia vita.
Sono stanca, non riesco ad aprire gli occhi e respiro a fatica ma riesco a sentire il suo odore. Dev'essere certamente ai piedi del letto a fingere di piangere mentre non vede l'ora di andare a festeggiare la mia morte al circolo di golf.
Ho sempre saputo che mi ha sposata solo per i miei soldi, eppure, per un certo periodo, mi sono illusa potesse riuscire ad amarmi. Ma la gente non cambia e l'ho capito bene osservando il suo volto quando mi diagnosticarono questo brutto male.
Sento i tacchi di Samanta, l'infermiera, è entrata nella stanza per sistemare la flebo. Sa bene che quello che fa non serve a nulla, vuole solo appurare di persona quanto ancora ci vuole perché mi levi dai piedi. Lei e mio marito hanno una relazione da quando, circa due fa, si è trasferita nella villa per assistermi. Ora, che la vita possa continuare dopo la mia morte posso comprenderlo, ma che abbiano pianificato la loro insieme quando ancora per me c'era qualche speranza no.
Come faccio a saperlo? Questa villa è appartenuta alla mia famiglia da diverse generazioni e come tutte le case nobiliari d'epoca nasconde stanze, specchi e porte segrete che solo io potevo conoscere.
Ma non temere, non ti lascerò nelle mani di questo due scellerati. Nel mio testamento ho pensato a tutto affinché tu possa avere una vita agiata e felice. E ho pensato anche a loro: entrambi alla mia morte troveranno nelle loro camere una bottiglia di vino accompagnata dal biglietto " brinda per me un'ultima volta" e lo sarà davvero dal momento che, per mano di una persona di mia fiducia dietro lauto compenso, le ho fatte avvelenare.
Mi guardano sorridere, non sanno che ciò che rende serena la mia dipartita è la certezza di rivederli presto all'inferno.