Guardami e credici che tutto andrà bene
Oppure sono io che devo guardarti e crederci.
Così mi sale il gusto del buono.
Vorrei parlarti della signora in cui vivi.
Molti la deridono, noi per primi come si critica un figlio che si ama tanto o un marito che ti riempie di rabbia perché può ma non vuole.
Ecco, lei può tanto. È bella, istruita, sa divertirsi e lo fa sempre, è un'artista e poi come si prende in giro da sola con ironia le rende merito.
A volte troppo frivola e irriverente, un pó distratta e ingenua da buttarsi via a chi la deruba. Anche adesso saltella seppur acciaccata, inciampando di tanto in tanto su errori e sogni grandi si rialza su quel tacco 12 e riparte elegante e raffinata da far invidia.
Ecco, a voi FIGLI MIEI, che vi alzate un po' incerti e carichi a mille, vorrei dire che lei c'è e d'un tratto anche le mille persone che la indossano e la strapazzano ora cercano di rammendarla e accarezzarla.
Almeno posso passeggiare dentro voi e me senza divieti e multe salate.
Le parlo a un metro di distanza per dirle che mi spiace averla schiaffeggiata in certi momenti, come quando stringo a me un bimbo dopo una sculacciata e mi pento per averlo fatto.
Ecco, vorrei abbracciarla la nostra Italia, ora per chiederle scusa per tutte le volte che non mi sono fidata mentre invece l'amavo alla follia.
E allora abbraccio voi, non dopo aver urlato a più non posso perché l'amore fraterno è micidiale, vi abbraccio forte perché in casa non c'è l'ammenda e qui non devo starvi lontano.
In quarantena avrei voluto metter lui.
Chissà se lei ha imparato a schiacciar la paura a lui legata con il suo tacco 12!
Chissà se i tuoi abbracci saranno ancora desiderati...
Lo spero!