Mark vide l’insegna di un bagno, si precipitò in quella direzione e mise la mano sulla maniglia per aprire. Cazzo! Era chiusa.
Bussò ripetutamente alla porta, una voce dall’interno lo informava che stava per uscire. La porta si aprì appena in tempo, perché le guardie stavano per entrare nel suo stesso vagone.
La porta della toilette si aprì, Mark afferrò l’uomo e lo spinse di nuovo all’interno mettendogli una mano sulla bocca, in modo tale da non farlo parlare. Intanto, fuori dalla porta gli sbirri parlavano tra di loro. Uno chiese se avessero visto il fuggiasco scendere dal treno. La risposta fu negativa. Il poliziotto sul treno disse: «Continuate a cercarlo nella stazione, io e John proseguiamo qui sul treno».
Quando le guardie se ne furono andate Mark tirò un sospiro di sollievo, l’uomo che era con lui tentò di urlare, ma venne subito zittito dalla mano del bandito che prontamente si riposizionò sulle labbra del malcapitato.
«Ti conviene non fare scherzi o ti apro un altro condotto per l’aria. Non credere che non lo faccia», lo minacciò Mark mostrandogli un grosso coltello che si era tolto da sotto la giacca, poi lo guardò per tutta la figura e si rese conto di avere davanti a sé un prete.
«Cazzo, ma sei un fottuto prete di merda!», disse stupefatto.
L’uomo in preda al terrore annuì.
«Non fare scherzi! Ora tolgo la mano e ci facciamo due chiacchiere, va bene?», disse il malvivente.
«Sì!», riuscì a dire timidamente il prete.
«Sì che cosa!? Che sei un fottuto prete di merda o che non farai scherzi?», chiese Mark.
«Tutti e tre, cioè due... ehm... cioè, no!», tentò di recuperare il prelato.
«Rilassati... Come ti chiami?», s’informò con un sorriso Mark.
«Io, signore... mi chiamo Joseph, signore...», rispose sempre più spaventato.
«Ho detto, “Rilassati”, mica siamo nell’esercito...»
«Ero ob-b-b-biettore», balbettò il prete.
«Come?»
«Non l’ho fatto il servizio di leva, ho scelto di essere un obbiettore di coscienza», spiegò Joseph.
«Be’ ad ogni modo Joseph, io sono Mark. Piacere di conoscerti», fece Mark allungando la mano verso il prete nel tentativo di farsela stringere, ma lui continuava a osservare la grossa lama del suo coltello. Allora Mark la rimise nel fodero dentro la sua giacca e ritentò l’approccio, come si fa tra onesti cittadini. Il prete, anche se titubante, gliela strinse.
«Dove sei diretto?», riprese il bandito.
«A... A New York. Mi hanno dato l’incarico di gestire la parrocchia di Saint Patrick, a Little Italy», lo informò Joseph, poi riprese: «Non mi ucciderai, vero?»
«Non lo so, dipende», rispose enigmatico l’uomo.
«Da cosa?»
«Dalla stronzata che farai o non farai...»
«Hai altri bagagli con te oltre a questa valigia?», chiese Mark indicando la valigia.
«Ho un baule nella mia cabina in prima classe», rispose il prete.
«Però, per essere un prete viaggi comodo...»
«Non è stata una mia scelta, è il vescovo che ha prenotato per me...», disse quasi a malincuore il prete.
Mark aprì la valigia e vide la lettera del vescovo di New York, la aprì, la lesse e poi se la mise in tasca.
«Bene, vorrà dire che ringrazieremo il vescovo per questo...», disse il fuggiasco mentre svuotava il contenuto della valigia fuori dal finestrino del bagno, una volta vuota la riempì con il denaro della rapina.
Padre Joseph avrebbe voluto chiedere da dove avesse preso tutto quel denaro, ma la risposta gli giunse da sola, in più non voleva far arrabbiare il bandito.
Finito la sua operazione, Mark si alzò e andò vicino al prete, si misurò di fianco a lui, lo prese per le spalle, si mise di fronte a lui e con uno sguardo ammiccante gli diede una pacca sulle spalle facendogli l’occhiolino: «Togliti i vestiti, prete! Forza! Veloce!», ordinò.
«Non vorrai mica... oh! mio Dio, quale abominio quest’uomo vuole compiere su di me...», protestò in maniera melodrammatica il prete, neanche fosse all’interno di una soap opera argentina. Credendo che il manigoldo volesse approfittare del suo corpo, si mise in ginocchio con le mani congiunte in preghiera, scongiurandolo.
«Rilassati e spogliati!», lo esortò Mark con un sorriso ampio nel tentativo di rassicurarlo. Non avendo risultati, gli appoggiò una mano sulla spalla e fece il sorriso più sincero che gli fosse mai riuscito. Invano.
«No, non avrai mai il mio corpo. Devo restare puro per il mio compito di apostolato tra la gente...», disse padre Joseph a voce alta e così iniziò il suo primo sermone.
«Ho detto di rilassarti e abbassa la voce», gli ordinò per l’ennesima volta Mark spingendolo verso la parete del bagno.
«No, no! urlerò se ti avvicini... ah! ah! aaaah...», in preda al panico il prete urlò come una checca isterica, così Mark si trovò costretto a zittirlo con un cazzotto in pieno viso.
Il giovane prete si afflosciò sul pavimento del bagno privo di sensi come una foglia morta.
«Cristo! Santo! che avevi capito: mi servono abiti puliti, puzzo di galeotto e devo farmi una nuova immagine se voglio uscire vivo da questo treno. Moron! Certo che voi preti avete proprio una mente perversa», concluse Mark mentre spogliava il prete.
Santiago Montrés