Il cavaliere nero si pone in c3 e minaccia la regina bianca che fugge spaventata in c2, il re bianco, d'impeto, si sposta in c1 per proteggerla, ma la torre nera inesorabile lo colpisce mettendosi in f1. Scacco matto!
Piero è bravo nel gioco degli scacchi. Gli scacchi sono un gioco crudele. Ogni mossa è finalizzata a inchiodare l'avversario in una posizione da cui non può più fuggire, può solo morire. Piero è quindi un uomo crudele?
Questa mattina d'inizio aprile promette bene. Il clima finalmente mite invoglia a uscire, anche solo per guardare le persone. Finalmente senza mascherine è bello rivedere i visi e le loro espressioni (la gente era stata da poco vaccinata contro il virus che da oltre un anno li aveva: uccisi, costretti a nascondersi, fuggire dagli amici, dalla scuola, dalle emozioni "in persona" che sole salvano la mente. L'incubo era forse finito?).
Piero spia quelle facce. Cerca in loro segnali di ritrovata voglia di ricongiungimento, d'empatia, di "sì, ora l'abbiamo capito, siamo tutti sulla stessa barca, siamo tutti uguali, fragili e soli".
Piero cammina per ore. Cerca disperato il segnale che ora vive finalmente in un mondo migliore. Ma rimane deluso. Gli occhi su quelle facce non incrociano mai i suoi, sono fissi davanti a sé e vedono solo le solite cose di prima: i negozi e la loro merce, gli altri come fastidio e ostacolo. Le loro mascelle sono contratte, mai rilasciate da un sorriso. Urlano, sgomitano, arraffano.
Piero gli augura un nuovo virus, più feroce del primo!
Rientra in casa e si mette in rigida quarantena volontaria.
Ora sta giocando con i neri. Il re è in e8, la regina bianca, protetta dall’alfiere in a3, si fionda in e7 e lo infilza. Scacco matto!