L’aeroporto a Catania era pieno come al solito, la folla distraeva Luca e allo stesso tempo lo rallegrava, il freddo delle schifose persone del nord era oramai lontano, l’Etna era davanti a i suoi occhi ma lo aspettava una battaglia più grossa. Il viaggio verso casa durò un’eternità come al solito, il mare alla sua sinistra lo rasserenava, forse solo la grande madre natura poteva rallegrarlo.
Arrivato a casa il solito sorriso di suo padre gli dava una carica disumana, era finalmente a casa, nonostante il giorno che avrebbe dovuto seguentemente affrontare la serata continuò piacevolmente tra buon cibo e tanti sorrisi veri. La mattina seguente una volta sveglio salutò suo padre e dopo aver fatto un controllo di tutto il necessario si avviarono verso Catania di nuovo, li aspettava l’ospedale, la malattia doveva essere sconfitta, nonostante il momento mai una mancanza di sorrisi da parte di suo padre, Luca si chiede sempre dove lui prenda la forza.
Il dottor Manfrè lo rasserenò e gli spiegò per l’ennesima volta l’innovativa metodologia operatoria, dopo le mille firme, Luca, salutò il padre che lo rassicurò con un sorriso difficile da dimenticare. La decisione fu quella di rimanere li ad attendere, nulla lo avrebbe smosso da quei sedili scomodi delle sale d’attesa operatorie, d’altronde le conosceva già. Le ore passarono finche il dottore uscì di nuovo e si diresse verso di lui, i caffè oramai dominavano le vie sanguigne di Luca, nulla avrebbe interferito con la sua voglia di essere, essere lì per suo padre.
Il dottore lo fece entrare in sala operatoria, l’intervento era riuscito, il tumore all’osso non c’era più, una volta sveglio suo padre lo guardò dritto negli occhi e sorrise dicendo: ciao gioia mio, Luca pianse e abbraccio il dottore che con tanta foga era andato a prendere e convincere fino a Miami. Luca stette in ospedale per tutta la degenza di una settimana, non si fece neanche la doccia, ma le sue domande sulla forza immensa di suo padre non lo abbandonarono neanche per un istante.
Un giorno, settimane dopo, si trovò per caso in spiaggia e vide un padre giocare con suo figlio, fu li che capì, la risposta finalmente arrivò, Luca capì che la forza deriva dall’amore per chi noi davvero amiamo, capì che aveva raggiunto la caratteristica che più ama di suo padre molto tempo prima, quell’amore per la sua famiglia è sempre stato dentro di lui, sin dalla prima volta che da studentello si fece coraggio ed entrò fino in sala operatoria per vedere che tutto procedesse bene per suo padre, o quella volta che sua madre gli svenne tra le gambe con un emorragia cerebrale o quando strinse la mano di sua sorella quella prima mattina gelida davanti scuola a Piacenza, lì Luca capì di esser dovuto crescere prima degli altri, fece un sorriso e si gustò la scena del padre e del figlio mentre il sole tramontava sulla costa sicula.