C’era un bozzolo lanoso
sopra a un ramo rigoglioso,
che pendeva a testa in giù
riflettendosi nel blu.
Quello blu era un laghetto
piccolino e molto stretto,
che finiva nella valle
dove volan le farfalle.
Ora il bruco si specchiava
mentre la seta filava,
e vedeva la sua palla
che non era ancor farfalla.
Molto triste era quel bruco
e ogni giorno dal suo buco
inforcava degli occhiali
per veder spuntar le ali.
Un bel giorno, a primavera,
mentre fuori era ormai sera,
il bruchino emozionato
si era proprio trasformato.
Giallo, rosso e un po’ turchino
è sparito quel bruchino,
non c’è più neanche la palla
ma una splendida farfalla.
La farfalla colorata
sopra un fiore s’è posata,
poi andata è nella valle
dove volan le farfalle.
Oh, mia bella farfallina
tu rallegri la mattina,
voli e vai di fiore in fiore
mentre passano le ore.
Ecco qua c’è un bel bambino,
ti cattura col retino,
poi ti posa nella cesta
e finita è ormai la festa.
Io ti prego bel bambino
Lascia a casa il tuo retino,
fai volar le tue farfalle
nella loro verde valle.