C’è un ranocchio innamorato
nello stagno accanto al prato,
di una rana verde e gialla
tonda, tonda, fatta a palla.
“Cra, cra, cra” fa il bel ranocchio
strabuzzando un poco l’occhio:
“Vuoi venir nel mio giardino,
tu ed io, solo un girino?”
“Cra, cra, cra” replica lei
“non son matta e tu lo sai!
Il girino non è cosa
se poi uno non ti sposa.”
“Se t’ho offesa chiedo scusa,
non farò mai più le fusa.
Non son gatto, ma ranocchio
lo si vede a colpo d’occhio.”
Se ne va via fischiettando
con lo sguardo, un po’ ammiccando:
“Quella rana è troppo ombrosa,
mi sa anche ch’è smorfiosa.”
Dice lei: “Quel bellimbusto,
ma si crede d’esser fusto?”
Soli, soli nello stagno
vanno entrambi a fare il bagno.
Ma Cupido al posto giusto
scocca il dardo più robusto,
e quei due innamorati
alla fin si son sposati.