Jakob e Pilar si erano finalmente ritrovati.
Avevano vissuto talmente tante difficoltà da perdere ogni speranza di un futuro insieme.
I mesi appena trascorsi erano stati ricchi di cambiamenti.
All’inizio del nuovo anno Jakob aveva ricevuto un’offerta lavorativa che comportava un trasferimento in un altro paese.
Da anni abitavano a Parigi, città nella quale si erano conosciuti.
Nessuno dei due era francese di origine ma Jakob ci viveva da quando aveva due anni.
Nativo dell’Africa era stato adottato da una famiglia francese, e nonostante i genitori adottivi lo avessero cresciuto con amore, si era integrato a fatica.
Sentiva di avere le proprie radici in una terra lontana e i suoi occhi avevano sempre un fondo di tristezza.
Pilar invece era argentina ma si era trasferita in Italia in età adolescenziale.
Aveva perso entrambi i genitori in un incidente aereo ed i nonni materni erano italiani.
Finito il liceo aveva deciso di trasferirsi in Francia per diventare una ballerina.
La danza era da sempre la sua grande passione.
Purtroppo non andò come aveva pianificato e i provini per le più importanti compagnie di danza ebbero esito negativo.
Decise comunque di rimanere a Parigi e trovò lavoro come insegnante di tango in una scuola privata. Nei weekend per arrotondare faceva la hostess alle fiere.
Fu proprio ad uno di quegli eventi che si conobbero.
Provarono entrambi una forte attrazione e si frequentarono per alcune settimane ma furono più i momenti imbarazzanti che quelli piacevoli.
Jakob era spesso cupo e rigido e questo strideva con la spontaneità latina di Pilar.
Dopo diversi appuntamenti decisero di non vedersi più.
Passarono mesi prima che il destino li facesse nuovamente incontrare.
Mancavano dieci giorni a Natale e l’azienda per la quale Jakob lavorava era solita regalare ai dipendenti più promettenti esperienze singolari per renderli competitivi.
Quell’anno il regalo consisteva in un corso di ballo di coppia della durata di una settimana alla fine del quale si sarebbero sfidati.
Jakob non aveva mai ballato nemmeno da ragazzino ma non poteva sottrarsi perché avrebbe compromesso la sua carriera.
Non pensò a quale tipo di corso avrebbe seguito ma scelse una scuola a caso.
Il giorno della prima lezione arrivò in ritardo e quando entrò in sala quattro coppie erano già formate così si ritrovò senza compagna.
Fu costretto a ballare con l'insegnante e quando vide che si trattava di Pilar provò imbarazzo.
Era ancora più bella e sensuale di come la ricordava.
I giorni passarono e lezione dopo lezione Jakob provò nuovamente attrazione.
Pilar invece sembrava averlo dimenticato.
Un paio di volte le chiese di uscire ma la risposta fu sempre negativa.
Arrivò il giorno della competizione e la loro esibizione fu la migliore.
Preso dal momento Jakob tentò di baciarla ma fu allontanato con decisione e questo lo ferì.
Capì di aver commesso un grave errore quando Pilar fu presentata a tutto lo staff come fidanzata del loro responsabile.
Quel gesto impulsivo gli costò il posto di lavoro.
Passarono le stagioni e Jakob cambiò professione .
Scoprì la passione per l’arte moderna e aprì una galleria nel centro di Parigi.
Le soddisfazioni non tardarono ad arrivare e l’investimento si rivelò vincente.
Professionalmente era fortemente appagato ma sentimentalmente era insoddisfatto .
Aveva intrecciato parecchie relazioni ma tutte fallimentari.
Una sera lungo la strada di casa rimase colpito da un manifesto attaccato al muro.
Era raffigurata una ballerina a lui famigliare.
La osservò per qualche secondo poi realizzò che era Pilar.
Sembrava essere la promozione di uno spettacolo di danza.
Non riuscì a leggere né il posto né l’ora perché il poster era piuttosto consumato.
Immaginò che Pilar fosse riuscita a realizzare il suo sogno e pensarla lo rese malinconico.
Non l’aveva mai dimenticata nonostante non avessero avuto una storia d’amore.
Qualcosa gli era rimasto dentro.
Nei giorni successivi era diventata il suo pensiero fisso e provò a rintracciarla.
Fece diverse ricerche ma Pilar sembrava scomparsa.
Trovò la compagnia di danza del manifesto ma l’unica informazione che gli diedero è che si era trasferita, forse era tornata in Argentina.
Provò a chiedere anche ai suoi vecchi colleghi ma seppe solamente che non si era mai sposata con il loro responsabile.
Il destino sembrava non avere nulla in serbo per loro.
Fece un ultimo tentativo e chiese aiuto ai suoi genitori.
Il padre aveva amici influenti che forse avrebbero potuto aiutarlo.
Raccontò loro la storia di Pilar ma non sembravano affatto sorpresi.
Era come se conoscessero già l'accaduto.
Non li vedeva coinvolti e questo lo infastidiva. Invece che sostenerlo gli dispensavano consigli come quando era piccolo.
Ogni volta che gli dicevano cosa fare si sentiva soffocare.
La madre tentò di accarezzarlo ma Jakob la allontanò.
Si alzò deciso per uscire dalla stanza ma la porta era bloccata. In quell’istante si rese conto che non andava fuori da tempo.
Il padre richiamò la sua attenzione ricordandogli che se non avesse collaborato non sarebbe mai guarito.
Jakob lo interruppe dicendo che era tardi e che doveva andare ad aprire la galleria.
I genitori si guardarono e la madre pianse.
”Ogni volta la stessa scena” disse Jakob scocciato.
“Tutte le settimane venite a trovarmi e mi dite le stesse cose e alla fine tu mamma piangi sempre. Perché siete qui?”
I genitori si fissarono per un istante e fu il padre a parlare.
“ Sai Jakob noi ti amiamo molto ma questo non basta per aiutarti.
Continui a nascondere la tua fragilità e a creare fantasie perdendo il contatto con la realtà.
Vivi attraverso le tue bugie e questa dipendenza ti sta consumando.
Se non accetti il tuo disturbo non riuscirai mai a condurre una vita serena fuori da qui.
Sei figlio nostro, non è vero che sei stato adottato.
Non hai mai avuto una tua attività e Pilar non esiste.
Le falsità che racconti servono a mascherare i tuoi problemi ma devi aprirti e parlarne.
In questo centro ci sono psicologi esperti che possono aiutarti ad uscire dalle rete di menzogne che hai creato.
Ti prego di credermi quando ti dico che solo tu puoi salvarti da te stesso”.
Dopo qualche istante di silenzio Jakob si schiarì la voce e domandò al padre: “Puoi aprire tu la galleria oggi pomeriggio? Ho appuntamento con un investigatore privato che ha scoperto dove si trova Pilar.”
- Jakob, 25 anni, mitomane
- Pilar, 24 anni, ballerina immaginaria