Ieri giornata brutta assai, quasi diluvio universale (oggi splende il sole) ma verso le quattordici il drin drin perentorio quasi urgente mi solleva dal divano rifugio, è il mio nipote maggiore, bagnato sino al midollo che reclama asilo.
Immediatamente la mia funzione zinonna si mette in moto e lo spedisco in bagno a cambiarsi( ho sempre di riserva un cambio per tutti i nipotini) e apro la cucina per rifocillarlo.
Dopo la veste di zinonna vivandiera vesto i panni di cuoca e udite udite eseguo ”ordini” della nipote in capo, la mamma dei nipotini che desidera mangiare i piatti della nonna e che io tramando.
Ragù delicato per il piccolino che ha il suo rito quando dopo il calcetto viene da me per bagno e cena.
Sarde a beccafico e non vi dico la noia nel pulire le sarde, lavoro lungo e olezzante, ma con risultati ottimi.
Involtini di melanzane con maccheroni e salsa a forno.
Infine caponata quasi classica, poiché non mi piace la cipolla cotta uso un trucchetto mio, metto la cipolla in freezer così si scioglie e la caramello un pochino.
Nel frattempo il nipote continua il suo passeggio fra soggiorno e cucina per attingere alla dispensa.
Quando alfine le pietanze sono pronte preparo la “schiscetta” che consegno brevi manu alla nipote capo e chiusa la porta mi scapicollo sul mio divano riposante.
Dopo tanta culinaria “sovrana bellezza“ come dice la mia amica Susanna, decido di guardare la tv e concedermi una manciata di salutare trash visivo e mi soffermo sul grande fratello.
Le bellezze nostrane si mostrano in tutto il loro splendore, tacchi a spillo, stivali ascellari, calzoncini interdentali, ovviamente per cucinare, muscoli afflosciati, codini naif, fumate a iosa, chiacchiere vuote e insulse, perenni soste davanti allo specchio, culi debordanti e tette mastodontiche e infine il sublime animalesco stare a tavola. Nessuno sa usare le posate in modo civile perlomeno, il coltello è la posata universale per tagliare, usarlo come forchetta, brandirlo come arma per parlare e assenza di bicchieri.
Non rispettano neanche l’ordine, camere miste e caotiche, abiti e suppellettili per terra, mai che venisse in mente a questi pseudo vips (sic!) di pulire e non parliamo dell’unico bagno per tutte quelle persone in cattività.
Vogliamo mettere che mai questa trasmissione abbia fornito libri, almeno per istruirli un pochino visto che sono a livelli di età primordiale.
Mezz’ora dopo spengo la tv ,mi sono imbevuta anche troppo di trash, e ascolto una musica che in questi ultimi tempi mi è di compagnia, e mi concede emozioni, ascolto più e più volte Leonard Cohen e credetemi la sua Dance me to the end of love.
smuove pensieri e ricordi struggenti ed è dolce cullarsi con questo suono sino a cadere fra le braccia di morfeo.