Washington 31/8/2012
Oggi turismo. Siamo nella Capital e non vediamo l’ora di visitarla.
Dall’hotel parte una comoda navetta che ci accompagna fino alla stazione, da lì abbiamo sufficienti indicazioni per raggiungere la zona del Mall dove sono concentrati tutti i monumenti di maggiore interesse.
Si scende dopo circa 20 minuti alla fermata dello Smithsonian, risaliamo in superficie e dopo due passi ci troviamo davanti il gigantesco obelisco in pietra che celebra il primo presidente degli States: George Washington. Sembra lì, invece camminiamo per ben mezz’ora prima di raggiungerlo.
Antonio si è documentato a sufficienza e con gran foga si improvvisa cicerone. Spiega tutte le notizie che conosce: l’obelisco è stato costruito in marmo e granito, alto 170 metri è uno dei monumenti più riconoscibili della città e si può vedere da ogni angolazione. Iniziati i lavori nel 1848 a causa di mancanza di fondi dieci anni dopo la costruzione venne sospesa fino al 1876, infatti si nota un netto cambio di colore della pietra che indica con precisione l’interruzione. Ora, a causa di una scossa di terremoto dello scorso anno è chiuso al pubblico per restauri..
Poco più avanti, ma si fa per dire, troviamo il Lincoln Memorial, con la gigantesca statua del Presidente che, contornata da alte colonne, sembra osservarci con molta severità. Da lassù si gode un panorama a 360° della città.
Andiamo alla ricerca della White House. Dopo aver camminato ancora sotto ad un cocente sole (35° almeno), la troviamo, contornata da poliziotti armati fino ai denti, dietro a grandi sbarre. Infiliamo gli obbiettivi delle nostre macchine fotografiche e scattiamo a più non posso. E’ bassa, ovviamente di un bianco candido e con la bandiera americana che sventola sul portico; è contornata da splendidi prati e giardini fioriti che sono curati nei particolari.
Oltrepassata la dimora presidenziale, ci dirigiamo verso il Campidoglio, non prima di aver oltrepassato file di musei di ogni sorta.
Gratuitamente ci viene offerta la possibilità per una visita guidata attraverso qualche stanza.
Statue di Presidenti, di ministri, di donne che hanno avuto un posto incisivo nella vita politica americana, sembrano indifferenti al nostro passaggio e alla nostra curiosità. Quadri enormi raffigurano i momenti salienti che si sono svolti in quelle stanze, ci colpisce in particolare la rappresentazione del Battesimo di Pocahontas.
Usciamo dal Parlamento e l’ondata di calore ci pervade.
Antonio vorrebbe visitare ancora il Museo di Storia Naturale e ci avventuriamo nella ricerca ormai stremati. Raccogliendo le poche forze rimaste, entriamo nel grande Museo (gratuito anche lui). Una vera sorpresa! Il padiglione dell’evoluzione umana, l’era preistorica con i dinosauri, gli animali marini, i gioielli più grandi della terra, le meteore cadute, i terremoti e…. quante altre cose!
Dopo tante meraviglie ora siamo davvero stremati e dobbiamo ancora raggiungere la stazione sotterranea. Prima però scattiamo le ultime foto al Castello Smithsonian costruito con i caratteristici mattoni rossi che già abbiamo visto a Cleveland.
Il nostro treno arriva dopo 6 minuti di attesa, la navetta per l’hotel dopo 30.
Ora nessuno più parla, la stanchezza prevale su tutto, ma negli occhi ancora le meraviglie di Washington: The Capital!