Quando gli alieni giunsero sulla Terra eravamo preparati.
Potrei dire di no, sarebbe stato forse più plausibile, ma non è così. Siamo tutti cresciuti leggendo libri sulla venuta degli alieni o guardando film che ci hanno raccontato tutte le possibile sfumature e conseguenze dell'arrivo degli extraterrestri sul nostro suolo. Come potevamo non esser preparati? I più scettici storsero la bocca pensando a una trovata pubblicitaria, i più emotivi spalancarono la bocca dallo stupore, ma la maggior parte della popolazione mondiale, un buon 5 miliardi e rotti, si limitò ad annuire con saccenza, come chi suole dire: eh lo sapevo, lo avevo detto io che prima o poi...
E quindi arrivarono. Silenziosi e mediamente pacifici, almeno finché non gli toccavi l'astronave. Per carità, se dovesse capitarvi di rivederli...STATE LONTANI DALL'ASTRONAVE, che sono suscettibili sull'argomento, e pure un po' permalosi. Comunque atterrarono in contemporanea su tutti i continenti e nelle principali città del mondo, segno che ci osservavano da un po' e sapevano perfettamente dove e quando il loro arrivo sarebbe stato notato di più. Scesero da quei dischi grigi con tanto di musica di accompagnamento, che non riuscirei a riprodurre perché era aliena, e si rivelarono nel loro aspetto piuttosto giallognolo. Non erano grigi, non erano rettili, non erano semitrasparenti. Erano gialli e somigliavano a dei pompelmi svuotati, ma il loro aspetto non è di rilevanza, inutile che stia qui a descriverveli. La cosa importante è che avevano un messaggio, e noi un po' lo sapevamo, perché già Keanu Reeves ci aveva avvertito, più o meno allo stesso modo, in "Ultimatum alla terra", ma non avevamo capito bene...Scesero, e con fare superiore e anche un po' scocciato, ci dissero che saremmo morti molto presto, che la Terra stava diventando uno schifo, che da dove venivano loro quasi non riuscivano più a vedere nulla per lo strato di smog che ricopriva il globo terrestre, che sembravamo dei folli suicidi e che soprattutto loro non ci avrebbero mai ospitati.
Che poi il punto era quello: erano venuti ad avvertirci perché se poi avessimo avuto bisogno di un cambio casa improvviso sarebbe stato logico per noi, cercare dei vicini ospitali, ecco, no, ce lo potevamo scordare. E visto che loro erano molto gentili, anche se tirchi, ci avrebbero aiutato a sistemare le cose sul nostro pianeta affinché avessimo a viverci ancora per qualche secolo venturo, altrimenti saremmo implosi. A questo messaggio, gli scettici storsero la bocca pensando di nuovo a una trovata pubblicitaria di qualche azienda ecologista, i più emotivi spalancarono la bocca per lo stupore, ma i più decisero di ascoltarli. Io ero tra questi. Li ospitammo nell'ambasciata Aliena che era stata costruita nel 1964 nel caso in cui servisse, e finalmente poteva essere tagliato il nastro inaugurale. Da lì partì la nostra task force salvaterra. Eravamo: io, tre alieni, la sora Luisa del terzo piano, Franco detto "er cecio", che per l'occasione venne rilasciato prima dalla prigione, e il figlio di Antonella la bella, un bimbetto di 8 anni fragile di fisico, ma combattivo di spirito. Dopo il caffè arrivammo subito al dunque: ci dissero, senza mezzi termini, che secondo i loro calcoli avevamo sì e no 11 anni di vita. Sono pochi persino per mettere a posto i debiti e andarsene con la coscienza in pace, ma si poteva fare ancora qualcosa? Sì, si poteva, ma dovevamo farlo subito.
Stilammo una lista di buoni propositi:
-Azzerare i gas tossici
-Eliminare la plastica e tutti gli agenti inquinanti
-Abbassare le temperature in qualche modo
-Ripopolare flora e fauna danneggiata e agonizzante
-Mari immacolati, boschi rinfoltiti, città autosostenibili
-Via il petrolio, via il nucleare, via "la monnezza."
-Ricicla, riusa, reinventa, ripopola, ricama, ricadi e rialzati...
Tanta, tantissima roba, troppa. In undici anni? Impossibile.
Glielo dicemmo, non ci credettero, ci dissero che eravamo pigri, inconcludenti, chiacchieroni, che parlavano troppo e non agivamo mai. Ci diedero degli inetti, degli incapaci, dei buffoni...Oh ce ne dissero tante, e noi rimanemmo a testa bassa ad accusare il colpo. La sora Luisa voleva prenderli a schiaffi, ma loro alzarono un'arma fosforescente e lei si calmò.
Solo un membro del team guardava la lista pensieroso e alla fine disse due parole, quelle che servivano:
-Possiamo farcela!- Aveva parlato Tommy, il figlio di Antonella la bella. Ricciolo ribelle, occhi celesti e lentiggini sul naso. Tommy era il bambino più timido della sua classe, ma era un grande lettore: divorava libri come una formica fa con lo zucchero. Amava le storie di avventura, ma ultimamente si stava appassionando alla zoologia. Tommy sembrava l'unico a crederci; lesse quella lista e cominciò a fare calcoli, passeggiava avanti e indietro sciorinando cifre e propositi, sembrava convinto, almeno lui:
-Non dobbiamo avere paura. Bisogna togliere tutto. Tutto subito, tutto ciò che inquina, divora, rovina, uccide e distrugge. Smetterla di pensare alla comodità e al profitto. Tornare alla natura, alla vita semplice, immediatamente. Decisioni drastiche e immediate e ce la facciamo, ma dovete essere d'accordo tutti.-
La sora Luisa non era d'accordo perché deteneva il 70% delle aziende petrolifere della nazione, ma era in minoranza, così decidemmo di provarci...
...
......E non ci riuscimmo.
Sono passati undici anni oggi. Io sono ancora qui ma, almeno nei paraggi, credo di essere l'unico. Il livello del mare si è alzato talmente tanto che la percentuale di terra emersa rasenta lo zero. Intere nazioni sono finite sott'acqua. Il cielo è ricoperto da una scura fuliggine, e una nebbia tersa e acida oscura il sole e rende difficile la respirazione. Fa caldo, anche in inverno e non credo che arriverò all'estate per sapere di quanti gradi sarà aumentata la temperatura rispetto allo scorso anno. I pompelmi avevano ragione e se ne spremettero le mani, alla fine non ci aiutarono neanche quando offrimmo loro tutte le ricchezze della terra. Non erano interessati; a detta loro, vivevano in un mondo migliore del nostro, anche se non hanno mai voluto dirci quale, forse proprio per paura di una nostra invasione. Loro volevano aiutarci a salvarci da soli, ma noi da soli non sappiamo fare niente e la fine è arrivata; rapida e dolorosissima. Siamo morti tutti, non siamo stati abbastanza drastici, abbastanza decisi, e la nostra titubanza ci ha ucciso, ma prima della titubanza lo ha fatto l'egoismo, la cupidigia, la sete di potere.
Non so se l'essere umano sopravvivrà alla fine, ma spero di no.
Sono però convinto che il ciclo terrestre ricomincerà, e senza l'uomo sarà finalmente, e di nuovo, un mondo perfetto e bellissimo, come solo il pianeta blu sa essere.
Scusa Tommy.