Il corpo del gelido inverno gela il mio verseggiare
Scivolo tra le ombre della sera, scorro insieme a questo divenire
Si dirizza in piedi l’esistenza, si dirizza la bellezza,
la certezza di essere di nuovo ultimo della fila.
Non c’è più spazio per sopravvivere per narrare altre avventure
Non c’è più un amore , possa appagare questa solitudine
La guerra esplode dentro di me.
Di notte sento le voci delle donne che ho amato.
Sento il mio vivere , il mio sognare, il viaggiare per irti colli .
E vedo l’immagine di cristo traluce tra gli intrigati rami degli alberi spogli.
Sotto i portici solitario rimango
Non chiedo di essere salvato.
Non chiudo la porta in faccia a nessuno
Non chiedo altro che amare e vivere
Di stare nell’infinito fluire in altri versi
Chiedo di rimanere in questa luce
Con il mio pensiero che si scinde in diverse sequenze.
Ed eremita vado, per gelide strade
Attraverso la folta foresta degli edifici fatiscenti di questa metropoli
Sotto questa luna, cammino aggrappato alla gonna di una donna
Nel vento vado e canto la mia vita cosi come la sento.
Mi spingo verso il precipizio a cavallo di un'altra canzone
Passo per la piazza e sono pazzo di emozioni e canzoni
Scritte in silenzio in questo freddo che non vuole finire
In questo chiasso che echeggia nella rada atmosfera
plasmante il vivere , l’andare verso altre dimensioni.
Spicco il volo verso la luna come Astolfo nell’Orlando furioso..
Aggrappati mano nella mano , tutti i poverelli si legano
a quel filo narrativo che ci condurrà lontano ,verso il paradiso.
Guardami ancora vivere e sperare
Guardami ancora morire
Per l’ennesima volta guardami
Credere e sperare, andare verso un'altra utopia
Attraverso questa poesia plasmata , resa carnosa.
Una scala musicale di ritmi e tranelli , vari ritornelli
Sorridi se ti piace
Pensami se ti piace
Toccami ti prego le mani
Toccami il mio corpo gelido
In questo mattino senza tempo
Fino a quando il mondo cadrà
Fino a quando la guerra finirà.
Toccami ti prego le mani
Guardami lottare
Dimmi quante parole vuoi per essere felice
Le parole sono piccole pietre d’inciampo
Messe li a ricordare al passante che il tempo
ha un anima, custode di un ricordo primordiale.
Il ricordo di tanti caduti ,di tante giovani vite spezzate dal disprezzo.
Di tanti uomini senza nome e senza nazione.
Vedere insieme un uomo morire
Vedere un tempo divenire un immagine reale
Un gioco politico che trasuda tra le righe dello scrivere
S’eleva verso altre dimensione
Nell’esplosione dell’essere un ministro.
Nel passato nel presente, tuonano i cannoni dei Leopard
Tuonano li cannoni ucraini contro il nemico russo
Tuonano i cannoni nella notte gelida degli alleati
E gli aerei sorvolano le città distrutte
Macchiate di sangue innocente
Ed il canto della pace non s’ode più
S’ode solo il canto della guerra
Una guerra che porterà infinite distruzione
Tante disgrazie tanta fame
Tanti morti innocenti
E questo amore è questo corpo freddo
Lasciato al gelo della notte
Nel vuoto della sua storia
Mentre tu mi dici , corri, sparano dall’altra parte della barricata
Mentre tu dici , scappa, sparano d’altra parte della barricata
Dietro le finestre
Dietro le porte dell’oppressore
Gli innocenti cadono
Piangono le madri
Mentre i padri vanno in guerra
Tu mi prendi la mano e mi canti una dolce ninnananna
Abbiamo bisogno di stare insieme, di tenerci per mano
Abbiamo bisogno di sognare insieme
Di portare un fiore al cimitero sulle tombe dei nostri cari
Abbiamo bisogno di sognare ancora baby
Abbiamo bisogna di credere che tutto questo prima o poi finirà
Che la primavera non sia una primavera ,
macchiata di sangue innocente.
Una casa un sorriso.
Dateci qualcosa che ci faccia credere e sentirci vivi.
Qualcosa d’amare per continuare a ballare
Per continuare a ballare nei campi di battaglia
Nelle gelide notte della fine di questo mondo
La terza guerra mondiale
La guerra globale
Aprite i cardi
Prendete i fucili
Prendete le armi
Tutti a combattere
Tutti a combattere il mostro della socialdemocrazia
Del nazismo moderno, dell’inquisizione intellettuale
Amare è costruire un luogo per pregare insieme
Per sognare insieme per sperare di farcela
Amare e costruire questa casa per i piccoli orfanelli
Per i vecchi ammalati
Per le donne sole
Amare è curare questa comune pazzia
Amare è continuare a credere di essere un uomo ed una donna.
Curare gli occhi, la bocca
Curare la terra in cui siamo nati
Dove abbiamo visto crescere la nostra vita
Dove abbiamo sognato di vivere
Dove abbiamo costruito una casa per la nostra famiglia
Per andare e venire
Per dire siamo liberi
Come le formiche marciamo contro il nemico
Ed il comandante ci guida alla battaglia
Tutti in marcia di primo mattino
Con il fucile sulle spalle
Con una donna attaccata all’animo in pena
Senza pagare l’affitto , senza pagare l’afflizione, la sopraffazione
La partenza verso il fronte
Verso un punto senza ritorno
Leggendo poesie di nascosto
Nel gelido vento d’inverno
Prendere le medicine per guarire dal male che mina il nostro corpo
Ora capisco perché non mi hai mai voluto sposare
Perché sono ammalato e lo avevi capito
Ora capisco perché mi hai lasciato partire per andare a fare questa guerra
Per andare con i miei amici verso una presunta salvezza
Verso un punto senza alcun ritorno
Senza una certezza al ritmo di questo jazz
Di questo ritmo austroungarico
A questo ritmo israelitico
Sono nella brigata ebraica
Mi batto il capo
Sono condannato a perire.
Ed ho raccolto un fiore
Una corona di fiori blu per questo giorno cruciale
Una corona di fiori che s’intrecciano e formano una corona ed un rosario
Un sogno tenero , un ricordo che sboccia tra le pieghe del mio tempo.
Dove ho camminato, dove mi sono diretto
Nell’alba di questa guerra globale.