Terminato il suo corso, Marta tornò da Milano.
I miei cambiamenti mi si leggevano in faccia. Notò che me ne stavo sopra le nuvole, che ero assente e distratto, come in trance, assorto piacevolmente nei miei pensieri e soprattutto non reagivo più ai suoi sbalzi di umore.
Marta si insospettì e durante una passeggiata al parco mi chiese, anzi mi urlò: «Ma non è che ti piace un’altra? Chissà che cazzo hai fatto in queste settimane mentre ero al corso… Dimmelo: chi è questa puttana?»
Sentendomi aggredito così bruscamente mi vidi costretto a reagire e a perdere il controllo, così le risposi iracondo:
«Ti consiglio di darti una calmata, mi stai rompendo le palle e poi… da che pulpito parte la predica? Effettivamente una puttana c’è ….e quella sei tu!!! Ti piaceva farti scopare da Florentin…eh?»
Mi mollò uno schiaffò e se ne andò urlandomi cose terribili e spregevoli.
Mai vista una reazione così violenta da parte sua. Non capii se la urticò di più il mio “puttana” o il fatto che le rinfacciassi il suo tradimento.
Piansi molto quella sera, lo schiaffo ebbe però la nota positiva di farmi scendere dalla nuvoletta soffice in cui mi ero rifugiato da settimane e allo stesso tempo di portarmi ad una profonda e sana riflessione.
C’era da prendere una decisione: o Marta o Valeria.
Io di Valeria a livello caratteriale non sapevo nulla, intuivo al massimo che era una brava ragazza.
Gli sguardi parlavano da soli, ma il rischio di prendere una cantonata risultavano molto elevati, ma ciò non mi toglieva dalla testa “La ragazza delle Vetrina”.
Decisi di aspettare ancora e di non prendere decisioni affrettate, volevo valutare alcune cose, anche se in verità Valeria partiva più avvantaggiata rispetto a Marta. Ma un’amara sorpresa mi aspettava e si presentò proprio il giorno dopo.
Come di consueto, andai a prendere la colazione, e una volta davanti al negozio di abbigliamento, per mia sfortuna, non la vidi, idem al ritorno.
«Forse oggi non è venuta» pensai con delusione.
Ripassai a fine giornata lavorativa e, poi, nei giorni a venire, ma non ci fu proprio modo di vederla. Un’oscurità si fece subito spazio nel mio cuore e nella mia anima come in un tetro presagio.
Una settimana dopo notai una nuova commessa, intuii allora che Valeria non lavorava più in quel negozio e che quella specie di lungo palo anoressico dai capelli biondi aveva preso il suo posto.
Passare e ripassare davanti a quella boutique non era più la stessa cosa, al posto di quella bellissima creatura dagli occhioni marroni, vedevo riflettere sul vetro solamente la mia immagine.
Su Facebook, Valeria pubblicamente non scrisse nulla, e mi vidi costretto a chiedere informazioni via chat a Evaristo. Mi disse che la conosceva e, talvolta, si sentivano. Mi rivelò che il franchising di abbigliamento per cui lavorava, aveva una sede in centro città e lei vi era stata trasferita, confermò inoltre, come il mio subconscio sperava da sempre, ovvero che era single.
Ritornai alla mia solita vita ma sotto una prospettiva diversa.
Prima di Natale io e Marta ci riconciliammo, ma la pace durò poco, difatti già dai primi giorni nell’anno nuovo, gli scontri ricominciarono, ma senza accorgermene mi ero fatto più volitivo.
Negli ultimi sette mesi imparai innanzitutto il rispetto per me stesso e imparai che per una stronza del genere non bisogna assolutamente versare alcuna lacrima.
Mi mancava però solo di essere più giulivo, spensierato e, cosa più importante, finalmente felice.
Andavo a sbirciare saltuariamente il profilo di Valeria, ma non interagiva molto con il suo profilo Facebook e non sapevo novità su di lei. Non l’avevo dimenticata e non volevo dimenticarla.
A Luglio finalmente decisi di mollare Marta. Mi vennero dei sospetti che si rilevarono fondati, quando notai che stava sempre davanti al PC e messaggiava spesso con il cellulare, dicendomi che lo facesse con la sorella, la cugina, il nonno, etc.
Come le volte precedenti, attraverso indagini accurate nonché approfondite scoprii che la “puttana” in questione frequentava ancora Florentin, pensavano di farmela sotto il naso e agire indisturbati.
A tal proposito cominciai a fare due più due soprattutto quando iniziò a passare due weekend al mese presso una fantomatica amica che viveva a 100 Km dalla nostra città..
Le mandai un ultimo SMS prima di cambiare il mio numero di cellulare:
‘La divina Commedia fu scritta nel 1300…son passati tanti secoli e sicuramente l’inferno si sarà aggiornato con dei nuovi gironi. Un giorno io finirò nel girone degli stolti e degli sprovveduti, tu invece in quello delle puttane manipolatrici. Non so quale punizione ci toccherà, ma mi piace pensare che il tuo inferno sarà peggiore del mio!’
Furono necessarie alcune settimane per riprendermi, finché una mattina, andai spedito nel profilo di Valeria col chiaro proposito di mandarle una richiesta di amicizia e ovviamente di conoscerla in maniera concreta.
Purtroppo ricevetti un durissimo e dolorosissimo colpo al cuore poiché ero arrivato sfortunatamente troppo tardi.
Valeria aveva cambiato il suo classico selfie a favore di un’altra foto insieme ad un’altra persona.
Era il suo nuovo ragazzo, fisicamente molto diverso da me, un bel ragazzo, niente da dire.
Stavano abbracciati, con le loro facce unite e sorridenti guardando l’obbiettivo, e in risalto c’erano come sempre gli occhioni di Valeria che sprigionano scintille dal suo spettacolare volto. Aveva pure cambiato look, i suoi capelli erano tagliati corti ma sempre color cioccolato al latte.
Anche nell’immagine di copertina comparivano insieme, si baciavano davanti a un tramonto da cartolina.
Rimasi sconcertato e disorientato al punto da non riuscire a credere ai miei occhi, dovetti a malincuore rassegnarmi ed andare avanti.
Giunsi ad una conclusione:
Il tempo guarisce o sarebbe meglio dire lenisce e attenua tutte le ferite, ma una cosa è certa: IL TEMPO NON ASPETTA NESSUNO.
Ad ogni modo dopo aver lasciato Marta, la mia carnefice, il mio corpo fu invaso da una nuova luce e da nuova linfa vitale, ero pronto a ricominciare non solo a vivere ma anche ad amare.
Di Valeria sempre e comunque mi resta e resterà un bellissimo ricordo.
In poco tempo, con i suoi sguardi così intensi e pieni di calore era riuscita a sciogliere l’iceberg che ero diventato, era riuscita a portare una luce accecante che permane ancora oggi, era riuscita a farmi capire quanto la vita fosse bella e quanto il mondo non si limitasse solamente a Marta, era riuscita a dare uno scossone alla mia anima, a “svegliarmi” gradualmente dall’incubo che stavo vivendo ed era riuscita a farmi diventare un uomo migliore e soprattutto più forte e tenace.
Dirle grazie non sarà mai abbastanza, gli sguardi di Valeria hanno contribuito non poco a cambiarmi la vita.
Ancora oggi fantastico su come sarebbe andata se ci fossimo conosciuti, forse oggi sarebbe la mia ragazza, mi piace immaginare che saremmo stati felici come in quel sogno in cui ballavamo sotto la pioggia e con la musica di Gene Kelly in sottofondo.
Doo-dloo-doo-doo-doo
Doo-dloo-doo-doo-doo-doo
Doo-dloo-doo-doo-doo-doo
Doo-dloo-doo-doo-doo-doo...
I'm singing in the rain
Just singing in the rain
What a glorious feelin'
I'm happy again
I'm laughing at clouds
So dark up above
The sun's in my heart
And I'm ready for love
Let the stormy clouds chase
Everyone from the place
Come on with the rain
I've a smile on my face
I walk down the lane
With a happy refrain
Just singin',
Singin' in the rain
Dancin' in the rain
Dee-ah dee-ah dee-ah
Dee-ah dee-ah dee-ah
I'm happy again!
I'm singin' and dancin' in the rain!
I'm dancin' and singin' in the rain...