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Negli anni '40 del Novecento, un benestante centenario scozzese di nome Harry Macdonald viveva in solitudine in un piccolo dongione. Da tempo si prodigava appassionatamente a suonare il violino durante le ore notturne, ma oltre a non essere portato, il continuo strimpellare procurava fastidio all'intero e vicinissimo villaggio di campagna. La gente, non riuscendo a dormire, si lamentava vivacemente, tra l'altro era impossibilitata a parlargli faccia a faccia poiché non apriva a nessuno. Dal momento che il "violinista" usciva raramente dalla dimora, per i beni di prima necessità si serviva di un garzone che lavorava in un emporio, situato in una cittadina fuorimano. Dato che l'insopportabile situazione andava avanti da settimane, una mattina il sindaco, tramite il postino, gli spedì una missiva dove erano trascritte le proteste collettive dei villici con l'invito di smetterla. «Suono quando e quanto vogliooooooooooo!» gridò il vecchio da una feritoia della struttura, riducendo la lettera in coriandoli. La sera stessa un nugolo di abitanti incazzati come iene, prese d'assalto la torre, sfondando facilmente il portone. Non toccarono Harry nemmeno con un dito, tuttavia gli distrussero il violino senza pietà. Il vecchio non reagì, ma decise di vendicarsi. Innanzitutto, assunse una squadra di valenti operai di Edimburgo pagandoli in anticipo per dei lavori particolari. Successivamente, dal solito emporio si fece consegnare viveri a lunga conservazione, ritenendoli sufficienti per circa sei anni, in quanto non sarebbe mai più uscito dalla torre, consapevole che non gli restava molto da campare, data l'età. Passarono dieci mesi, l'anzianissimo scotsman, attraverso una finestra, si mise a suonare una cornamusa. Per di più il dongione presentava la seguente novità: un'invalicabile e gigantesco fossato circolare colmo d'acqua in cui nuotavano una miriade di piranha, i quali furono importati dal Brasile ma comprati a Glasgow in un negozio di animali abusivo, usufruendo nuovamente della consegna a domicilio. Mister MacDonald come pensava di mantenere in vita i sanguinari pesci sudamericani? Semplicemente nutrendoli una volta a settimana con della carne in blocchi di medie dimensioni, riposta dentro una magazzino frigorifero. Harry sorrise, e suonò lo strumento più forte, sempre più forte, per farsi “sentire.”
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Utente Anonimo
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Quando sognavo da bambino Quando sognavo da bambino era tutto cosi etereo Come viaggiare su nuvolette spinte dal vento Sentivo il profumo del dopobarba nelle narici, e il sapore del seno di chi mi amava Potevo andare ovunque con quella sensazione Era come mi tenessero la mano forte forte Come [...]
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Ormai entrato di diritto nell’immaginario collettivo e nella cultura pop moderna, Arsenio Lupin ha segnato più di una generazione con le sue avventure da ladro gentiluomo. Sorrisi gengivali. Gambe secche, bianco latte e con peli al naturale. Giacca rossa, ma che cambia colore a seconda delle [...]
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Patapump:leggo che nell 87' hanno trasmesso in Italia le prime puntate ..ero [...]
Lo Scrittore:di serie ne hanno fatte tante e ogni serie è coposta da tot episodi. [...]
sas Janas nel cuore della terra esse vivono e nella millenaria roccia scavata risiedono piccole, poco più che un palmo di mano ma l’occhio che le cerca lavora invano il loro mantello è un diaspro rosso e per quanto possa sembrare un paradosso la loro pelle, narrano le leggende, è di luna [...]
Nel tumultuoso crogiolo dell'adolescenza, emergeva un trittico di personalità, un trio di giovani anime che si affacciavano al precipizio dell'ignoto. Le loro vite erano intrecciate in un quadro di esistenza variegato e vivido, ognuno incarnando un unico tassello nel mosaico delle giovinezze. [...]
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Lo Scrittore:Più che un racconto potrebbe essere una esposizione filosofica della [...]
Laura Lapietra:Grazie a tutti per aver gradito il mio piccolo testo, certamente ho voluto [...]
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