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Il treno viaggia rapido, eppure a tratti sembra lento, un sussurro che mi invita a godermi l'esperienza. Gli alberi ancora nudi sono scheletri di un passato che mi scorre davanti agli occhi e che non ho più voglia di cercare di afferrare. Preferisco concentrarmi sui graffiti colorati che impregnano la pietra dei muretti delle stazioni che sorpasso, chiedermi quali fossero i pensieri che affollavano la mente degli street artists mentre premevano l'indice sul diffusore delle loro bombolette spray. Mi immagino al loro posto, a schiacciare con troppa forza, tutta la delicatezza di cui mi sono sempre fatta forte ormai dimenticata, come un velo da sposa strappato, appeso solitario su uno di quei rami che osservo mentre passo oltre.
Vorrei scrivere un grosso vaffanculo, eppure finisco sempre con l'abbandonarmi a colate materiche di colore ad olio, alla spasmodica ricerca di un modo per dare un volto, un'immagine, a tutte le emozioni che sento ribollirmi dentro mentre mi scopro una persona nuova.
Mi è sempre piaciuto viaggiare, ma è la prima volta che mi sento come se durante queste traversate in treno stessi compiendo un viaggio d'addio, e non solo di scoperta. Per la prima volta, non c'è malinconia nello sguardo che da dietro le lenti ambrate degli occhiali da sole osserva la polvere depositata sul vetro esterno del finestrino.
Mi chiedevo dove fosse rimasta sepolta tutta la rabbia adolescenziale che non ho mai tirato fuori, e solo ora mi rendo conto che non è solamente tramite pianti isterici e urla furiose che l'ira trova il suo modo di uscire. Io sono più come una farfalla, in questo momento: con grazia sbatto le mie ali e inizio a capire quanto sia bello abbandonarmi al soffio primaverile del vento, e con la compostezza che mi contraddistingue sputo sul mio bozzolo abbandonato a terra. Non lo faccio con ribrezzo, ma con la voglia di rivalsa a darmi la forza di smettere di avere paura.
Sono stanca di costringermi a restare bruco solamente perché gli altri bruchi non possono capire il mio desiderio di libertà. E sapete cosa?
Sto capendo che per affrontare la paura di volare non resta altro che sbattere le ali per la prima volta.
Così il viaggio inizia.
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Utente Anonimo
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