È passare svegli la notte
pensando accadrà
non stavolta,
magari
la prossima.
È versare lacrime sul cuscino
inermi
in attesa
di una nuova pronta smentita.
E' tutto quello che non sai definire,
è il rumore del ghiaccio nel bicchiere.
Non sono troppo ubriaco per scrivere ciò che sto scrivendo
ma
è meglio se scrivo,
per ingannare la notte
oppure il riflesso dei tuoi occhi.
Comunque
è abbandonare se stessi in
un posto qualunque,
un venerdì sera
in mezzo a decine di persone,
è una voce amica che ti parla
è di nuovo il ghiaccio nel bicchiere
è il suo profumo che viene a svegliarti
scavando tutte le crepe,
fino alle radici
e le ossa
e questo tempo tutto
dal primo giorno che sei nato
e
prima ancora che crescesti,
tutto era già scritto.
E' buio ora
sei sveglio ancora,
accendi di luce le parole.
Dietro quella porta
non troverai un mondo,
puoi esser teso
all’idea che niente
ti sia regalato;
non voglio fregarti
scuoti per bene le lenzuola e
capirai
di che pasta è fatta la notte che vivi.
Hai speso soldi
per una nuova casa,
per un nuovo letto
ma i polmoni e i reni
sono quelli di sempre;
hai perfino attaccato qualche quadro al muro
e delle locandine di vecchi films
che non pensavi di comprare.
Hai preso appunti sul tramonto
e sui colori
che ti hanno sbalordito mentre
passi
indenne
tra strade che ti hanno cresciuto,
dentro tutti quegli anni
appeso ad un filo
eppure
non scappi.
Sono tutte vecchie considerazioni,
le poesie,
i libri che non ho scritto,
i fiori che non ho regalato,
le circostanze che ho dimenticato.
E' per questo che non ci teniamo più.
Accettalo senza troppa riluttanza.
Dimenticare
non è semplice,
e no, non ci riesci benissimo.
Hai bisogno del tuo drink
e di una notte giovane,
e altre notti giovani e altri drink
passando per quell’inferno
ove
hai imparato
a scrivere
e amare.
Perdere la vena poetica
e non scrivere per un po’.
L’ho capito leggendoti all’inverso.
Non chiamarmi,
non disturbare
è finita un altra ebrezza in fiamme,
sono vuoto
della mia personalità,
delle mie righe,
delle persone conosciute,
anche i miei occhi hanno una luce diversa
a furia di guardare.
Ho visto il mondo cambiare
e un pezzo della mia vita che
non torna.
Infondo stiamo parlando della legge dei numeri,
prendine uno a caso e definisci bene i parametri;
se è maggiore
o minore non fa differenza,
quantificare non è il mio forte.
Amare è
scrivere
su pagine scarabocchiate.
Mai
pensato di smetterla
col vino,
neppure coi tuoi occhi.
Sono andato al mare
per svegliare il mio cuore,
il cielo è triste ora.
Aver bisogno di cadere
dentro spazi aperti,
e perdersi
con il rumore dell’acqua in sequenza.
Riavvolgi il
nastro,
Yann tiersen ti tiene compagnia,
hai bisogno del suo piano ora
e di una ragazza non troppo
in gamba
per capire le parole,
ma i colori del vento non li puoi cogliere
e così non sei abbastanza in gamba
neppure tu.
Sottrarre l'infelicità dalle cose,
un investitura particolare
un mestiere che non sai definire;
ma è proprio
quello che non sai,
è proprio quello che non sai,
è quello che non sai …