E’ la giornata della memoria.
 Il filo spinato che tanta parte ha oggi in televisione è, in parte, anche mio.
Sono nato nel febbraio 1945 nella Germania settentrionale a Kiel, capitale dello Schleswig Holstein.
Nel 1850 vi fu varato il primo sommergibile al mondo e il 3 novembre del 1918 un manipolo di marinai
diede il via alla ribellione che portò alla repubblica di Weimar.
 Fu bombardata duramente durante la seconda guerra mondiale. Si calcolano in 75000 i morti. Alla periferia della città c’era un piccolo campo di concentramento (KL): Neuhmuelen, classificato come sottocampo di Buchenwald. Quest’ultimo è un nome sinistro nella storia dell’intera umanità. Il paradigma coniato per quella realtà, distruggere il corpo, distruggere la mente, distruggere il cuore vi trovò puntuale applicazione. Buchenwald si trovava a circa 8 km a ovest di Weimar, nel centro geografico della Germania. 30 km a nord nelle viscere delle colline della Turingia si assemblavano le V2 e nelle vicinanze c’era il polo industriale bellico della Mittwerk.
Amministrava circa 106 sottocampi che tra il 1941 e la fine della guerra gestirono tra indicibili sofferenze
più di un milione di prigionieri.
Un amico, conoscendo la mia storia e quella di mia madre, mi ha chiesto qualche giorno fa, in modo
discreto, “…chi te lo fa fare di ricordare, ogni anno di andare a scavare? Tanto molte risposte non potrai
averle. E poi sono passati tanti anni. Del resto cosa vuoi fare? Dovremmo processare anche tutti quei
militari che nel corso dei secoli hanno obbedito. La guerra ha le sue regole: non si scappa. Quella era una
guerra terribile, come sempre del resto. E poi tu non sei ebreo. Cosa vai a immischiarti di cose che non
sono tue…”
 Enrico è così: tanto generoso e pronto quando c’è bisogno d’aiuto, quanto privo di sensibilità per l’altro. Non riesce a concepire realtà che siano diverse dalle sue.
Gli ho risposto cominciando dal fondo: “ Primo e secondo: è vero non sono ebreo ma lasciami dire mutuando una celebre frase: beata quella religione che non ha bisogno di dogmi. Le testimonianze di mia madre, prigioniera in quella realtà, non concedono spazi; mi fanno partecipare in modo diverso all’inconcepibile tragedia di chi, solo perché esiste, deve essere eliminato e con lui tutti i membri della sua famiglia.
Sai benissimo che ho documentazione rilasciata dal comando tedesco di allora per cui doveva partire per
la Germania nell’ottobre del ’43. Arriva l’8 settembre ed il 24 l’Italia dichiara guerra alla Germania.
Lavorava al comando tedesco a Milano: trai tu le conclusioni del caso.
Arriva in Germania e cosa trova? Morte e distruzione.
Nei KL si entrava per aumentare la produzione bellica al costo più basso possibile.
L’elemento umano non era nemmeno accessorio; se non rispondeva agli standard, si eliminava.
Terzo: il processo di spersonalizzazione (realizzato attraverso angherie, mutilazioni, percosse e minacce) che era sistema per tutti, ebrei e non nei KL, era evidente in mia madre anche nella sua vecchiaia.
Non poteva andare da sola in comune per un certificato o in banca per una disposizione. Doveva essere accompagnata altrimenti cominciava a tremare e non riusciva a parlare. Siamo riusciti comunque a costruire per noi un ponte metafisico. Le sue sofferenze l’hanno attraversato per approdare alla mia esperienza. Quarto: circa il 45% di chi entrava in KL moriva. Nei campi di sterminio riservati a ebrei, zingari, avversari politici, la percentuale saliva al 95%. La differenza di cifra non giustifica il male.
Quinto: quando dici che la guerra ha le sue regole mi viene in mente il proclama del maresciallo Zukov che alla vigilia della battaglia di Berlino incitava le truppe con “…uccidete, depredate, violentate perché è un vostro diritto!..” Stalingrado non poteva essere dimenticata e la guerra è il sistema perfetto per non scegliere, per liberare violenza con la scusa di evitare mali peggiori o per garantire “un posto al sole” non si sa bene a chi cassando le responsabilità di chi vuole il dominio e l’arbitrio.
 Enrico, questo ti va bene? Quale eredità lasciamo ai nostri nipoti? Dobbiamo dimenticare? No, dobbiamo conservare le testimonianze tutte. Sono parte della nostra storia altrimenti come disse quel tale “…chi non conosce la storia è destinato a riviverla…”.
Sesto: per oggi hai rotto abbastanza. Ordina due birre.

Tutti i racconti

0
0
5

Le scarpe rosse 1/2

02 April 2025

Erano di un rosso scintillante. Lucide, tacco basso e una piccola fibbia dorata. Bellissime. Amalia le ammirava tutti i giorni in quella vetrina del grande negozio di calzature del paese, all'uscita di scuola. Un paio di scarpe eleganti - Come sono belle! - ripeteva a Rosa, la sua amica del cuore. [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

0
0
4

THE UNDISPUTED KING

02 April 2025

Avevo fatto pace col Jameson circa tre anni dopo la dipartita di mio padre, lo avevo fatto direttamente planando in un pub di Dublino, in cui mi ero accasato. Prima non lo avrei retto. Fare pace era il termine giusto, perché ogni volta che ne vedevo una bottiglia o il nome scritto su una pubblicità, [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
3
18

Non è un film 3/3

01 April 2025

Il Comandante era ancora più perplesso. Perché lanciare i serbatoi con i campioni? Di certo erano predisposti per farlo in caso di gravi danneggiamenti alla Sanguisuga ma Albert non ne aveva fatto cenno quindi non avrebbero dovuto essere lanciati a parte. “Terra ci stiamo avvicinando al secondo [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

1
1
14

Il "Paese dei balocchi"

...la storia continua

01 April 2025

Il “Paese dei balocchi” luogo fantastico dei sogni di ogni fanciullo, paese senza tempo e senza scuola, gioia assoluta dove ogni desiderio fantastico diventa realtà…… La voce del navigatore mi richiama: ”alla rotonda prendere la seconda uscita”, “tra quattrocento metri girare a sinistra”…. Sto [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

3
8
24

Buio

31 March 2025

Silvia non sapeva quando aveva cominciato ad avere paura del buio e neppure il perché. Contrariamente a quanto si pensa, non è un timore innato; sopravviene intorno ai due anni, poi, misteriosamente com’è arrivato, scompare per non fare più ritorno. Di solito. Perché, a trent’anni suonati, Silvia [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Come dicevo sopra, sono andato a prendere uno spauracchio relativmente di nicchia. [...]

  • Ondine: Certo che si.

0
2
9

Non è un film 2/3

31 March 2025

Il collegamento con i network televisivi fu compito dell’Ufficiale di Rotta: “Professore, i nostri spettatori chiedono se ci può spiegare come avverrà il giro intorno a Giove dei tre corpi, in pratica come sarà il contatto?” “Certamente. Il Messaggero ha impostato un’orbita che passa vicino ai [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

1
2
17

URSS - Cile

31 March 2025

L’11 settembre è una data infausta, ci viene subito alla mente l’immagine degli aerei che si schiantano sulle Twin Towers. Era il 2001, ma diversi anni prima, nel 1973 sempre l’11 settembre, in Cile si consuma la tragedia del golpe di Augusto Pinochet che rovescia il governo socialista di Salvador [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Zio Rubone: Benvenuto su LdM, Justus. E grazie per averci ricordato questo vergognoso episodio. [...]

  • Ondine: Benvenuto. E grazie

2
3
21

neve

30 March 2025

venne un vento ardente a bruciare la Terra mentre una risacca lontana con gaudente risata dal sapore malinconico s’infiamma nella mia anima candida neve dal cielo si adagia sull’asfalto e nella mia Terra sono bufera come un giocoso tornado che con abile maestria mi fa danzare portandomi alla [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • zeroassoluto: Mi piace la dedica ad un luogo, un giorno, un momento preciso e ad una coppia [...]

  • Santiago Montrés: Grazie per i commenti. Ci tenevo a precisare che il testo è per il 90% [...]

1
2
16

Non è un film 1/3

30 March 2025

Le luci si abbassarono leggermente mentre l’addetto stampa di avvicinava al leggìo e dalle prime file partì una ondata di silenzio e attenzione che raggiunse in un attimo il fondo della sala: “Lo scrittore Arthur C. Clarke era un prolifico autore di fantascienza, tutti lo conosciamo per il film [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

3
16
31

Anima tatuata

29 March 2025

Ricordo appena il mio viso da bambina. Ora ha i marchi delle battaglie. Cerco d'indossarli con orgoglio, ma capita di guardarli delusa da cause ed esiti. Resto comunque ferma nell'onorarli, tutti, come si dovrebbe fare davanti a ogni lapide dei caduti in guerra. Dovrei essere fiera delle mie lotte, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Riccardo: gigia mi dici che con ansia attendi il mio racconto
    il quale è gia [...]

  • La Gigia: Patapump adesso ho capito, grazie. Credevo dicessi che il mio fosse uno scritto [...]

3
3
21

La sedia dell' ospedale

29 March 2025

Una fila di sedie davanti agli ascensori del reparto di Chirurgia Cardiaca. Tutte uguali eccetto una che sembrava quella su cui Fabio sedeva nell’aula A del Dipartimento di Fisica. Aveva un tavolino su cui scrivere, le altre no. C'era solo un vecchio dalla faccia grigia e gli occhiali scuri seduto [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: Interessante perchè in poche righe descrive l'atmosfera ospedaliera [...]

  • zeroassoluto: Palline di pane, sguardi perduti nel vuoto, respiri profondi, cambio postura, [...]

8
11
55

TORNERÀ SECONDO TE?

28 March 2025

Le due ombre si scrutavano in silenzio. Cercavano di leggersi l’una dentro l’altra. Si erano improvvisamente trovate sole, con un senso di vuoto allo stomaco, con il risentimento che si prova quando si scopre di essere stati traditi. “Adesso cosa facciamo, non possiamo rimanere qui ad aspettare [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • U1785: ottimo e scorrevole come una vita senza intoppi! ....Magari!..🙏

  • zeroassoluto: Tornerà... tornerà!
    Magari non subito, ma tornerà.
    Qualunque [...]

Torna su