Era il 27 di un settembre ancora avvolto nella calura estiva, correva l'anno 2012.
Ma non era un giorno qualsiasi, a Firenze c'era un grande evento : il concertone gratis di Iggy Pop! Era l'idolo di S., l' aveva accompagnato per tutta la sua adolescenza, tormentata.
The Idiot, era il suo disco preferito, anche perchè era l'ultimo che aveva ascoltato Ian Curtis, prima di impiccarsi, ed Ian, dei Joy Division era un altro dei suoi miti.
S. aveva un'anima contraddittoria, la sua metà oscura faceva a pugni con la sua apparente vitalità e socievolezza, così come la musica che ascoltava : sapeva essere vivace ed entusiasta della vita, scatenato come Iggy, ma anche introverso e malinconico, come Ian.
Tutti conoscevano di S. solo la metà che era in luce, a pochi era concesso di conoscere le tenebre che avviluppavano la sua anima.
Si stava avviando verso la piazza, ma poi vide lei e la sua mente si annebbiò, quasi si dimenticò del concerto. Sembrava provenire da un altro pianeta: non era di una bellezza patinata e sfavillante, corrispondente ai canoni comuni; ed era questo per lui a renderla bellissima. Capelli lunghissimi e lucenti, due occhi enormi, scuri e tristi lo avevano ipnotizzato; la pelle diafana e perlata, la faceva assomigliare ad una vampira, o ad una dea.
L'aveva vista davanti a un bar che sorseggiava qualcosa di indefinito ma certamente alcolico; era con delle sue amiche ma lei non partecipava alla conversazione; come se fosse proiettata in un altro mondo, come lui.
Poi prese coraggio, cosa che a S. non mancava mai, ma in quel caso stava tremando di fronte a lei. Si recò nel bar e prese anche lui qualcosa da bere; si sedette accanto a lei. Da vicino emanava una luce nello sguardo, che mai aveva visto in nessun altra ragazza. Sembrava quasi che i suoi occhi sprigionassero fuoco, infatti S. si sentiva molto accaldato, ma non per via della temperatura estiva.
Si presentò.
“Ciao, mi chiamo S. Anche tu qui per Iggy Pop?”
“Si, io sono D. , piacere“
“Non sei di qui vero? Si sente che non hai l'accento toscano”
“Eh no, si capisce vero? Sono di Milano e non potevo perdermi Iggy Pop gratis!”
A quel punto gli sorrise e S. per un attimo ne fu quasi abbagliato, era una creatura troppo incantevole. Si sentì svenire.
“Ehi tutto bene?”
“Si più o meno, è che non ho mangiato niente.”
“Ah allora rimediamo subito, andiamo, ti faccio mangiare un bel panino, laggiù mi hanno detto che li fanno davvero buoni ed economici”.
“No mi dispiace, poi non voglio farti arrivare tardi al concerto!”
“Ma non importa dai, vieni, ti accompagno”.
Lo prese delicatamente per un braccio e quel momento lo toccò per la prima volta : lui era completamente perso in un'altra dimensione.
Mangiarono e poi andarono verso la piazza a sentire il concerto, che ormai era già iniziato.
La folla si era già accalcata in massa ed era quasi persino impossibile vedere il palco e Iggy. S. la prese per mano, cercando di portarla più vicino al palco, ma non riuscivano a spostarsi più di tanto.
Così ascoltarono solo le ultime due canzoni, senza vedere niente. Ma si guardavano negli occhi e per quell'istante il mondo era scomparso attorno a loro.
Dopo quel momento S. e D., si innamorarono e vissero insieme, lì a Firenze... Ma...quell'incontro in realtà non era mai avvenuto.
S. si era fermato a guardare la ragazza da lontano sorseggiare il suo drink, non aveva avuto il coraggio di farsi avanti. Il suo era solo un sogno ad occhi aperti, ciò che sarebbe potuto essere... Infatti mentre lui fantasticava, la ragazza se ne era andata, lui aveva provato a seguirla, ma si era dispersa nella folla. Una lancinante fitta al cuore l'aveva colpito e ormai di Iggy Pop non gli importava più niente.
“Ehi S. che ti prende? Dai sbrighiamoci altrimenti ci perdiamo il concerto”, gli chiese l'amico che l'aveva accompagnato. Si era pure dimenticato della sua presenza.
Ma non rispose, nella testa gli risuonava “Baby” di Iggy, che così cantava : “ Noi stiamo camminando nella strada della possibilità, dove la possibilità è sempre limitata o inesistente, e l'intenzione non basta…”