Il centro commerciale era un luogo pieno di luci e scaffali. Da dietro al banco, indaffarato nel maneggio delle pile d’un orologio, l’uomo guardava a singhiozzi, attraverso il vetro delle porte d’ingresso, la maniacale geometria delle linee bianche delimitanti il parcheggio, appena visibile nella foschia mattutina.
Pochi istanti e con una mano rimise l’oggetto nelle mani del proprietario, mentre con l’altra prese una manciata di monete.
-Perfetto. Arrivederci - gli disse quello.
-Arrivederci-
E subito ne arrivava un altro. O un’altra. Questa teneva un orologio dal cinturino bianco e tra le dita un foglietto.
-Buongiorno- disse con tono tutt’altro che buono.
-Buongiorno- rispose.
-Ho comprato questo orologio venerdì e vorrei cambiarlo,- gli fece vedere la data sullo scontrino.
-Il motivo signorina?- e intanto prese l’orologio per studiarlo e magari capire cosa non andasse prima che quella continuasse a parlare.
-Siamo a domenica e guardi già com’è sporco. Ho un’amica che ha lo stesso modello che è ancora bianco. Penso che c’è un difetto o qualcosa che non va…-
A quel punto l’uomo alzò la testa.
-Mi spiace ma qui non c’è nessun difetto. Dovrebbe solo cercare di stare più attenta.-
-Ma io voglio cambiarlo!-
-Ma noi non possiamo fare niente. Abbia pazienza.- Ma poi saltò su anche il fidanzato, o comunque l’uomo che le stava alle spalle, non sapeva bene:
-Non finisce qui. Ci vediamo in tribunale.- disse
-Bene- rispose guardando in basso.
-Bene- ribatté l’altro, e, preso l’orologio, fece gesto alla ragazza d’andare.
Non s’era reso conto del tempo trascorso. La giornata cominciava a pesargli. Si spostò nel retro e vide che la lancetta segnava le dodici. Mancavano ancora tre ore. Tornò dietro al bancone a sistemare le vetrine coi gioielli.
Dall’altra parte del negozio gironzolava una donna alta, non magra, capelli lunghi e scuri, faccia truccata e portamento elegante. Le andò dietro con lo sguardo fino a che non gli si parò di fronte e gli chiese a proposito d’un bracciale d’oro che stava proprio sotto ai suoi occhi. L’uomo annuì e piegò poco la schiena per aprire il cassetto col bracciale, quando s’accorse dell’espressione della donna riflessa sulla vetrina: non aveva smesso di guardarlo. E sorrideva perfino.
-Eccolo qui. È questo?-
-Sì sì- disse, sempre guardandolo con quegli occhi chiari e dalla forma simile a quelli d’un gatto.
Allora si tolse il guanto della mano destra, sotto gli occhi dell’uomo, e lo infilò dentro alla tasca del cappotto, un cappotto che si vedeva essere di qualità, uno di quelli che non si trovano mica nei posti in cui lavorava. Poi gli mise davanti la mano nuda. Il cuore gli batteva. Non riusciva a comprendere il motivo di quel gesto. Immaginò (e sapeva d’immaginare) che s’aspettasse un baciamano, o una galanteria d’altri tempi.
Che cosa voleva? Il bracciale, naturalmente.
L’uomo arrossì, precipitandosi a metterglielo intorno al polso, con un po’ di vergogna per non aver capito subito. E quella finalmente spostò gli occhi su di sé per vedere come le stava.
Quanto risaltava l’oro sulla carnagione chiara!
-Lei cosa dice?- disse fissandolo negli occhi con espressione insinuante.
- Sta bene- rispose animandosi.
A quel punto gli sembrò evidente la volontà di seduzione da parte della donna, anche se più la guardava e più si sorprendeva di questo. Era bellissima. Capì d’essere emozionato: l’irregolarità del respiro, la sensazione d’aver varcato un territorio inatteso. Una cosa così non gli capitava dai tempi della giovinezza. Certo, proprio non riusciva a capirne il motivo, ma perché poi ci deve essere un motivo? pensò. Lì per lì tentò d’indovinare a mente pure l’età: poteva avere quaranta, quarantacinque, forse cinquant’anni. Ma che importava?
Girò la testa dall’altra parte e incontrò gli sguardi delle colleghe che subito cambiarono direzione. Forse s’erano accorte di qualcosa? Nel fissarle gli venne in mente la moglie. Loro l’avevano vista solo una volta, certo, ma l’avevano vista. Sapevano bene com’era.
Devo smetterla di pensare a certe cose, disse a se stesso. Non sono forse quelle perse le occasioni migliori della vita? Ma nel momento stesso in cui lo pensò sentì di non esserne poi tanto convinto.
- Se ha intenzione di acquistarlo può andare direttamente alla cassa da Stefania- e le fece segno col dito.
– Le sta molto bene- ribadì. La donna lo ringraziò sempre con un bel sorriso, e quando s’accorse d’essere di nuovo osservato dalle colleghe assunse un’aria professionale:
-Buona giornata- disse.
La rivide passare davanti al negozio, a pochi metri di distanza, forse un’ora dopo, trascinando un bambino e abbracciata a un uomo più alto di lei. Le lanciò un’occhiata veloce. Le colleghe lo imitarono e la seguirono con gli occhi mentre s’avviava verso l’uscita.
Fu allora che la donna si girò in un modo che sporse il viso all’indietro, e con un sottile sorriso pieno di malizia, passandoli in rassegna con lo sguardo, come a dire: “Ma che guardate?”
Poi tutti tornarono alle proprie faccende: chi alla cassa, chi alle vetrine, e l’uomo avanti e indietro da una parte all’altra del negozio, appresso ai clienti, sempre dietro al banco.

Tutti i racconti

1
0
7

I ricordi del becchino : L'uomo delle vespe.

22 November 2024

E’ una caldissima domenica estiva. Sul furgone sto percorrendo le strade di campagna per affiggere i manifesti del caro nonno ‘Tonino’. Il sole picchia, l’asfalto della strada balla per la calura, l’aria condizionata del mezzo è fuori uso. La testa è coronata da perle di sudore. Nonostante tutto [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

9
7
74

Il pupazzo di neve

22 November 2024

Devo ammettere che ho fatto un ottimo lavoro. L'ho chiamato Lumiukko, che tradotto dal finlandese significa "pupazzo di neve." Ecco una descrizione veloce e sommaria di cosa mi sono servito per realizzarlo: innanzitutto, la materia prima cioè la neve, i due pomodori di Pachino ne ricreano gli occhi, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Giuseppe Scilipoti: Grazie Manuela, grazie, questo racconto l'avevo mandato a LdM a fine Dicembre [...]

  • Dario Mazzolini: e provare a chiamare un esorcista? Caro Giuseppe hai fatto centro anche questa [...]

0
2
7

Sono incazzato... 3/3

22 November 2024

A diciassette anni ero seduto al secondo banco del quarto liceo. La matematica è sempre stata la mia passione… non avevo bisogno di studiare la teoria… e soprattutto non ne avevo voglia… teoremi, enunciati, postulati, mi sembravano cose ovvie e banali e non sopportavo di mandare a memoria quel [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Dario Mazzolini: bellissimo racconto scritto molto bene al punto di essere diventato il tuo [...]

  • zeroassoluto: Scusate, ma nelle prime due parti, ho dovute modificare di recente alcuni nomi [...]

0
2
9

A38

Una mattina alle poste

22 November 2024

Uno dei luoghi più noiosi della terra suppongo che sia lo spazio dedicato agli uffici postali della mia piccola cittadina. Frustrato da una multa ricevuta poche ore prima mi avviavo, sconsolato, verso quel pezzetto di mondo in cui qualcuno sistematicamente sfoga ansie, rabbia e risentimento nei [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Dario Mazzolini: benvenuto Teo su LDM. Un ingresso divertente e scritto bene. Le poste italiane, [...]

  • Teo Bo: Grazie Dario per il benvenuto in LDM. Spero di non deluderti con il prossimo [...]

3
3
20

La fermata

21 November 2024

Siamo sette alla fermata, è umido ma i saluti fioccano. Siamo un gruppetto abitudinario nel quale Crocefissa spicca. Guarda le moldave, le russe e le africane con distacco. Se non avessi giurato sui miei figli di tacere le spiegherei che la fermata è il punto dove i mezzi pubblici stradali si [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Ellissa: la vita è un continuo ricercare un' equilibrio tra noi e gli altri. [...]

  • U1657: Santa crocifissa!!!

2
3
19

Egregio Sig.Ictus

21 November 2024

Ex alza il viso dal piatto al ristorante e la vita è cambiata in un solo istante. Il suo viso è una ridicola maschera tanto che immediatamente penso stia facendo lo sciocco, la ragione non vuole vedere l’abisso che mi aspetta se solo lasciassi entrare i pensieri logici. Poi tutto precipita. Capisco. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Vally: Grazie Dario.
    Buona giornata

  • Adribel: Mi sono venuti i brividi ma penso che il sig. Ictus sia un ver0 signore, determinato [...]

3
7
20

Le mollette

21 November 2024

Ho sempre odiato stendere i panni. Sempre. Lo faccio solo perché mi piacciono le mollette. Ho mollette sparse per casa e spesso ancora attaccate a lenzuola, pantaloni e camicie che ritiro e piego in modo rapido e ripongo in luoghi riparati e sicuri chiamati armadi. A volte indosso i miei vestiti [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ecate: Ellissa, sorella mia, testo a quattro mani

  • U1705: In effetti capita che gli asini volino!

2
10
15

Racconto ln breve la schiavitù dal cellulare

Le persone sono portate a schiavizzarsi.

21 November 2024

È già da tempo che le persone non ragionano con la propria testa, ma con la testa degli altri. Cioè di quelli che manipolano gli individui per portarli a raggiungere gli scopi che si sono prefissati, e la gente crede che tutto si svolge nell'interesse e nel bene dell'umanità- (Praticamente schiavizzarsi [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • L’esilioDiRumba: Molti ragazzi di oggi riescono, ancora più di quelli ddella mia generazione [...]

  • Gennarino: L’esilioDiRumba: Grazie per aver letto e commentato. Bisogna educarli [...]

6
13
23

Il caffè col babbo

20 November 2024

È uno dei miei ricordi più belli. A prima vista può sembrare banale ma non lo è. Avevo preso l'abitudine, a metà mattina, di bere il caffè col papà. Ovunque mi trovassi per noi era un'appuntamento fisso. Se potevo andavo a casa dei miei, altrimenti lo bevevo con lui a distanza: dai clienti se ero [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Lawrence Dryvalley: Ciao Dario, ho letto questo e le ultime tue proposte anche se non ho commentato. [...]

  • Dario Mazzolini: grazie Lorenzo. Ti leggo sempre volentieri pure io. Grazie ancora per il tempo [...]

2
1
8

Condanna D'Amore

20 November 2024

Condanna Ad ogni battito di ciglia i suoi occhi indigo sprigiona in me ardente ardore. Ha dimenticato il mio sole caldo nel suo vascello come astro d'amore in quei fluttui delle sue tribolazioni. Ero al suo fianco come ancora di salvezza per non farla annegare, conficcata nella sabbia della sua [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

2
3
22

Doppio sogno (2/2)

PG
19 November 2024

Nomina Omina. C’è un destino nei nomi, come nelle collocazioni geografiche. Quella di Los Angeles, confinante con il mare del tramonto giustificava una nota malinconica e decadente, come le palme del vialone mi suggerivano con garbo. Forse avrei potuto inserire questo pensiero, che mi pareva passabilmente [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Un buon racconto, ben costruito, con una trama ben articolata e ben scritto. [...]

  • Gennarino: Molto bello. Bravo

3
3
31

Goal

19 November 2024

Fare il medico gli piaceva. Dopotutto non era un lavoro pesante come fare il fonditore. E lui per tanti anni di estate quando chiudeva la scuola il fonditore lo aveva fatto davvero. Dalla mattina alla sera insieme al suo babbo. Di quei giorni lontani gli erano rimasti sulla pelle del dorso delle [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Cavallaselvatica: un goal indelebile, le emozioni che lo circondano sono infinite. complimenti

  • Adribel: Il passato, spesso si vorrebbe fare un rewind e si vorrebbero sistemare cose [...]

Torna su