Per tutti sono la Reggia e il Parco, per me sono sempre stati il Palazzo e il Bosco.
Mamma è nata al Palazzo, come le altre sorelle e tutte si sono sposate lì.
L’ultima, Maria Cristina, nel vestibolo, perché negli anni ’60 la Cappella Palatina era ancora in restauro.
Il Palazzo è sempre stato presente anche nel lessico familiare: dei quattro nonni, due erano i nonni di Palazzo, così per le due zie di nome Maria.
Mio nonno Enrico vi lavorava fin da giovanissimo e, come molti impiegati, aveva diritto all’alloggio.
L’ultimo, quello che ricordo io, era grandissimo, con l’ingresso adiacente al Teatro di Corte, tra il primo ed il secondo cortile a sinistra.
La cucina era il posto più bello della casa: c’era un grande camino situato al centro ed il vano finestra era talmente spazioso che nonna Francesca vi aveva sistemato un divanetto con due poltrone per leggere e lavorare a maglia.
Da bambina, quasi tutte la domeniche andavo a pranzo dai nonni di Palazzo con i miei genitori.
Quando la nonna calava la pasta io correvo a chiamare il nonno negli appartamenti reali perché lui era sempre in servizio, anche di domenica. Per fare prima, non attraversavo i cortili ma prendevo una scorciatoia che spuntava alle spalle della statua di Ercole Farnese di fronte allo scalone, che io salivo di corsa.
Nel periodo di Natale si andava sempre a visitare il presepe settecentesco, a pasquetta era d’obbligo il pic-nic nel bosco, le vacanze estive si trascorrevano nella pineta del bosco vecchio o alla Castelluccia. Nonostante il passare degli anni, c’è sempre stato un motivo per una passeggiata nel bosco: con la bici fino al Bagno di Venere, con gli amici venuti da fuori fin sopra al Torrione, con il fidanzatino al Giardino inglese.
I nonni di Palazzo se ne sono andati alla fine degli anni ’70, prima lui poi lei e le visite al “Real Sito” si sono molto diradate.
Nel frattempo, il Palazzo è diventato Reggia e il Bosco è diventato Parco reale così come si legge nelle guide turistiche e nei cartelli stradali e quando è venuto Bill Clinton per un G8 degli anni Novanta, tutto il mondo lo ha potuto ammirare.
Un giorno, dopo aver visto un servizio in televisione, mi prende la nostalgia e decido di tornate nel “Palazzo” dei miei nonni per rivedere gli appartamenti reali, il presepe, per fare una passeggiata nel Bosco: è una bella giornata di primavera inoltrata e sotto le querce chissà quanti ciclamini ci saranno.
Arrivo all’ingresso principale del Palazzo in Piazza Carlo III, entro, mi avvio istintivamente verso l’interno ma un custode mi ferma: devo fare il biglietto...
Mi viene un magone, il cuore mi si riempie di tristezza, è come pagare il biglietto per entrare nella casa dei nonni.