Gironzolo per casa parlando distrattamente al cane.
Il marito è al lavoro, i ragazzi fuori.Devo solo preparare il pranzo per Melania che rincasa tra un turno e l'altro.
È stata fortunata a trovare quel posto di commessa.Non la pagano molto ma per il momento sentirsi economicamente indipendente la rende euforica.
Si è potuta finalmente permettere le scarpe che desiderava e l'iPhone che aveva in mente da tempo.
Quello precedente è, secondo lei, obsoleto ma comunque di lusso rispetto al mio telefonino e così, più per farle piacere che per necessità, l ho tenuto per me.
Ho fatto un po fatica ad imparare ad usarlo ma adesso ne sono entusiasta. Mi sembra di avere il mondo in tasca con quell'oggettino e non ho più bisogno di correre a consultare la mia vecchia enciclopedia ogni volta che voglio conoscere il significato o l'esatta dizione di un termine o sapere chi fosse Tizio o cosa avesse fatto Sempronio.
Metto sul fuoco la pentola per la pasta e intanto mi rivolgo di nuovo a Maya, la mia cagnolina che mi segue passo passo, partecipando a modo suo alle mie incombenze domestiche.
-Che dici Maya, oggi la pasta la facciamo in bianco o di nuovo al sugo?-
-Che cosa hai detto?-
La domanda mi arriva forte e chiara, per poco non mi cade di mano il barattolo dei pelati.
Guardo la tivù,è innegabilmente spenta.
Guardo Maya che, sentendosi osservata mi scodinzola.
In casa ci siamo solo io e lei.
Devo essere impazzita,sono certa di non averlo immaginato.
Quindi ricapitoliamo, o in casa ci sono i fantasmi o Maya, a forza di ascoltare i miei monologhi ha imparato a parlare o sto diventando pazza.
Sento la chiave nella serratura, è Melania che rientra.
Ancora attonita le racconto l'accaduto.
La sua risata sfacciata quasi mi offende.
-Scusa mamma, dove hai il telefonino?-
-Qui,nella tasca del pantalone......-
-Eppure ti avevo spiegato di Siri, deve aver fatto contatto il pulsante-
Concludendo, adesso, quando sono sola in casa, se mi stufo di parlare con Maya, posso sempre parlare con Siri.