Era un piccolo pacchetto racchiuso in mani grandi sì, ma tremanti, e impacciate, e sudate, come alla vigilia della prima interrogazione dell'anno a scuola, quando ancora non sai se quello che hai studiato e che pensi di sapere sarà giudicato sufficiente secondo il metro di giudizio del nuovo professore.
Quello che conteneva non era niente di speciale, ma il pacchetto era di fatto il regalo più importante...un foglio giallastro, di una consistenza più spessa rispetto alla maggior parte delle carte da regalo, di una rigidità nuova ai più, usata solo a chi tra i tanti ha avuto il piacere e l'onore di tenere in mano, di toccare, della musica.
Cinque righe sottili, che si ripetono a ritmo continuo, quasi motivo marinaresco in bianco e nero per abiti di gondolieri da rondò veneziano, e su di esse tante piccole note, mai uguali una all'altra, tratti univoci di calligrafia in musica che identificano lo scrittore quasi fosse una firma, che danzano sottili, a tratti vicine, a tratti lontane, legate, puntate, con le loro bandiere allungate in abbraccio tra loro o sventolanti al vento di nuova melodia.
Valentina era di fronte a lui, bellissima, i capelli mossi dalla brezza di un mattino di inizio estate e i suoi riccioli facevano musica esattamente come le note danzanti sui pentagrammi dello strano pacchetto che mani sempre più emozionate stropicciavano impacciate.
“Tieni, questo è per te...”
Le mani sottili di Valentina prendono il pacchetto e gli occhi che si abbassano ad osservarlo curiosi non capiscono immediatamente di cosa si tratta, non decifrano i tratti di un linguaggio universale ma sconosciuto nell'aspetto della sua forma scritta.
Il fiocco rosso si scioglie, la carta rigida si apre quasi a voler tornare alla sua forma originale di foglio steso, in alto lettere in corsivo descrivono parole che consegnano all'immortalità: “Valentine's theme” si legge, Allegro, 4/4.
“L'ho scritto per te...perchè è l'unico modo che conosco per descriverti quello che sei per me, Valentina. Perchè la musica dà un senso a tutto per me. Perchè la musica non muore mai. Perchè questa sei te. In questo discorso di suoni e silenzi ci sei tu... Buon compleanno Valentina.”
Valentina non comprende. Valentina non ascolta. Valentina non sa...
Accartoccia il foglio, lo lascia cadere come carta straccia. Apre il pacchetto che conteneva un solo petalo di rosa...
Alza lo sguardo, il disgusto disegna la luce dei suoi occhi...
Dalla bocca non musica ma stridenti suoni distorti.
“Tutto qui?...che significa?”