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Come deve essere sentire il sole sulla pelle, godere del suo calore e socchiudere gli occhi abbagliati dai suoi raggi? Mi facevo questa domanda, vivendo in un posto avvolto dalle tenebre, dove il sole si vedeva appena, costretta a vivere in una caverna umida e angusta. C’era un solo punto che faceva intuire la sua timida presenza. Qualche volta mi recavo proprio lì, attirata da quella lama impalpabile, impaurita ma curiosa. A volte spiavo la luce di nascosto, come se potesse farmi del male. Eppure, la mia anima mi incoraggiava a esplorare,a scoprire, a tentare. Un giorno quel chiarore si fece più forte squarciando il buio nella caverna. Allungai la mano, che si illuminò. Mi spaventai del calore che avvertivo. Era una sensazione del tutto nuova, a metà strada tra il piacere e la paura. Mi spostavo per evitarla ma lei m’incalzava, forte e travolgente. Col passare del tempo, la luce si infiltrava sempre di più e mi abituai a conviverci, finché un giorno sfidai la paura e uscii. Un mondo completamente diverso, luminoso, caldo, così accogliente che quando rientravo nella mia caverna sentivo il freddo. Mi chiedevo come avevo potuto vivere tanto a lungo in un posto simile. I miei occhi, grazie alla luce, apprezzavano i colori, e cercavo sempre di più quell’energia benigna e salutare che mi sottraeva a una misera esistenza. Era diventato un bisogno insopprimibile, che cresceva proprio nel momento in cui riuscivo a soddisfarlo. Questo sole che mi scaldava non durava a lungo, appariva, scompariva e mi lasciava lì in attesa del suo ritorno. Capii che non potevo legare la mia felicità alla presenza della luce e compresi che dovevo avere il sole anche quando non c’era. Cercavo la mia strada e scoprii presto che la luce era entrata dentro di me, quella lama si era insinuata nel profondo sino a illuminare i miei passi e restava ad insegnarmi quel che ero e quello che sarei potuta diventare. Imparai a fare il fuoco nella mia caverna, a creare la mia luce. Così anche se il sole non c’era potevo fabbricarne uno tutto per me. La luce mi aveva cercata, si era infiltrata nella mia caverna ma anche nella mia anima, illuminando il percorso della mia conoscenza. Ho lasciato la caverna, il buio, l’ignoranza ed ora che la mia anima è apolide, e il mio spirito vola alto, ricordo quel piccolo miracolo di una lama di luce, che da quel giorno mi scalda le mani e il cuore.
Dario Mazzolini, 20 November 2024
Il caffè col babbo
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L'automobile si ribaltò più volte prendendo fuoco. Q e M erano spacciati e io non ne avevo per molto. Meglio così che consegnati al Clan. Mi trascinai fuori poco prima dell’esplosione. Con l'ultimo [...]
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Dario Mazzolini, 07 November 2024
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Ti ho spiegato la verità sull'amore che è una menzogna, un'astrazione, un peso impossibile da reggere, un vuoto che puoi riempire solo con un'altra mancanza, e la condanna definitiva, la morte, viene [...]
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Utente Anonimo
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La ciucca ti aiuta. Ti porta in un mondo instabile, pronto a capovolgersi in ogni momento e ti viene voglia di scrivere come ti senti. Vino bianco "Vecchia Torre" gelato su "linguine alle cozze in bianco, belle brodose con pepe a morire". Scivola giù che è una meraviglia, trasparente e fresco, [...]
Intrecciati tra le dita teneva i grani del Rosario. Ma la mente tumultuosa si affollava di pensieri tanto lontani da quella sacra preghiera. Un turbinio di immagini, senza un apparente collegamento, si proiettava sul grande schermo. Al cinema "Soul" quel giorno davano un film da Oscar. Il biglietto [...]
Tutta colpa del vento. Tre notti prima aveva soffiato con folate rabbiose e casuali come calci di un mulo imbizzarrito e il polacco era finito oltre le linee nemiche. Polacco, sì, perché mica erano tutti americani, gli Alleati, e solo quando ce se li trovava davanti, invece che sugli arei a bombardare, [...]
Call Center Mi sono alzata molto presto anche stamani Il buio sembra ancora più buio, quando fai una cosa che non piace Prendo il solito tram, il numero dieci, sempre pieno a quell’ora mattutina Volti di persone che sembra non dormano da giorni Ma in queste giornate fredde di Inverno, emanano [...]
Io sono nato in un piccolo borgo della bassa bresciana, in una vecchia cascina circondata da campi di grano e prati fioriti incorniciati da una rete di canali di irrigazione e fossati di acqua incontaminata, dove insetti pattinatori ed eterotteri, scivolavano danzanti sulla superficie. La felicità [...]
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zeroassoluto:Caro Gianni, purtroppo è così dovunque e per la stupidità [...]
Si era inventato un mestiere per arrotondare una pensione sottile come un'acciuga e permettersi qualche fetta di prosciutto in più, magari accompagnata da una mozzarella minuta ma gustosa, con la goccia di latte che scivola verso il piatto simile ad una lacrima salata. Salì sull'utilitaria di sua [...]
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Lawrence Dryvalley:La Steffilongo procurerà altri lavoretti a Vito, forse non scherzava [...]
zeroassoluto:Bravo Teo! Tranquillo... c'è tempo per scoprirsi! ... e [...]
E’ una caldissima domenica estiva. Sul furgone sto percorrendo le strade di campagna per affiggere i manifesti del caro nonno ‘Tonino’. Il sole picchia, l’asfalto della strada balla per la calura, l’aria condizionata del mezzo è fuori uso. La testa è coronata da perle di sudore. Nonostante tutto [...]
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Lawrence Dryvalley:Bella questa serie "I Ricordi del Becchino"... Letti e like ai due [...]
zeroassoluto:Vespe, Tonino, Antonio, ronzio lontano... meglio scappare! Bravo.
Devo ammettere che ho fatto un ottimo lavoro. L'ho chiamato Lumiukko, che tradotto dal finlandese significa "pupazzo di neve." Ecco una descrizione veloce e sommaria di cosa mi sono servito per realizzarlo: innanzitutto, la materia prima cioè la neve, i due pomodori di Pachino ne ricreano gli occhi, [...]
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zeroassoluto:E bravo a Lumiukko siciliano, che resiste e non si scioglie... Un bel racconto [...]
ducapaso:il primo appunto riguarda il pupazzo di neve: in otto mesi non si è [...]
A diciassette anni ero seduto al secondo banco del quarto liceo. La matematica è sempre stata la mia passione… non avevo bisogno di studiare la teoria… e soprattutto non ne avevo voglia… teoremi, enunciati, postulati, mi sembravano cose ovvie e banali e non sopportavo di mandare a memoria quel [...]
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zeroassoluto:Scusate, ma nelle prime due parti, ho dovute modificare di recente alcuni nomi [...]
zeroassoluto:Ma non so perché le prime due parti sono in programma il 20 e il 21 [...]
Uno dei luoghi più noiosi della terra suppongo che sia lo spazio dedicato agli uffici postali della mia piccola cittadina. Frustrato da una multa ricevuta poche ore prima mi avviavo, sconsolato, verso quel pezzetto di mondo in cui qualcuno sistematicamente sfoga ansie, rabbia e risentimento nei [...]
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Lawrence Dryvalley:Grazie a te in anticipo per l'interesse ai miei testi, li trovi elencati [...]
zeroassoluto:Ciao Teo... nuovo anch'io, di ottobre 2024. Una tempo c'erano i [...]
Siamo sette alla fermata, è umido ma i saluti fioccano. Siamo un gruppetto abitudinario nel quale Crocefissa spicca. Guarda le moldave, le russe e le africane con distacco. Se non avessi giurato sui miei figli di tacere le spiegherei che la fermata è il punto dove i mezzi pubblici stradali si [...]
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zeroassoluto:Crocifissa sarà nata sicuramente in uno dei tanti paesini del sud dove [...]
Ellissa:credo tu debba rileggere il racconto almeno tre volte. Il tuo commento [...]
Ex alza il viso dal piatto al ristorante e la vita è cambiata in un solo istante. Il suo viso è una ridicola maschera tanto che immediatamente penso stia facendo lo sciocco, la ragione non vuole vedere l’abisso che mi aspetta se solo lasciassi entrare i pensieri logici. Poi tutto precipita. Capisco. [...]
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Adribel:Mi sono venuti i brividi ma penso che il sig. Ictus sia un ver0 signore, determinato [...]
zeroassoluto:Il signor ICTUS è terribile e occorre essere molto vigili e capire subito [...]