Ci sono giornate nella mia vita in cui mi guardo veramente allo specchio e faccio un pò di conti con me stessa e con quella parte del genere umano che mi trovo intorno come compagna di viaggio.
In questi ultimi giorni, la parte di genere umano di sesso maschile ha occupato una fetta importante di questi conteggi, e la sintesi che ne è uscita è che l'altra metà del cielo io proprio non riesco a comprenderla.
Questa mancanza di comprensione da parte mia mi disturba molto, credendo io fermamente nel potere dell'analisi e in una base di educazione e rispetto, verso se stessi e verso gli altri, che deve sottendere all'essere uomini, prima ancora della suddivisione in generi.
L'assunto che uomini e donne siano diversi lo condivido per il semplice fatto che considero la diversità un valore importante, e nella diversità, in qualsiasi modo essa si manifesti, esiste potente il germoglio della crescita personale e civile.
Giustificare però la diversità tra uomini e donne e farle assumere il compito di nascondere sotto di essa comportamenti poco educati, meschini, vili e privi di rispetto, trovo sia un pensiero semplicistico, riduttivo, infantile e vigliacco.
Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere, va bene, ma sfortunatamente ci si trova a vivere sotto lo stesso cielo e, che si voglia o meno, sarebbe ora di cominciare a conviverci davvero e a comprenderci, nelle diversità, così come nelle affinità, senza continuare sterilmente ad accampare la scusa del "siamo diversi" per evitare ogni tipo di confronto e darsi alla fuga.
E allora ecco che mi tocca di togliermi qualche sassolino dalla scarpa anche se so benissimo che ne torneranno infiniti altri, come se in questa vita io camminassi costantemente in un terreno fatto di ghiaino, che torna ciclicamente ad infilarsi sotto i miei piedi e a farmi zoppicare.
Una donna (e da ora in avanti generalizzerò parlando al plurale delle donne, ma prendendo la mia personale esperienza come esempio mi ergerò a valida rappresentante della categoria...) ha un'enorme capacità di ascoltare, per il semplice fatto che dà un estrema importanza alle parole e al loro significato.
Una donna parla, tanto forse, ma non chiacchiera mai davvero, ogni singola parola ha un significato preciso.
Una donna ascolta, lo fa anche quando voi uomini non dite niente, ma se le parlate, sappiate che sarà in grado di comprendere tutto quello che le farete l'onore di condividere con lei, con l'unica attenzione, che dovete porre alle parole che dite, che se dite qualcosa quello che dite assume un significato preciso.
Fate molta attenzione alle parole che dite, quindi, quando parlate con una donna.
Nessuna parola sarà mai senza significato, e la donna ne comprenderà uno preciso.
Se avete anche solo il dubbio che quello che dite abbia per voi significati diversi da quello che il termine ha nel suo senso comune, ditelo, spiegatevi, comunicate, se non altro vi toglierete dall'impiccio di dover giustificare, magari anche a distanza di tempo, che parole come "domani", "dopo", "mi sto innamorando di te", non avevano per voi il significato comunemente condiviso, ma significavano rispettivamente "mai", "mai", "addio".
Fate proprio una bella cosa, ve lo do come consiglio, da ora in avanti, se volete dire "addio", dite "addio".
E' un modo per essere in fondo onesti, rispettosi, educati, verso se stessi e nei confronti dell'altra persona (uomo o donna che sia).
Alle donne non serve proprio essere prese in giro, ci pensa la vita a farlo, da quando nascono, a partire dalla stronzata della storia del principe azzurro, per arrivare a vette creative importanti quando alcune di loro vengono sfregiate, nel migliore di casi, o uccise in modi sempre più stravaganti, per aver rivendicato un loro diritto inalienabile: la libertà di scegliere.
Non fate promesse che non siete sicuri di poter o voler mantenere, non usate il futuro.
Se dite ad una donna "andremo insieme", "faremo insieme", quella donna comprende che quella determinata cosa prima o poi la farete davvero insieme e in qualche modo, bislacco e sentimentale, se volete, nel suo animo la dedica a voi, la terrà in serbo, nella sua vita, per voi.
Esiste, nell'immenso mondo della lingua italiana, il condizionale. Se non siete sicuri di poter o voler fare davvero quello che promettete, promettete al condizionale.
Basta aggiungere una parola. "Potremmo andare insieme" o "potremmo fare insieme" ha tutto un altro significato e serve ad evitare di farle del male, quando poi deciderete, con un "a domani" o "a dopo" di sparire dalla sua vita.
Le donne sono animali forti, non lo saranno quanto voi a sollevare pesi materiali, ma lo sono quanto e più di voi a sollevare i pesi dell'animo.
Le donne risolvono i problemi, sono abituate a gestirne diversi contemporaneamente.
Se invece di chiudervi nella vostra maledetta superbia quando avete una difficoltà di qualsiasi genere parlate con una donna, potete star certi che essa ne comprenderà l'entità fino in fondo, e anche oltre, e sarà un valido appoggio su cui contare per trovare una soluzione. Le donne non si tirano indietro, non sono programmate per farlo, per il semplice motivo che la natura impone loro, nel momento topico della loro esistenza, cioè quando partoriscono un figlio, di oltrepassare coscientemente ogni possibile soglia del dolore e dei limiti fisici e andare avanti, finchè quella nuova vita non sarà venuta al mondo.
Le donne sono uragani potentissimi (programmate per creare, non per distruggere...a meno che non diate loro motivi validi per farlo) sui quali appoggiarsi per uscire da ogni difficoltà, a patto che vogliate farlo "insieme".
Nel momento che una donna si affianca a voi per essere "insieme", le vostre difficoltà non saranno più solo vostre, i meriti, sappiatelo, lo rimarranno.
(...continua...)