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Cumuli nembi scivolano silenziosamente sulla tela di un anonimo artista impressionista; la consistenza indefinita del cielo si rispecchia in modo irregolare sulla superficie indomita dell’acqua mentre a riva la risacca produce uno sciabordio malinconico che oserei definire wagneriano. Cammino su un lungo mare deserto, la sabbia dura e umida si lascia plasmare dai miei passi nonostante capti l’indecisione con cui strofino i granelli fra le dita. Mi volto a guardare quel cimitero di impronte, falso conforto di un sentieroprivo di destinazione. Da lontano giunge un rombo cupo, preludio della tempesta che lentamente si fa strada lasciando una plumbea bava di tragedia dietro a sé. Qualche goccia solitaria inizia a sfumare dolcemente quel bizzarro nastro di orme, mi chiedo quante volte ancora sentirò il bisogno di voltarmi indietro. La pioggia continua con pacata insistenza a cancellare quello che fu il mio unico conforto, la sottile sicurezza che tengo stretta al collo. Resto ad ammirare le sfumature violacee della Tempesta, scavo dentro di me per cercare la paura ma trovo solo apatico stoicismo. Di nuovo un passo dietro l’altro, il vento mi spinge verso il fulcro del sisma, fulmini fanno vibrare l’atmosfera di luce albina, inondando di sostanziale nulla l’aria ormai gelida. Grandi nuvole si cimentano in riti baccanali, gioendo di pallida ammirazione di fronte al terribile spettacolo, volteggiano attorno alla Dea violetta ubriacandosi di elettricità nell’estasi di un secondo. La pioggia abbandona la sua mite pacatezza, quasi a rimarcare la mia pericolosa presenza a quel rito segreto, un gelido ammonimento smorzato dalla foga del vento che invece preme sulle mie scapole affinché affretti i miei passi. Le gocce diventano malvagi aguzzini, chiodi appuntiti che mi graffiano il viso e mi schiacciano verso il basso impedendomi il respiro. Sollevo sempre più difficilmente i piedi da terra, mentre attraverso il punto di non ritorno con la consapevolezza che ormai è troppo tardi per tornare indietro. L’unica possibilità ora è continuare ad avanzare, annullarmi nel caos, scomparire all’interno di quel vaso di pandora. Il nulla mi accolse spalancando le sue porte infernali.
Lawrence Dryvalley, 02 November 2024
La Rapina II
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M sfrecciava nel traffico come solo un pilota può fare. Q seduto davanti teneva bassa la testa mentre io, fuori dal finestrino posteriore, sparavo alle volanti degli sbirri. Non so chi ha cantato, [...]
Lawrence Dryvalley, 12 November 2024
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L'automobile si ribaltò più volte prendendo fuoco. Q e M erano spacciati e io non ne avevo per molto. Meglio così che consegnati al Clan. Mi trascinai fuori poco prima dell’esplosione. Con l'ultimo [...]
Piccola stella, 03 November 2024
VERSI DI PROTESTA
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PROFANAZIONE Il fracasso della banalità ha denti feroci che azzannano ogni alito di brezza. BUONE INTENZIONI Benpensanti comuni aspettano solo di averti sottomano per toglierti dignità. Reclamano [...]
Giuseppe Scilipoti, 02 November 2024
Gnocchi... alla romana
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Pietanza divisa in due. Conto separato.
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Utente Anonimo
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E’ una caldissima domenica estiva. Sul furgone sto percorrendo le strade di campagna per affiggere i manifesti del caro nonno ‘Tonino’. Il sole picchia, l’asfalto della strada balla per la calura, l’aria condizionata del mezzo è fuori uso. La testa è coronata da perle di sudore. Nonostante tutto [...]
Devo ammettere che ho fatto un ottimo lavoro. L'ho chiamato Lumiukko, che tradotto dal finlandese significa "pupazzo di neve." Ecco una descrizione veloce e sommaria di cosa mi sono servito per realizzarlo: innanzitutto, la materia prima cioè la neve, i due pomodori di Pachino ne ricreano gli occhi, [...]
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Giuseppe Scilipoti:Grazie Manuela, grazie, questo racconto l'avevo mandato a LdM a fine Dicembre [...]
Dario Mazzolini:e provare a chiamare un esorcista? Caro Giuseppe hai fatto centro anche questa [...]
A diciassette anni ero seduto al secondo banco del quarto liceo. La matematica è sempre stata la mia passione… non avevo bisogno di studiare la teoria… e soprattutto non ne avevo voglia… teoremi, enunciati, postulati, mi sembravano cose ovvie e banali e non sopportavo di mandare a memoria quel [...]
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Dario Mazzolini:bellissimo racconto scritto molto bene al punto di essere diventato il tuo [...]
zeroassoluto:Scusate, ma nelle prime due parti, ho dovute modificare di recente alcuni nomi [...]
Uno dei luoghi più noiosi della terra suppongo che sia lo spazio dedicato agli uffici postali della mia piccola cittadina. Frustrato da una multa ricevuta poche ore prima mi avviavo, sconsolato, verso quel pezzetto di mondo in cui qualcuno sistematicamente sfoga ansie, rabbia e risentimento nei [...]
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Dario Mazzolini:benvenuto Teo su LDM. Un ingresso divertente e scritto bene. Le poste italiane, [...]
Teo Bo:Grazie Dario per il benvenuto in LDM. Spero di non deluderti con il prossimo [...]
Siamo sette alla fermata, è umido ma i saluti fioccano. Siamo un gruppetto abitudinario nel quale Crocefissa spicca. Guarda le moldave, le russe e le africane con distacco. Se non avessi giurato sui miei figli di tacere le spiegherei che la fermata è il punto dove i mezzi pubblici stradali si [...]
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Ellissa:la vita è un continuo ricercare un' equilibrio tra noi e gli altri. [...]
Ex alza il viso dal piatto al ristorante e la vita è cambiata in un solo istante. Il suo viso è una ridicola maschera tanto che immediatamente penso stia facendo lo sciocco, la ragione non vuole vedere l’abisso che mi aspetta se solo lasciassi entrare i pensieri logici. Poi tutto precipita. Capisco. [...]
Ho sempre odiato stendere i panni. Sempre. Lo faccio solo perché mi piacciono le mollette. Ho mollette sparse per casa e spesso ancora attaccate a lenzuola, pantaloni e camicie che ritiro e piego in modo rapido e ripongo in luoghi riparati e sicuri chiamati armadi. A volte indosso i miei vestiti [...]
È già da tempo che le persone non ragionano con la propria testa, ma con la testa degli altri. Cioè di quelli che manipolano gli individui per portarli a raggiungere gli scopi che si sono prefissati, e la gente crede che tutto si svolge nell'interesse e nel bene dell'umanità- (Praticamente schiavizzarsi [...]
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L’esilioDiRumba:Molti ragazzi di oggi riescono, ancora più di quelli ddella mia generazione [...]
Gennarino:L’esilioDiRumba: Grazie per aver letto e commentato. Bisogna educarli [...]
È uno dei miei ricordi più belli. A prima vista può sembrare banale ma non lo è. Avevo preso l'abitudine, a metà mattina, di bere il caffè col papà. Ovunque mi trovassi per noi era un'appuntamento fisso. Se potevo andavo a casa dei miei, altrimenti lo bevevo con lui a distanza: dai clienti se ero [...]
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Lawrence Dryvalley:Ciao Dario, ho letto questo e le ultime tue proposte anche se non ho commentato. [...]
Dario Mazzolini:grazie Lorenzo. Ti leggo sempre volentieri pure io. Grazie ancora per il tempo [...]
Condanna Ad ogni battito di ciglia i suoi occhi indigo sprigiona in me ardente ardore. Ha dimenticato il mio sole caldo nel suo vascello come astro d'amore in quei fluttui delle sue tribolazioni. Ero al suo fianco come ancora di salvezza per non farla annegare, conficcata nella sabbia della sua [...]
Nomina Omina. C’è un destino nei nomi, come nelle collocazioni geografiche. Quella di Los Angeles, confinante con il mare del tramonto giustificava una nota malinconica e decadente, come le palme del vialone mi suggerivano con garbo. Forse avrei potuto inserire questo pensiero, che mi pareva passabilmente [...]
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Rubrus:Un buon racconto, ben costruito, con una trama ben articolata e ben scritto. [...]
Fare il medico gli piaceva. Dopotutto non era un lavoro pesante come fare il fonditore. E lui per tanti anni di estate quando chiudeva la scuola il fonditore lo aveva fatto davvero. Dalla mattina alla sera insieme al suo babbo. Di quei giorni lontani gli erano rimasti sulla pelle del dorso delle [...]
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Cavallaselvatica:un goal indelebile, le emozioni che lo circondano sono infinite. complimenti
Adribel:Il passato, spesso si vorrebbe fare un rewind e si vorrebbero sistemare cose [...]