Anche le televisioni e i quotidiani nazionali si sono interessati a quanto sta accadendo nella città di Como.

 

Oggi, come 2017 anni fa, mendicanti in cerca di riparo non trovano pace nelle città e allora devono spostarsi fuori, dove non danno fastidio, dove il loro disagio verso questa società perbenista e di corta memoria, può continuare a far finta che il problema non esiste perché non li tocca direttamente.

 

Ma i disagiati, i clochard, i cosiddetti senza fissa dimora, non sono solo stranieri molti sono Italiani, Lombardi se non addirittura Comaschi, che, nella maggior parte dei casi, hanno avuto la sfortuna di trovarsi in mezzo a una strada per colpa delle amministrazioni nazionali, per colpa della burocrazia, per colpa della legislazione, per colpa delle tenaglie delle procedure bancarie e per colpa delle rigide leggi del mercato, come si suol dire.

 

Pochi sono veramente i veri clochard, un po’ boehmien, che per scelta abbandonano le comodità della modernità per vivere alla giornata della misericordia o di quello che non serve più alla società, qualcun altro un po’ di tempo fa aveva fatto questa rinuncia, per provare a se stesso e al mondo suo contemporaneo che era possibile uno stile diverso da quello standardizzato dalla cultura del suo tempo, mi sembra che gli sia stata riconosciuta qualche onorificenza oltre il riconoscimento ecclesiale.


Scelte difficili, che spesso sono in contrasto con il pensare “illuminista” di una società veloce, troppo veloce per potersi accorgere che chi non riesce a tenere questo ritmo rimane indietro e viene abbandonato a se stesso.


Lontano dagli occhi, lontano dal cuore, cantava qualcuno alla sua amata ma è possibile ricondurlo anche ai sentimenti che ognuno si trova a provare davanti a queste situazioni, di solito è un misto di compassione e sdegno.
Perché la realtà, questa realtà fa male, ci pone dinanzi il nostro fallimento, il dolore, la sofferenza e siccome la sofferenza per le dure leggi del marketing non vende, bisogna allontanarla, nasconderla e non importa se altri aprono le loro case sfitte per dare conforto a  qualcuno che potrebbe non svegliarsi l’indomani, non importa se qualcuno lascia pagato qualcosa al bar perché qualcun altro possa rifocillarsi con qualcosa di caldo in queste gelide giornate, non importa se alcune istituzioni o società di trasporto aprono i loro locali durante la notte per proteggere dalle intemperie i meno fortunati.


Dov’è il buon senso del “buon padre di famiglia” che tende una mano, che si china a sollevare chi è caduto, che si sporca le mani per trarre dal fango chi vi sta affondando, forse sono storie di altri tempi, dei nostri padri, dei nostri nonni, di quelli che la miseria l’hanno veramente vissuta per colpa delle guerre o per le persecuzioni, forse quel buon senso non è più di moda, non fa trend, non è chic.


Allontanare, emarginare e affamare è forse più semplice che avvicinare, interessarsi e dare conforto.


Lontano dagli occhi, lontano dal cuore.


Forse allontanando troppe cose dal cuore rischiamo di perdere quella grande capacità dell’uomo di immedesimarsi nell’altro, in colui che è diverso da noi e acquisire invece indifferenza, paura e cinismo eppure in questo periodo ci apprestiamo a festeggiare una coppia di stranieri, in terra straniera, senza fissa dimora e senza nessun bene al di fuori di loro stessi che altri stranieri sono venuti a trovare e a rendere omaggio, forse perché come ognuno di noi, anche loro avevano sperimentato in qualche modo nella loro vita, lo stesso abbandono e qualcun altro era venuto loro in soccorso.


Ognuno di noi sa in cuor suo, nella solitudine dei propri pensieri, di aver sperimentato almeno una volta nella vita quella sensazione di sentirsi abbandonato, inadeguato, un alieno, qualcuno che non riesce a farsi capire, a dialogare, ad ascoltare e proprio in quelle situazioni sa che qualcuno gli ha teso una mano, basterebbe che se ne ricordasse.


Inclusione arricchisce, esclusione impoverisce.

 

Riflessioni di Cesare Adinolfi, un cittadino.

Tutti i racconti

0
1
6

La "Ciucca"

24 November 2024

La ciucca ti aiuta. Ti porta in un mondo instabile, pronto a capovolgersi in ogni momento e ti viene voglia di scrivere come ti senti. Vino bianco "Vecchia Torre" gelato su "linguine alle cozze in bianco, belle brodose con pepe a morire". Scivola giù che è una meraviglia, trasparente e fresco, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Dario Mazzolini: come dici tu non si guida con la ciucca... con il nuovo codice della strada [...]

0
1
12

Gaetano

24 November 2024

Intrecciati tra le dita teneva i grani del Rosario. Ma la mente tumultuosa si affollava di pensieri tanto lontani da quella sacra preghiera. Un turbinio di immagini, senza un apparente collegamento, si proiettava sul grande schermo. Al cinema "Soul" quel giorno davano un film da Oscar. Il biglietto [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dario Mazzolini: mi è piaciuto caro PRFF, un racconto piacevole nonostante l'argomento. [...]

0
0
6

Mammamia

24 November 2024

Tutta colpa del vento. Tre notti prima aveva soffiato con folate rabbiose e casuali come calci di un mulo imbizzarrito e il polacco era finito oltre le linee nemiche. Polacco, sì, perché mica erano tutti americani, gli Alleati, e solo quando ce se li trovava davanti, invece che sugli arei a bombardare, [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
6
25

Call Center

23 November 2024

Call Center Mi sono alzata molto presto anche stamani Il buio sembra ancora più buio, quando fai una cosa che non piace Prendo il solito tram, il numero dieci, sempre pieno a quell’ora mattutina Volti di persone che sembra non dormano da giorni Ma in queste giornate fredde di Inverno, emanano [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

2
1
16

La felicità perduta

23 November 2024

Io sono nato in un piccolo borgo della bassa bresciana, in una vecchia cascina circondata da campi di grano e prati fioriti incorniciati da una rete di canali di irrigazione e fossati di acqua incontaminata, dove insetti pattinatori ed eterotteri, scivolavano danzanti sulla superficie. La felicità [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • zeroassoluto: Caro Gianni, purtroppo è così dovunque e per la stupidità [...]

3
6
28

La signora del quinto piano

23 November 2024

Si era inventato un mestiere per arrotondare una pensione sottile come un'acciuga e permettersi qualche fetta di prosciutto in più, magari accompagnata da una mozzarella minuta ma gustosa, con la goccia di latte che scivola verso il piatto simile ad una lacrima salata. Salì sull'utilitaria di sua [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
4
22

I ricordi del becchino : L'uomo delle vespe.

22 November 2024

E’ una caldissima domenica estiva. Sul furgone sto percorrendo le strade di campagna per affiggere i manifesti del caro nonno ‘Tonino’. Il sole picchia, l’asfalto della strada balla per la calura, l’aria condizionata del mezzo è fuori uso. La testa è coronata da perle di sudore. Nonostante tutto [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

12
15
87

Il pupazzo di neve

22 November 2024

Devo ammettere che ho fatto un ottimo lavoro. L'ho chiamato Lumiukko, che tradotto dal finlandese significa "pupazzo di neve." Ecco una descrizione veloce e sommaria di cosa mi sono servito per realizzarlo: innanzitutto, la materia prima cioè la neve, i due pomodori di Pachino ne ricreano gli occhi, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • zeroassoluto: E bravo a Lumiukko siciliano, che resiste e non si scioglie...
    Un bel racconto [...]

  • ducapaso: il primo appunto riguarda il pupazzo di neve: in otto mesi non si è [...]

0
3
15

Sono incazzato... 3/3

22 November 2024

A diciassette anni ero seduto al secondo banco del quarto liceo. La matematica è sempre stata la mia passione… non avevo bisogno di studiare la teoria… e soprattutto non ne avevo voglia… teoremi, enunciati, postulati, mi sembravano cose ovvie e banali e non sopportavo di mandare a memoria quel [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • zeroassoluto: Scusate, ma nelle prime due parti, ho dovute modificare di recente alcuni nomi [...]

  • zeroassoluto: Ma non so perché le prime due parti sono in programma il 20 e il 21 [...]

2
7
22

A38

Una mattina alle poste

22 November 2024

Uno dei luoghi più noiosi della terra suppongo che sia lo spazio dedicato agli uffici postali della mia piccola cittadina. Frustrato da una multa ricevuta poche ore prima mi avviavo, sconsolato, verso quel pezzetto di mondo in cui qualcuno sistematicamente sfoga ansie, rabbia e risentimento nei [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

4
5
24

La fermata

21 November 2024

Siamo sette alla fermata, è umido ma i saluti fioccano. Siamo un gruppetto abitudinario nel quale Crocefissa spicca. Guarda le moldave, le russe e le africane con distacco. Se non avessi giurato sui miei figli di tacere le spiegherei che la fermata è il punto dove i mezzi pubblici stradali si [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • zeroassoluto: Crocifissa sarà nata sicuramente in uno dei tanti paesini del sud dove [...]

  • Ellissa: credo tu debba rileggere il racconto almeno tre volte.
    Il tuo commento [...]

3
4
20

Egregio Sig.Ictus

21 November 2024

Ex alza il viso dal piatto al ristorante e la vita è cambiata in un solo istante. Il suo viso è una ridicola maschera tanto che immediatamente penso stia facendo lo sciocco, la ragione non vuole vedere l’abisso che mi aspetta se solo lasciassi entrare i pensieri logici. Poi tutto precipita. Capisco. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Adribel: Mi sono venuti i brividi ma penso che il sig. Ictus sia un ver0 signore, determinato [...]

  • zeroassoluto: Il signor ICTUS è terribile e occorre essere molto vigili e capire subito [...]

Torna su