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Non è raro che durante i momenti di relax, e come pensionato ne ho abbastanza, mi ritrovi a pensare, o meglio, ad analizzare le varie fasi della mia vita, che siano lavorativa, studentesca o dei favolosi anni 60, e spesso mi ritrovi più che a sorridere, a ridere a trentadue denti ( sono esagerato, qualcuno l’ho perso per strada!). Fasi queste sature di aneddoti per lo più allegri e simpatici che mi fanno riconciliare con il buonumore nei momenti difficili. Come quella volta a Catania durante una Convention di lavoro per il lancio di un nuovo farmaco. La sera prima di ripartire per Roma dopo aver fatto le ore piccole tra colleghi nella hall dell’hotel Sheraton parlando appunto del nuovo farmaco e di altre cazzate in genere, ritornando nelle nostre camere io e un collega, Ivano, notammo una serie di foglietti appesi alle maniglie di molte camere, erano le ordinazioni delle colazioni per il mattino. Ci guardammo negli occhi e pensammo tutti e due la stessa cosa, rapidamente aggiungemmo a penna a tutti questi foglietti uova al bacon, omelette, wurstel, spremute di arance e quant’altro, e ce ne andammo celermente in camera. Il mattino seguente era prevista la partenza di buon’ora, e non oso immaginare cosa sia successo nel momento in cui i camerieri portarono le colazioni in camera ai clienti rimasti in albergo. Altro aneddoto fu quello quando per lavoro feci visita ad un medico di famiglia (il mio lavoro era l’informatore medico scientifico) rinomato tra la nostra categoria per essere un tipo senza scrupoli e soprattutto senza vergogna, aveva preso l’abitudine di chiedere di tutto, dai libri (raramente), alle palle da tennis (era un bravo tennista), addirittura agli stracci per lavare per terra (L) . Al momento di entrare in sala visite lo salutai come mia abitudine ma questi non mi diede nemmeno il tempo di sedermi che mi disse: “Dottore, ho bisogno di un cellulare.” Ebbi subito la risposta pronta: “Non c’è problema, dottore, mi dica se preferisce il 112 o il 113 e glielo mando subito.” E me ne andai immediatamente. Questo ed altro era all’ordine del giorno durante i miei momenti lavorativi.
Dario Mazzolini, 20 November 2024
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È uno dei miei ricordi più belli. A prima vista può sembrare banale ma non lo è. Avevo preso l'abitudine, a metà mattina, di bere il caffè col papà. Ovunque mi trovassi per noi era un'appuntamento [...]
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La Rapina III
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L'automobile si ribaltò più volte prendendo fuoco. Q e M erano spacciati e io non ne avevo per molto. Meglio così che consegnati al Clan. Mi trascinai fuori poco prima dell’esplosione. Con l'ultimo [...]
Dario Mazzolini, 18 November 2024
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Ho scompigliato i tuoi capelli stelle filanti di argento e oro Ho baciato i tuoi occhi di mandorle e miele la tua bocca letizia di scandalosa grazia Ho baciato I tuoi seni che sono onde di mare [...]
Dario Mazzolini, 07 November 2024
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Ti ho spiegato la verità sull'amore che è una menzogna, un'astrazione, un peso impossibile da reggere, un vuoto che puoi riempire solo con un'altra mancanza, e la condanna definitiva, la morte, viene [...]
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Utente Anonimo
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La ciucca ti aiuta. Ti porta in un mondo instabile, pronto a capovolgersi in ogni momento e ti viene voglia di scrivere come ti senti. Vino bianco "Vecchia Torre" gelato su "linguine alle cozze in bianco, belle brodose con pepe a morire". Scivola giù che è una meraviglia, trasparente e fresco, [...]
Intrecciati tra le dita teneva i grani del Rosario. Ma la mente tumultuosa si affollava di pensieri tanto lontani da quella sacra preghiera. Un turbinio di immagini, senza un apparente collegamento, si proiettava sul grande schermo. Al cinema "Soul" quel giorno davano un film da Oscar. Il biglietto [...]
Tutta colpa del vento. Tre notti prima aveva soffiato con folate rabbiose e casuali come calci di un mulo imbizzarrito e il polacco era finito oltre le linee nemiche. Polacco, sì, perché mica erano tutti americani, gli Alleati, e solo quando ce se li trovava davanti, invece che sugli arei a bombardare, [...]
Call Center Mi sono alzata molto presto anche stamani Il buio sembra ancora più buio, quando fai una cosa che non piace Prendo il solito tram, il numero dieci, sempre pieno a quell’ora mattutina Volti di persone che sembra non dormano da giorni Ma in queste giornate fredde di Inverno, emanano [...]
Io sono nato in un piccolo borgo della bassa bresciana, in una vecchia cascina circondata da campi di grano e prati fioriti incorniciati da una rete di canali di irrigazione e fossati di acqua incontaminata, dove insetti pattinatori ed eterotteri, scivolavano danzanti sulla superficie. La felicità [...]
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zeroassoluto:Caro Gianni, purtroppo è così dovunque e per la stupidità [...]
Si era inventato un mestiere per arrotondare una pensione sottile come un'acciuga e permettersi qualche fetta di prosciutto in più, magari accompagnata da una mozzarella minuta ma gustosa, con la goccia di latte che scivola verso il piatto simile ad una lacrima salata. Salì sull'utilitaria di sua [...]
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Lawrence Dryvalley:La Steffilongo procurerà altri lavoretti a Vito, forse non scherzava [...]
zeroassoluto:Bravo Teo! Tranquillo... c'è tempo per scoprirsi! ... e [...]
E’ una caldissima domenica estiva. Sul furgone sto percorrendo le strade di campagna per affiggere i manifesti del caro nonno ‘Tonino’. Il sole picchia, l’asfalto della strada balla per la calura, l’aria condizionata del mezzo è fuori uso. La testa è coronata da perle di sudore. Nonostante tutto [...]
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Lawrence Dryvalley:Bella questa serie "I Ricordi del Becchino"... Letti e like ai due [...]
zeroassoluto:Vespe, Tonino, Antonio, ronzio lontano... meglio scappare! Bravo.
Devo ammettere che ho fatto un ottimo lavoro. L'ho chiamato Lumiukko, che tradotto dal finlandese significa "pupazzo di neve." Ecco una descrizione veloce e sommaria di cosa mi sono servito per realizzarlo: innanzitutto, la materia prima cioè la neve, i due pomodori di Pachino ne ricreano gli occhi, [...]
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zeroassoluto:E bravo a Lumiukko siciliano, che resiste e non si scioglie... Un bel racconto [...]
ducapaso:il primo appunto riguarda il pupazzo di neve: in otto mesi non si è [...]
A diciassette anni ero seduto al secondo banco del quarto liceo. La matematica è sempre stata la mia passione… non avevo bisogno di studiare la teoria… e soprattutto non ne avevo voglia… teoremi, enunciati, postulati, mi sembravano cose ovvie e banali e non sopportavo di mandare a memoria quel [...]
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zeroassoluto:Scusate, ma nelle prime due parti, ho dovute modificare di recente alcuni nomi [...]
zeroassoluto:Ma non so perché le prime due parti sono in programma il 20 e il 21 [...]
Uno dei luoghi più noiosi della terra suppongo che sia lo spazio dedicato agli uffici postali della mia piccola cittadina. Frustrato da una multa ricevuta poche ore prima mi avviavo, sconsolato, verso quel pezzetto di mondo in cui qualcuno sistematicamente sfoga ansie, rabbia e risentimento nei [...]
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Lawrence Dryvalley:Grazie a te in anticipo per l'interesse ai miei testi, li trovi elencati [...]
zeroassoluto:Ciao Teo... nuovo anch'io, di ottobre 2024. Una tempo c'erano i [...]
Siamo sette alla fermata, è umido ma i saluti fioccano. Siamo un gruppetto abitudinario nel quale Crocefissa spicca. Guarda le moldave, le russe e le africane con distacco. Se non avessi giurato sui miei figli di tacere le spiegherei che la fermata è il punto dove i mezzi pubblici stradali si [...]
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zeroassoluto:Crocifissa sarà nata sicuramente in uno dei tanti paesini del sud dove [...]
Ellissa:credo tu debba rileggere il racconto almeno tre volte. Il tuo commento [...]
Ex alza il viso dal piatto al ristorante e la vita è cambiata in un solo istante. Il suo viso è una ridicola maschera tanto che immediatamente penso stia facendo lo sciocco, la ragione non vuole vedere l’abisso che mi aspetta se solo lasciassi entrare i pensieri logici. Poi tutto precipita. Capisco. [...]
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Adribel:Mi sono venuti i brividi ma penso che il sig. Ictus sia un ver0 signore, determinato [...]
zeroassoluto:Il signor ICTUS è terribile e occorre essere molto vigili e capire subito [...]