Eccomi.
Sul tavolo tutta me stessa.
A pezzi piccoli, grandi, in analisi ora che il mio grande padre, papà, non c'è più, qui, sulla terra terrena, lui, uomo di sostanza, che, negli ultimi respiri, era in ossa e poca carne.
L'ho accarezzato, accompagnato con una manina in carezza eterna.
Papà, mio maestro, mentore, pittore, poeta, artista, Padre.
Che mi faceva osservare ogni filo d'erba in supervisione minuziosa. Tutto in contatto, in continua ricerca e mutazione.
Sono cresciuta con le sue parole, posate da cibo interiore, che portavano, alla mia bocca dell'anima, ogni sostentamento prezioso che, oggi, mi fa sopravvivere, o meglio, vivere, amare, respirare fino alla fine, sta vita tanto odiata, tanto amata.
Sapori forti che non muoiono.
Ora sono qui, come in mano ad un patologo sul tavolo anatomico di un obitorio: sarò in grado di superare l'esame? Sarò stata un essere sano di mente, di cuore, di animo e di pratica affettiva?
Intanto dico:
Grazie papà. ❤️🎨❤️🎨