Lui (pensiero) -Non so come sono arrivato a questo punto, il paesaggio fino a poco fa sembrava avere una forma, ma più avanzavo, più perdeva d’importanza. Sono nato in un piccolo paesino di campagna, non ho mai amato le grandi città. Ho sempre creduto soffocassero l’arte. Non mi sono mai aspettato tanto dalla vita, l’importante era avere i soldi per tirare avanti e coltivare la mia passione: La musica.
Dopo la morte di mio fratello, la mia vita non sembrava avere più senso. Prima potevo proteggerlo, donargli il meglio, era diventato il mio gioiello prezioso, intoccabile, libero e spensierato, sempre allegro e affettuoso. Quel suo idolatrarmi abbatteva ogni mia insicurezza.
Ho sempre avuto una grande immaginazione, che davanti alle grandi difficoltà della vita, mi ha aiutato a trovare la speranza nelle piccolo cose. Non ho paura dell’amore, ma finisco sempre per essere profondamente diffidente, non solo della persona amata, ma di me stesso per primo. Ho come il continuo bisogno di confermare la teoria che chiunque io scelga di amare senza dubbio, un giorno o l’altro, mi abbandonerà. Anche se ci provo e riprovo ad uscire da questo circolo vizioso, a volte neanche l’immaginazione sembra bastare. Perciò decisi di partire per un viaggio,
alla ricerca del mio posto nel mondo. Di un amore dalla morsa così forte che nulla e nessuno, neanche il fato, può dividere. Non è forse il sogno nascosto di ogni giovane viaggiatore? Ma, non so come, sono finito per perdermi in uno sfondo completamente bianco, non è che all’inizio mi desse fastidio, dava spazio alla fantasia. Ma dopo giorni e giorni di viaggio, solo in quel biancore, quasi perdevo le speranze.
Mentre mi guardavo fisso, passo dopo passo, le scarpi. Sentii qualcosa scontrarsi violentemente contro di me. Una Fanciulla dai piedi scalzi, con un lungo vestito blu, stava fuggendo da qualcosa di spaventoso, è questo che credeva essere l’amore. Al collo, portava un sigillo a forma di triskell, “Curioso, chissà chi è questa persona” pensai, quando incrociai il suo sguardo; mi persi nei suo inespressivi occhi grigio-verdi.
Sembrava una persona priva di immaginazione, incapace di sognare o di amare. Una di quelle rare persone, che non sarei mai riuscito a trovare nel mio mondo. Per un singolo, piccolo, specialissimo momento la vidi riflettersi nei miei occhi. Poi quasi sussurrando disse: “Corri!” Mi afferrò per la mano e iniziai a correre con lei. Senza chiedere spiegazioni.
Era da un po’ che il mio corpo stanco, aveva bisogno di una novità. “Ho bisogno di sentirmi vivo” Pensai. Ci sono delle tenebre, dei fantasmi che porto con me, nascosti dentro alla grande corazza che mi circonda. Ma a lei non sembra importare. Iniziammo a costruire un mondo insieme, dipingevamo quello sfondo monotono di sogni e fantasie. Ci promettemmo che mai saremmo caduti vittima dell’amore, finché saremmo stati assieme. Mi sembrò di tornare bambino, come due scoiattoli in primavera, saltavamo di qua e di là, senza chiederci il perché delle cose. Fu meraviglioso, fantastico, fin quando la Fanciulla Blu un giorno non scomparve. Si nascondeva in una piccola stanzina da tè. Mi era vietato l’ingresso. In sua assenza la mancanza mi lacerava la gola e le tenebre, nascoste al centro del mio cuore, prendevano vita. -
Lui: “Ti Odio quando scompari, come puoi lasciarmi solo? Torna il più presto possibile… ho bisogno di amore.” –