Oggi, 27 marzo 2020, ho appreso da un sito non governativo (e pertanto attendibile), la notizia apocalittica della totale scomparsa delle api sul nostro pianeta in misura del 95%. Il restante 5% si estinguerà entro i prossimi due anni.
Dal 2015 ad oggi, la contaminazione ambientale e alimentare ha subito un’accelerazione spaventosa, tale da averne segnato un punto di non ritorno; una contaminazione che come polvere d’amianto si è insinuata fin dentro le coscienze alterandone la consapevolezza e la capacità di discernimento.
I costi necessari per l’attuazione di un ipotetico piano di bonifica globale del territorio, delle acque e dell’aria, si contano incalcolabili, rendendo impraticabile ogni supposta strategia operativa e di finanziamento.
In questi anni, la quantità di radiazioni nucleari, ionizzanti, onde radio, magnetiche e microonde emesse nell’atmosfera, ha superato ogni ragionevole limite di sicurezza. Si parla di mille volte oltre la soglia relativa alla ratifica internazionale sottoscritta da tutte le nazioni del mondo nell’anno 2017.
Gli ultimi territori ancora coltivabili, sono stati resi sterili (e quindi improduttivi) da milioni di tonnellate di pesticidi, diserbanti e fertilizzanti tossici che come un lenzuolo di morte ricopre il pianeta.
Il cielo si è fatto un reticolo di scie chimiche che irrorano metalli pesanti di ogni genere sulla testa della gente e ogni altra forma di vita. I raggi solari non raggiungono più la terra e tutto sembra dissolversi dentro un eterno e inquietante crepuscolo violaceo dal sapore surreale che sembra anticipare la nostra fine.
Gli inceneritori a combustione fossile bruciano a pieno regime (‘24 ore su ’24) montagne di rifiuti, impregnando l’aria di diossine e di veleni di ogni genere. Una pioggerellina acida, silenziosa, oleosa e persistente, distrugge intere foreste e i residui campi testardamente coltivati dagli ultimi irriducibili rivoltosi, mentre un silenzio di tomba avvolge ogni cosa.
Oggi, 27 marzo 2020, i bambini, tutti, nascono con malformazioni di ogni tipo: danni irreversibili al sistema nervoso e immunitario, patologie tumorali congenite o che si svilupperanno nei primi anni di vita.
Fra la cittadinanza il cancro è oggi la prima causa di morte, senza limiti di età, di etnia, e di ceto sociale.
Le nuove generazioni convivono con questa infernale condizione, ritenendola fatalmente la normalità quotidiana di sempre - da quando il mondo ha avuto origine. Nessuno spiega loro il processo perverso in virtù del quale si è arrivati a tanto. Tutti i Media e politici tacciono, censurano e omettono, e la verità, la somma eresia, è evitata come un virus mortale. Così ho capito che il tumore è il modo attraverso il quale la natura si difende dagli attacchi mortali dell’uomo moderno - e che io ritengo essere il peggior parassita che il pianeta abbia mai ospitato. Per questo oggi la Madre Terra si appresta a rimuoverlo per sempre.
I nostri nosocomi “scoppiano” di malati che nessuno è più in grado di curare. Ospedali da campo invadono le piazze delle città, e tutto attorno si respira dolore, morte e lamenti disperati, mentre la paura, ebbra di sangue sancisce il suo trionfo.
La capacità di procreare per entrambe i sessi si è ridotta del 65%, e al restante ’35% è stato vietato per legge di generare figli.
Turbe nevrotiche, stati di panico, depressione e follia, sono stati d’animo massificati, e nessuno, ripeto, nessuno, sa più cosa significhi la parola “felicità”e amore.
I più coraggiosi scelgono di suicidarsi, mentre i molti aspettano in fila indiana di essere accolti nei centri di “Eutanasia di stato”. Le reti televisive, alternano notizie raggelanti alla sistematica “promozione” di mezzi di “autosoppressione personalizzati” per porre fine alla propria esistenza nel modo ritenuto più consono al cliente.
Oggi, 27 marzo 2020, posso affermare con “certezza scientifica” che l’umanità è prossima all’estinzione. Un atto dovuto ed esemplare della Madre Terra per porre fine a quell’opera di profanazione e di violazione che ha inteso sopprimere ogni principio etico e morale per dare forma e sostanza a quel materialismo relativista e demoniaco che ha condotto l’uomo di questo secolo alla sua definitiva capitolazione.
A me restano pochi mesi di vita! Ma per Voi, che siete ancora nel 2015, forse c’è ancora una speranza.
Fate si che questa mia “testimonianza” raggiunga il maggior numero di individui possibili nel mondo, così da allertarli da quella tragedia immane che come un'ombra nera volteggia sulla fine dell’umanità.
Marie Josette marzo 2020