Una terribile angoscia ha soggiogato del tutto la mia mente. È la paura di morire, con cui sono obbligata a trascorrere ogni mio sventurato giorno. Ormai sono terrorizzata, ho visto uccidere i miei compagni uno dopo l'altro, senza alcuna ragione.
Mi chiedo continuamente: «Ma perché? cosa abbiamo fatto di male per meritarci la vostra crudeltà? Vi ho visti sorridere maleficamente per le nostre perdite, come se ucciderci vi desse un senso di soddisfazione. Perché ci trattate così, come se fossimo dei miseri moscerini indegni di vivere?»
Ricordo ancora benissimo quel maledetto giorno in cui vi ho incontrati. Avevo trovato una nuova casa per me e la mia futura famiglia ed ero felice. Era molto grande e accogliente, così avevo invitato a soggiornare anche degli amici, lo spazio non mancava e potevamo vivere tutti insieme. Non mi ero ancora resa conto che quella casa sarebbe stata la nostra tomba. È successo tutto in un attimo, siete usciti da una stanza e avete iniziato a massacrarci. Non dimenticherò mai la ferocia che era dipinta sui vostri volti.
Per sfuggire alla vostra furia ci siamo nascosti nei luoghi più inverosimili, ma non appena uscivamo fuori, con estremo sadismo provavate a ucciderci. Nel tentativo di calmarvi, una notte ho pure tentato di avvicinarmi a voi. Ero venuta a parlarvi in pace, ma comunicare con voi si è dimostrato impossibile. Ogni volta che ho provato a sussurrarvi qualcosa, vi ho visto armeggiare con le vostre strampalate armi, nel tentativo di eliminarmi.
E purtroppo situazioni di questo tipo ne ho vissute parecchie. Il mio amato compagno è stato ucciso con una sorta di gas soporifero, solo Dio sa quanto ho potuto soffrire per questo. Per poco non morivo con lui e forse sarebbe stato meglio così. Mi sarei risparmiata questo calvario e avrei affrontato la morte col mio compagno. E invece sono sola, a difendermi da un destino che sembra già scritto.
Ma adesso basta piangere, ho proprio voglia di mangiare qualcosa. Se devo morire, voglio farlo almeno con lo stomaco pieno. E questo sarà il mio ultimo banchetto, me lo sento.
Bzzzzzz Vmmmm
Bzzzz Bzzzzz Bzzzzz
Bzzz Vmmmmmmm
«Muori dannata», mi disse l'uomo agitando con furia la sua mano.
Il suo colpo sopraggiunse veloce, troppo rapido perché avessi il tempo per scansarmi. Guardai inerme la sua enorme mano abbattersi su di me. È la fine, mi dissi tristemente. Ma morivo soddisfatta, finalmente ero riuscita a succhiargli un po' del suo succulento sangue. Ora potevo morire in pace.
Bzzzz Vmmm
-SPLAT-