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Quest'anno il mio pupazzo di neve ha un suo perché.
Amo l'inverno e di conseguenza la neve. Beh, sarebbe stato strano il contrario. Vivo da solo, non ho una moglie e nemmeno dei figli, però non di rado aiuto i bambini del vicinato a creare gli snowman, tra l'altro, dicono che li so fare troppo toghi. Non sono mai "cresciuto", lo ammetto. Ad ogni modo, lo snowman che ho davanti è piuttosto singolare: gli occhi rossi per via dei due pomodori di Pachino, il sorriso ricavato da alcune olive greche, mentre da una carota ne ho tratto il naso che sembra quello incurvato di una brutta stregaccia. Per il vestiario ho utilizzato una sciarpa logora trovata sul marciapiede, i bottoni mediante dei sassi neri di pietra lavica e in testa gli ho messo un cilindro vecchio stile, appartenuto a uno zio che di mestiere faceva "l'imbonitore", tra sedute spiritiche e medianità. Gomiukko (così l'ho chiamato con un immaginario nome simil finlandese) è venuto proprio bene, oltretutto le mani le ho modellate molto realisticamente tant'è che quella destra sorregge adeguatamente una scopa. Solo che, per invidia o chissà per quale strano motivo mi è stato detto che la mia creazione da un senso di angoscia e che ha uno sguardo cattivo e maligno. Che è per gli occhi rossi? Jonathan, il mio vicino di casa, addirittura asserisce che Gomiukko sarebbe stato più indicato per Halloween. Che stronzata! E poi a novembre non c'è stata nessuna nevicata. Il suo pupazzo di neve invece, mi dispiace ammetterlo, gli è venuto proprio una ciofeca e quindi vale il mio detto: --- La neve del vicino è sempre più bianca. --- Intanto Jonathan mi evita, anche gli altri vicini e soprattutto i bambini stanno alla larga dal sottoscritto. Tutti dicono che Gomiukko fa paura. Forse hanno ragione. A tal proposito, oggi ho realizzato che effettivamente il pupazzo di neve ha qualcosa di strano, per di più la sua espressione è a dir poco mefistofelica. Da diversi giorni si avvicina sempre di più alla porta d'ingresso. Proprio adesso appare a pochi metri dall'uscio di casa mia e, in una delle due mani, al posto della scopa impugna un grosso coltello da cucina. Tremo e non mica per il freddo. La paura si è trasformata in terrore e ciò che ha contribuito a farla aumentare è che oggi è Ferragosto. E Gomiukko è ancora lì, anzi, qui!
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Utente Anonimo
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sas Janas nel cuore della terra esse vivono e nella millenaria roccia scavata risiedono piccole, poco più che un palmo di mano ma l’occhio che le cerca lavora invano il loro mantello è un diaspro rosso e per quanto possa sembrare un paradosso la loro pelle, narrano le leggende, è di luna [...]
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