E basta con questo Coronavirus!
Ne abbiamo sentito di tutti i colori: gli americani dicono che è sfuggito da un laboratorio cinese, i cinesi che l'hanno portato gli americani durante un congresso di militari.
Poi si dice che abbia fatto un salto di specie dai pipistrelli all'uomo, anzi no! La colpa è del pangolino che in un giorno di noia si è accoppiato con un cercopiteco che aveva avuto una relazione morbosa con un ornitorinco un po' rincoglionito che, avendo mangiato un'erba velenosa, l'aveva scambiato per uno zebù in calore scappato dal Circo Togni.
E poi il virus è stato portato in Europa da una coppia di turisti cinesi, transitati dalla Germania dove avevano ingozzato wurstel e kartoffeln e poi, arrivati non si sa come a Codogno, avevano mangiato una carbonara con un maratoneta che, così contagiato, era stato dappertutto in mezza Lombardia,
E poi incomincia la tiritera delle zone rosse e quelle arancioni, anzi rosa che è più trendy, e il balletto degli innumerevoli virologi con le loro relative e antitetiche teorie circa i mezzi di trasmissione del virus: colpa delle goccioline di saliva (drop) che, parlando, ognuno emette normalmente. E qui inizia il tormentone delle distanze: prima un metro, poi due... eh, ma se poi uno starnutisce le goccioline vengono sparate alla velocità della luce dalle Alpi alle piramidi, dal Manzanarre al Reno, e allora si salvi chi può!
E quanto dura il bastardo sulle superfici? Se sono lisce due ore, se sono ruvide quattro, anzi forse otto, cinque giorni, tre settimane... sì, da raccontare agli amici tornando dal mare...
Dopo inizia la diatriba feroce sulle mascherine: chirurgiche, FP2, FP3, di plastica, di stoffa, fai da te... c'è chi dice che sono assolutamente indispensabili, chi afferma che non servono a un tubo, che vanno cambiate dopo due ore, che si possono lavare, ma quando mai! Bisogna solo disinfettarle con l'amuchina, la quale è diventata più preziosa del diamante Gran Mogol!
Al proposito ecco spuntare una pletora di esperti che propongono in alternativa soluzioni di ogni tipo: alcol etilico con varechina, acido borico e sale, tintura di iodio e acqua di mare, Nutella, aceto e senape e chi più ne ha più ne metta!
Poi c'è la questione spinosa dei tamponi.
Tamponi per tutti! Ma nooo! Non servono a niente perché se il primo tampone è negativo non è detto che il secondo sia positivo, perché il virus era in incubazione, quindi se lo riprovi diventa positivo, ma se poi guarisco spontaneamente ridiventa negativo, e allora io penso positivo perché son vivo, perché son vivo... come cantava Jovanotti... mah!
Invece dei tamponi è meglio usare i test ematologici, dicono alcuni epidemiologi, ma siccome sono fatti prevalentemente in Cina sono tarocchi, quindi inaffidabili.
Poi arriva la questione delle possibili cure in attesa del vaccino risolutore.
È qui si scatenano le ipotesi più fantasiose: bisogna usare l'eparina no, anzi è meglio la clorochina, no forse sono più efficaci i farmaci contro L'AIDS o contro l'ebola, ma siete fuori! Bisogna usare i medicinali antireumatici! Mi sa tanto che se inietto una soluzione di brodo di pollo della Sora Lella ottengo più risultati!
Altra questione è la capacità di diffusione e contagio del virus: chi dice che è colpa dell'inquinamento, chi del freddo, chi del caldo... e come mai si infettano quasi per niente i bambini e di più gli uomini che le donne e meno gli uomini di colore? Forse è colpa dei monsoni, delle auto diesel, dell'alito dei piemontesi che hanno mangiato la bagna cauda e, per finire, delle scorrenge dei topi di fogna dopo una sorpacciata di scarti alimentari della Conad... ai posteri l'ardua sentenza!