Piove incessantemente da giorni. Piccole pause tra uno scroscio e l'altro, poi le dolci minuscole ampolle si susseguono senza tregua, rincorrendosi in discesa libera.
Mi soffermo a guardarle. Alcune, staccandosi dal cornicione, scivolano sul vetro della finestra che si affaccia sui calanchi.
Sembrano lacrime che si insinuano nelle rughe scavate di un volto senza nome. Quell' effetto ottico si appropria dello spazio e le distanti colline rugose diventano un viso in primo piano... lacrime, private dell'anima del mare. Dolci di sapore, ma amare per ciò che portano con sé: dolori e quei rimpianti che mai si dovrebbero conservare.
La pioggia non si ferma, copre la terra e invade gli argini. Il rumore del fiume, poco distante da casa, giunge fino a qui... Immagino il suo viaggio tra campi e paesi.
Immagino il suo rovesciarsi in mare sposandosi con il sale, un' alchimia di sapori e vita.
Ho paura del mare, della sua potenza, di ciò che si nasconde tra i fondali. Eppure mi affascina, tante volte sognato, il mio corpo tra le onde, mentre mi accarezzano la pelle come un amante generoso, senza nulla chiedere.
"Sei proprio sicura che non ti chiede nulla in cambio?", mi sussurra il Vento.
Allora mentre galleggio senza peso, come fossi una penna di gabbiano, mi metto a pensare: "...cosa potrà esserci in me che possa interessare all'immenso e travolgente mare?"
Il tempo intanto scorre e porta il sole sul pelo dell'acqua, laggiù, all'orizzonte e tutto quell'oro mi invade e fa splendere la mia pelle. Non c'è più un tempo sul mio corpo, lucente ora, bello e puro come una ninfea nascente. Non ci sono più nemmeno i pensieri polverosi di una vita ove le carezze declinano nell'abitudine.
Nei sogni non ho paura, divento coraggiosa tra le onde e la solitudine di questa immensità mi affascina. Come fossi una principessa, un'eroina, la più bella tra le belle, la temeraria guerriera senza macchie nell'animo.
"Vuoi le mie menzogne forse?"
"Le menzogne, ma non tutte, solo quelle che possono interessarmi... decidi tu".
Allora penso a quante volte ho negato il vero, nella vita si deve mentire, a volte per difendere chi ami, ma facendo del male a se stessi. Sono le ferite che non si rimarginano, quelle che si appropriano del tuo sangue, nel tempo, goccia a goccia.
"Questo ti darò: le verità che ho taciuto perché mentire era l'unico modo per proteggere chi amavo. Ti donerò queste bugie solo perché vorrei che tu, con le tue trasparenze e il tuo eterno movimento possa posarle sul fondo sabbioso. Dare pace a questo fardello."
"Le porterò sui fondali, le tue menzogne. Sai, è laggiù che vivone le creature più maestose e libere da ogni obbligo, nate da tutti i pesi che gravano sulle spalle di molte persone. Non tutte però, soltanto quelle che sanno donare amore. A costo di soffrire."
Cosi mi affidai al mare e piano piano mi spogliai di tutti i pesi che avevo trattenuto sul cuore...
Ora galleggio leggera sul manto salato e il suo tempo si appropria del mio.
Guardo l'orizzonte reclinando un poco il capo; laggiù un veliero che galoppa sulle onde inclina il suo scafo... come un delfino percorre il morbido ondeggiare dell'oceano...
Goccia a goccia, a volte, quando piove, riesco ad andare lontano.