Ruud Paul entrò frenetico nel supermercato e con altrettanta frenesia cominciò a girare la testa da una parte all’altra alla ricerca di un inserviente che gli potesse indicare il reparto insetticidi. Lo trovò nella figura del piccolo ma sostanzioso - in termini di peso - signor Rattford, l'impiegato più anziano del negozio.
“Le serve un carrello, o almeno un cesto”, rispose l’uomo in traversa, ignorando per il momento la richiesta di Ruud.
“Devo solo prendere un dannato insetticida per far fuori un esercito di bastarde, non mi serve altro”, rispose il giovane.
L’omino del supermercato non si scompose, raddrizzò un barattolo di pesche sciroppate su uno scaffale e si rivolse nuovamente al frenetico Ruud.
“È il regolamento, non importa l’entità della spesa che deve fare. Ci vuole il carrello o...”
“Oppure un cesto! Ho capito, ho capito!”, finì per lui Ruud spazientito, poi si guardò attorno e individuò alcuni cesti impilati vicino a ognuna delle dieci casse dell’emporio. Si diresse verso quella più vicina con l’intenzione di impadronirsi di uno di quegli aggeggi tanto cari al signor Rattford, quando sentì qualcosa muoversi sul dorso della mano.
Puntò gli occhi su quella sensazione. Era una formica. Si alzò con un gesto istintivo la manica della felpa che indossava e comparvero altri tre di quegli insetti che gli zampettavano su per l’avambraccio.
“Cristo santo mi stanno seguendo”, pensò nel panico, poi fece vedere il braccio al piccolo inserviente ligio alle leggi.
“Lo vede anche lei di che sto parlando? Maledette!”, e prese a scuotere il braccio mentre con l’altra mano provvedeva a spazzare via i piccoli intrusi.
Il signor Rattford indietreggiò di un passo, il timore che una di quelle formiche potesse arrivargli addosso gli fece dimenticare per un attimo la sua incrollabile professionalità.
Proprio in quel momento accanto ai due passò la vecchissima signora Serrault, attempata stella del cinema muto, trasferitasi in quel paesetto di poche anime perché, a suo dire, le ricordava il silenzio immoto dei suoi film.
La donna si stava dirigendo a una delle casse spingendo un carrello colmo fino all’orlo di bombolette spray. Quell’insolita spesa incuriosì il rigido e rotondo impiegato che fermò la vecchia alzando una mano come un vigile nel traffico.
“Carissima, lo sa bene che fare incetta di un unico prodotto non è consentito dalla politica della nostra azienda”, esclamò il signor Rattford.
Nel frattempo, il giovane Ruud aveva cominciato a grattarsi con furore un po’ dappertutto. In alcuni momenti sembrava possedere più di due braccia, tanto erano veloci i suoi grattamenti.
La signora Serrault rispose pronta all’accusa dell’inserviente anziano.
“Si potrebbe forse considerare incetta se stessi comprando il prodotto con l’intenzione di accumularlo in casa in attesa che mi possa servire o in previsione di tempi difficili, ma dal momento che tutte queste bombolette mi servono per l’immediato e che entro stasera saranno tutte svuotate sa dove se la può infilare la politica dell’azienda?”
Dopo alcuni attimi di sbigottimento per la poco rispettosa risposta della donna, il signor Rattford ribatté, mentre con entrambi le mani iniziava a grattarsi lungo gli abbondanti fianchi.
“E come pensa di dimostrare una stramberia del genere? Per l’amor d'id-dio signora Serrrault, non dica scempiaggini! Su, dia qua, che rimetto a posto io”
Nell’udire quelle parole la donna, con sorprendente agilità, si infrappose fra l’uomo e il carrello.
A un passo dai due il giovane Ruud, preso da un incontrollabile prurito, si era sfilato la felpa. Lì per lì il signor Rattford credette che sotto la maglia il giovane ne indossasse un’altra di un colore più scuro. Poi, osservandola meglio, si accorse che quella maglia si stava muovendo, ondeggiava e si avvolgeva al busto del ragazzo cambiando forma in continuazione.
Erano formiche. Migliaia e migliaia di formiche.
“Chiuda gli occhi e la bocca!”, Gridò la signora Serrault spostando con una gomitata un impietrito signor Rattford e piazzandosi davanti a Ruud con una bomboletta per ogni mano e altre due infilate nella cintura della lunga sottana.
Il giovane Ruud obbedì.
La diva del cinema muto spruzzò con decisione sulla massa in movimento la quale, sorpresa da quell’attacco a due mani, cominciò a defluire dal corpo del ragazzo per riversarsi sul pavimento circostante.
La vecchia non si fece impietosire, svuotate le prime due bombolette le fece volare dietro di sé come due pistole scariche e afferrò le altre due che teneva nella cintura continuando a infierire sulla massa nera in movimento.
Il signor Rattford intanto si stava grattando come un forsennato. Vittima di un’indicibile agitazione si tolse traversa e camicia e mostrò un busto altrettanto invaso dai piccoli insetti. Quel gesto avrebbe potuto segnare la sua rovina.
La massa informe che vagava per il pavimento, ancora disorientata dall’attacco spray, sembrò accorgersi del reparto di colleghe in movimento sul piccolo uomo e decise che l’unica speranza di sopravvivenza fosse quella di riunirsi in blocco contro il nemico. Altre formiche, centinaia o forse migliaia, ebbero la stessa intuizione e cominciarono a sbucare da sotto gli scaffali del supermercato.
Non c’era tempo da perdere.
Le cassiere vennero chiamate a gran voce dalla vecchietta e dal giovane Ruud, a ognuna di loro venne data una coppia di bombolette.
Alcuni clienti che si erano nascosti per la paura non videro altra soluzione che unirsi alla resistenza. Anche a loro venne consegnato lo spray.
Il signor Rattford, urlando, cercava di liberarsi del manto di insetti che lo stava invadendo, ma ogni volta che con una manata scopriva un lembo di pelle subito quello veniva riconquistato da altre formiche e il manto nero si ricompattava.
Finalmente tutti i presenti in negozio furono armati di bombolette.
Il fronte umano contava: due generali (la signora Serrault e il giovane Ruud) dieci reparti di cavalleria (le dieci cassiere) e quattro reparti di fanteria (i quattro clienti del supermercato).
Con la coda dell’occhio, un attimo prima di chiuderli entrambi per proteggerli dal fuoco amico, il signor Rattford vide qualcosa che avrebbe ricordato a lungo. Il carrello della vecchia diva del muto era completamente vuoto.
La battaglia iniziò.
fine