Ieri sera ti sei presentata all’improvviso, con addosso quel vestito che ti piace tanto. Me ne hai parlato più di una volta, ne sei orgogliosa. Ti sta d’incanto, sai?

 

Occhi aperti, occhi chiusi, ti vedo comunque, oltre la tua immagine che si riflette nello specchio dei miei pensieri.

 

Ero indaffarato a preparare l’occorrente per il mio viaggio: porta questo, lascia quello… La partenza è vicina, la fretta mi prende mio malgrado. Quale ne sia l’origine, non lo so. Non è fuggire, non è evadere, non è allontanarmi, ma piuttosto il contrario. Esserci, in una dimensione totale, io solo, ma con te. Fuori, fuori da tutto.

 

Sei arrivata a sorpresa, eppure, come ogni giorno, ti aspettavo; ti aspettavo dalla mattina, da quando ho aperto gli occhi mentre era ancora buio. Ti aspettavo dalla sera precedente, quando gli occhi li ho chiusi, senza chiuderli.

 

Occhi aperti, occhi chiusi… Questa è la capacità che hai, essere sempre presente ma sorprendermi ogni volta. E’ tuo questo potere, solo tuo, e io sono felice che lo sia. Sono felice che Tu sia.

 

“Dove mi porti, stasera?”, mi hai chiesto, con un sorriso di quelli che ho scoperto di amare oltre l’amabile.

“Dove ti piacerebbe andare?”, rispondo con una espressione che sospetto stupefatta e un po' ebete.

“Sta a te, sei tu che devi inventare, non io. Questo sogno è tuo.”

 

Vorrei essere in tono con te, che sei splendida. Non ci riuscirò, ma la felicità di vederti mi fa illudere di poterlo fare. E forse a te non importa, se sei qui è perché lo vuoi, e non conta il resto.

 

Occhi aperti, occhi chiusi, la visione non cambia. C’è una luce che attraversa le palpebre abbassate, la luce che tu emani, qui in questa stanza.

 

E dai, subito a farmi il verso, cantando: “Quando sei qui con me, questa stanza non ha più pareti, ma alberi … ”.

Amo la tua ironia, anche se mi coglie sempre impreparato. D’altronde, se non lo fossi, non ci divertiremmo entrambi in questo modo spontaneo.

 

Respiro a fondo, sento il tuo profumo naturale, lo sento intenso e lieve allo stesso tempo. E’ lo stesso che ho sentito la prima volta che ci siamo incontrati, che si è fatto strada nei miei sensi, incancellabile.

 

Accarezzo i tuoi capelli, mossi, vaporosi, così tanti da perdercisi dentro.

 

Usciamo, fa fresco e io non lo sento. Sento invece il tuo calore ed il mio, fusi insieme in un abbraccio di piacere condiviso, anime che si rincorrono giocando per poi godere della gioia di un incontro.

 

Occhi aperti, occhi chiusi, il sogno non cambia.

 

I sogni non dormono mai.

 

 

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