L’appuntamento con Salvio era all’ingresso del cinema Splendor, Mimma aspettava già da cinque minuti e si chiedeva se non fosse arrivata troppo in anticipo. Sin dal primo pomeriggio rifletteva su come vestirsi. Dopo varie prove e ripensamenti, decise di non esagerare in eleganza e alla fine indossò una maglia di filo verde smeraldo su una gonna bianca un po’ sopra il ginocchio. Avrebbe voluto accendere una delle due sigarette prelevate di nascosto dal pacchetto di Murat con filtro di suo padre, ma pensò che fosse molto sconveniente per una ragazza sola fumare in pubblico, in strada. Dopo pochi minuti lo vide arrivare con il suo passo un po’ saltellante. Era un settembre ancora caldo e Salvio indossava una camicia celeste a maniche corte su un pantalone nero. 

- Sei già qui! A saperlo, sarei arrivato prima… - 

- No, non ti preoccupare, è che non mi sono resa conto bene dell’orario. -

- Dobbiamo andare in una casa qui vicino. -

Nel breve tragitto le spiegò che erano vari i posti nei quali la domenica pomeriggio i suoi amici organizzavano le feste, c’era la terrazza di Renzo, e della zia di Gaetano, poi c’era la casa di Ciro, dove stavano andando, disabitata al momento perché la sua famiglia si era trasferita in un altro appartamento e, in attesa di affittarla, ne approfittavano per tenere le feste e per riunirsi durante la settimana. Arrivati al palazzo già dalle scale si sentiva la musica. Non c’era l’ascensore, ma l’appartamento era al primo piano, una spessa porta era socchiusa e loro entrarono senza bussare. Un breve corridoio dava in una grande stanza dove molti ragazzi e  ragazze stavano ballando sulle note di “Let's spend the night together” dei Rolling Stones. Mimma aveva ascoltato il brano a “Hit parade”, la trasmissione radiofonica condotta da Lelio Luttazzi il sabato pomeriggio.

Presi dalla frenesia del ballo, nessuno fece caso ai nuovi arrivati. Mimma si guardò intorno: le luci erano un po’ soffuse e si intravedevano solo tre sedie, un vecchio divano e un paio di cassette dove  sedersi, un piccolo tavolino con varie bottiglie di bibite e bicchieri di carta. Mimma controllò che il divano fosse pulito per non sporcare la sua gonna bianca. Salvio, prima di lanciarsi nella mischia dei danzanti, le disse di non formalizzarsi in presentazioni, perché dopo avrebbe avuto modo di conoscere tutti i suoi amici. 

La musica veniva da un giradischi a cui era collegato un piccolo amplificatore. Finito il brano, dal gruppo dei ragazzi che ballava si staccò un ragazzo magro con i capelli lisci e lunghi che, avvicinatosi al giradischi, da una pila di dischi ne scelse uno e lo mise sul piatto. In seguito avrebbe saputo che si trattava di Ciro, il padrone di casa. Mentre ascoltavano le prime note de “L’ora dell’amore” eseguita dai Camaleonti, un ragazzo si avvicinò a Mimma. Alla prima impressione Mimma pensò fosse il fratello minore di uno degli invitati, perché le sembrava molto giovane e carino.

- Ciao, io mi chiamo Gaetano, ti va di ballare? -

Lei lo guardò come se non avesse capito la richiesta, poi disse 

- Si, certo, balliamo. -

Lo seguì al centro della stanza e iniziarono a ballare il lento. 

- Tu devi essere Mimma;  l’amica di Salvio, sono molto contento che ti abbia convinto a venire alla nostra festa. -

Mimma si rese conto immediatamente che, nonostante l’aspetto da ragazzino, Gaetano non lo era affatto, anzi, lo trovò disinvolto e simpatico, il suo sorriso molto accattivante. Lui le chiese quale scuola frequentasse e quali erano i suoi cantanti preferiti, le disse che a lui piaceva cantare e suonare la batteria e forse, insieme ad altri amici della comitiva, avrebbe formato un complesso musicale. Le confessò di averla notata mentre camminava nel quartiere e scoprirono di abitare non molto distanti l’uno dall’altra, ma Mimma non ricordava di averlo mai visto. A un certo punto si resero conto che la musica era cambiata, ora stavano ballando su “Michelle” dei Beatles e, presi dalla conversazione, non si erano resi conto che un disco era finito e ne avevano messo su un altro e che anche questo stava per terminare. In quel momento si avvicinò a loro un ragazzo con gli occhi neri e i capelli ricci un po’ arruffati.

- Gaetano, ma hai deciso di monopolizzare per tutta la serata questa ragazza? -

Poi, rivolto a Mimma: - Chiedo scusa, io sono Gabriele, sono venuto a salvarla dalle grinfie di questo bruto. Vuole concedermi un ballo? -

Mimma rise, capì che gli amici di Salvio erano tutti molto espansivi e accettò di ballare con Gabriele, facendo un ciao con la mano a Gaetano che voleva significare “a dopo”. 

Dopo, invece, si fecero avanti uno per volta tutti i ragazzi, con alcuni un lento con altri uno svelto, ballò con tutti. Alla fine, sfinita, si sedette sul divano dove c’erano alcune ragazze, si presentò e fece amicizia anche con loro. Quando giunse l’ora di andare, Mimma cercò Salvio per avvertirlo. Lo trovò che parlava con Gaetano. Allora Gaetano le propose di accompagnarla, perché anche per lui era il momento di tornare a casa, aveva ancora delle cose da studiare per il giorno seguente e andarono via insieme. Giunti in strada, ripresero a parlare e parlarono fino a quando furono sotto casa di Mimma.

- Domenica prossima organizziamo sul terrazzo di mia zia, mi farebbe molto piacere se venissi anche tu. -

Lei accettò con piacere, fissarono un appuntamento per la domenica successiva e si salutarono con una stretta di mano. Gaetano, una volta solo, ritornò alla festa. 

Da Gaetano Mimma ritrovò le stesse persone della domenica precedente. Quando raggiunse il terrazzo tutti stavano ballando “Soli si muore” di Patrick Samson. Nel vederla la salutarono con molto entusiasmo. Gaetano non perse tempo nell’invitarla a ballare.

L’autunno di Mimma passò così tra le feste in casa e qualche pomeriggio al cinema con Gaetano. Una sera, riaccompagnandola a casa dopo aver visto al cinema “Un maggiolini tutto matto”, le chiese di diventare la sua ragazza. Mimma non fu sorpresa da quella dichiarazione,  avendo già capito l’interesse di Gaetano per lei. Era un po’ indecisa, perché lui era più giovane di due anni e si vedeva, quando camminavano insieme le sembrava passeggiare con il fratello minore, ma le piaceva il suo modo di fare, il suo modo di comportarsi, la sua sicurezza. Quando stavano insieme non avvertiva la differenza d’età. Lo guardò un attimo in silenzio, poi sorrise e gli rispose che le avrebbe fatto piacere.

  

Trent’anni dopo…

Quando la madre di Mimma le disse che un incidente automobilistico aveva portato via Gaetano alla moglie e ai figli, lei si sentì come se fosse diventata vedova una seconda volta e, mentre sul viso scorrevano lacrime, pensò che se quell’amore, troppo acerbo per durare, avesse intrapreso un’altra strada, forse il destino di Gaetano e il suo sarebbero stati diversi.

Tutti i racconti

3
3
20

La fermata

21 November 2024

Siamo sette alla fermata, è umido ma i saluti fioccano. Siamo un gruppetto abitudinario nel quale Crocefissa spicca. Guarda le moldave, le russe e le africane con distacco. Se non avessi giurato sui miei figli di tacere le spiegherei che la fermata è il punto dove i mezzi pubblici stradali si [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Ellissa: la vita è un continuo ricercare un' equilibrio tra noi e gli altri. [...]

  • U1657: Santa crocifissa!!!

2
3
17

Egregio Sig.Ictus

21 November 2024

Ex alza il viso dal piatto al ristorante e la vita è cambiata in un solo istante. Il suo viso è una ridicola maschera tanto che immediatamente penso stia facendo lo sciocco, la ragione non vuole vedere l’abisso che mi aspetta se solo lasciassi entrare i pensieri logici. Poi tutto precipita. Capisco. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Vally: Grazie Dario.
    Buona giornata

  • Adribel: Mi sono venuti i brividi ma penso che il sig. Ictus sia un ver0 signore, determinato [...]

3
4
15

Le mollette

21 November 2024

Ho sempre odiato stendere i panni. Sempre. Lo faccio solo perché mi piacciono le mollette. Ho mollette sparse per casa e spesso ancora attaccate a lenzuola, pantaloni e camicie che ritiro e piego in modo rapido e ripongo in luoghi riparati e sicuri chiamati armadi. A volte indosso i miei vestiti [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ecate: Grazie!!! Mi fa piacere alleggerire i cuori :-)
    @Dario: un corso accelerato [...]

  • L’esilioDiRumba: Da bambino mi divertivo con i miei amici e parenti maschi della mia stessa [...]

1
8
13

Racconto ln breve la schiavitù dal cellulare

Le persone sono portate a schiavizzarsi.

21 November 2024

È già da tempo che le persone non ragionano con la propria testa, ma con la testa degli altri. Cioè di quelli che manipolano gli individui per portarli a raggiungere gli scopi che si sono prefissati, e la gente crede che tutto si svolge nell'interesse e nel bene dell'umanità- (Praticamente schiavizzarsi [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Rubrus: Si diceva lo stesso della TV, del cinema, dei fotoromanzi... internet è [...]

  • Gennarino: Rubrus: Si, vero, ogni epoca ha avuto il suo prodotto innovativo criticato, [...]

6
13
23

Il caffè col babbo

20 November 2024

È uno dei miei ricordi più belli. A prima vista può sembrare banale ma non lo è. Avevo preso l'abitudine, a metà mattina, di bere il caffè col papà. Ovunque mi trovassi per noi era un'appuntamento fisso. Se potevo andavo a casa dei miei, altrimenti lo bevevo con lui a distanza: dai clienti se ero [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Lawrence Dryvalley: Ciao Dario, ho letto questo e le ultime tue proposte anche se non ho commentato. [...]

  • Dario Mazzolini: grazie Lorenzo. Ti leggo sempre volentieri pure io. Grazie ancora per il tempo [...]

2
1
8

Condanna D'Amore

20 November 2024

Condanna Ad ogni battito di ciglia i suoi occhi indigo sprigiona in me ardente ardore. Ha dimenticato il mio sole caldo nel suo vascello come astro d'amore in quei fluttui delle sue tribolazioni. Ero al suo fianco come ancora di salvezza per non farla annegare, conficcata nella sabbia della sua [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

2
3
22

Doppio sogno (2/2)

PG
19 November 2024

Nomina Omina. C’è un destino nei nomi, come nelle collocazioni geografiche. Quella di Los Angeles, confinante con il mare del tramonto giustificava una nota malinconica e decadente, come le palme del vialone mi suggerivano con garbo. Forse avrei potuto inserire questo pensiero, che mi pareva passabilmente [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Un buon racconto, ben costruito, con una trama ben articolata e ben scritto. [...]

  • Gennarino: Molto bello. Bravo

3
3
30

Goal

19 November 2024

Fare il medico gli piaceva. Dopotutto non era un lavoro pesante come fare il fonditore. E lui per tanti anni di estate quando chiudeva la scuola il fonditore lo aveva fatto davvero. Dalla mattina alla sera insieme al suo babbo. Di quei giorni lontani gli erano rimasti sulla pelle del dorso delle [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Cavallaselvatica: un goal indelebile, le emozioni che lo circondano sono infinite. complimenti

  • Adribel: Il passato, spesso si vorrebbe fare un rewind e si vorrebbero sistemare cose [...]

2
3
17

La luna in una stanza

Ispirata a "il cielo in una stanza"

19 November 2024

La luna in una stanza Varco l'uscio, chiudo la porta, accendo la luce, mi trovo solo con la luna. In una stanza.

Tempo di lettura: 30 secondi

  • L’esilioDiRumba: Ciao @Dario, apprezzo il tuo commento praticamente immediato e la tua opinione. [...]

  • Adribel: Solo, è questo il punto, essere soli, capita, a molti.

6
8
26

Sensuale

18 November 2024

Ho scompigliato i tuoi capelli stelle filanti di argento e oro Ho baciato i tuoi occhi di mandorle e miele la tua bocca letizia di scandalosa grazia Ho baciato I tuoi seni che sono onde di mare Il tuo innocente candore di lussuria, estasi che trascende il corpo, in un triangolo oscuro di umido [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • PRFF: Eros, Bacco, un goccetto di innocente perversione, un tocco di spiritualità [...]

  • Dario Mazzolini: grazie prff per il tuo commento spiritoso. Se vogliono pagano il biglietto [...]

2
5
20

Doppio sogno (1/2)

PG
18 November 2024

La vita influenza il sogno. E viceversa. (Dialoghi Onirici, Thomas J. Plight) Era una mattina di uno splendido Luglio, mi sentivo molto vivo, immerso negli scarichi ignoranti di uno degli quattro letali serpenti di veicoli. Scorrevano affiancati e vagamente consapevoli l’uno dell’altro. Anche [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

0
0
9

CENTRALE PARANOICA 6

CICCIONE FA UN BUDDHA

18 November 2024

CICCIONE FA UN BUDDHA Hi, qui è la Centrale Paranoica, non siete ancora stufi di noi? Oggi è la volta di Archie, un gran predicatore ed un gran ciccione. "CICCIONE FA UN BUDDHA" sta scritto su una specie di arco sul vialetto che porta al suo bungalow a forma di Igloo. In effetti il suo giardino, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

Torna su