Ogni sera, col suo cane Shaggy, faceva il giro intorno al grande edificio, contornato da tigli  e acacie dai fiori profumati nell'incipiente primavera, il cane gli trotterellava accanto ed ogni tanto alzava il musetto verso il suo amato compagno umano ed elemosinava una carezza e un pezzo di biscotto che di consuetudine sgranocchiavano durante la passeggiata.

 

Erano quelli momenti felici, armonia e gioia li accompagnava, il pensiero vagava lontano e la coscienza dei due si dilatava fino alla simbiosi totale, comprendeva anche l'universo circostante ed una fluida energia li avvolgeva.

 

Non erano più individui e cose indipendenti, erano un tutto insieme, tanto che il grande palazzo perdeva la sua consistenza e fluttuava nell'etere con movimento di atomi e particelle, non più solido ma un vibrare continuo.

 

"Ecco" si disse l'umano "ho percepito la vera essenza del mondo e tutte le cose vengono dalla stessa fonte prendendo sembianze diverse come diverso è il pensiero di ognuno".

 

Rimase a lungo assaporando quell'estasi poi... si riscosse e le cose ripresero ad essere individuali e solide.

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L'ultimo pensiero

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Il Polpo Merit

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