Notò una bottiglia di vino rosso sul tavolo e, accanto, solo due bicchieri.
< chissà perché, ma ho la sensazione che non verrà nessun altro > .
Lui sorrise.
< hai ragione, solo noi > l'aiutò a togliere il piumino che aveva indosso < ma non era voluto, il mio amico ha avuto un imprevisto. Preferisci andare via? >.
Lei non rispose e distolse lo sguardo, lui le si avvicinò lentamente e le sussurrò all'orecchio: < vorrei non andassi via. Ti prego, non andare via >
Le prese le mani, l'abbracciò stretta.
I loro visi vicinissimi, Giovanna poteva sentire il suo caldo respiro.
< Non farò nulla che tu non voglia >
Le sue parole la destabilizzavano, sapeva di non avere il controllo.
Poi la baciò, delicatamente, quasi la sfiorasse: le sue labbra erano calde e avvolgenti.
Giovanna indietreggiò. < Non sono venuta qui per questo >
Non l'ascoltava e ogni piccolo passo era volto a riavere la sua bocca. Giovanna non riusciva a non rispondere ai suoi baci e i suoi no, erano piccoli gemiti che si perdevano nei suoi sorrisi.
Si trovarono sdraiati nel letto, le sfilò la maglia e le sollevò le braccia oltre la testa. Iniziò a baciarla ovunque, braccia, spalle, seni, pancia: la sua lingua sfiorava la sua pelle che si contorceva.
Poi si fermò, la guardò negli occhi: < Dio come sei bella. Sei la donna più bella che io abbia mai visto >